(River-blog) L’avversione di molti artisti reggae per l’omosessualità è cosa nota, e non sono mancate, in passato, contestazioni da parte delle associazioni Glbt verso questo o quel cantante. Adesso un gruppo di cantanti reggae ha organizzato, in occasione del prossimo Labor day, il 31 agosto, un “Orgoglio eterosessuale”. Spalleggiati dalla loro etichetta discografica, la “Tcooo Productions”, i soggetti in questione dicono: “Anche se il reggae è noto per la sua avversione nei confronti delle ingiustizie, siamo sempre rimasti impassibili di fronte agli attacchi mossi alla nostra musica dagli attivisti Glbt”. A guidare il movimento “anti-reggae” (anche se sarebbe meglio definirlo “anti-omofobia”), è Peter Tatchell, che da circa 20 anni guida la campagna “Stop murder music”. Jango Fresh, invece, spiega che “questo pride vuole dare la possibilità agli eterosessuali di abbracciare con orgoglio la loro sessualità”. Tra le canzoni più recenti finite nel mirino degli attivisti gay, c’è “Hit them hard” (picchiali con violenza), firmata da Stapler - per conto della Tcoo. Il coro recita:
Jah Jah gonna hit them hard
All the men who visit men backyard
Leaving all the women to starve
One thunder ball and all of them pause
Giusto perché gli etero hanno bisogno del loro pride.
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