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venerdì 23 maggio 2008

Approvata dalla Camera una correzione della legge sulle discriminazioni sul lavoro motivate dall'orientamento sessuale.

Secondo quanto richiesto dall'Ue d'ora in poi l'onere della prova spetterà al datore di lavoro.
La Camera ha approvato nella seduta del 22 maggio una importante correzione del decreto legislativo 216/2003 in applicaizone della direttiva europea sulle discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale 78/2000.
L'emedamento inizialmente proposto dal governo, con ogni probabilità al fine di evitare la procedura d'infrazione UE, comprendeva anche la cancellazione della deroga per le forze armate. Tuttavia la norma in caso di approvazione definitva al Senato correggerebbe la grave distorsione voluta asuo tempo dal governo berlusconi della 14^ legislatura.
Ecco il testo dell'emendamento approvato:
«4. Quando il ricorrente fornisce elementi di fatto, desunti anche da dati di carattere statistico, idonei a fondare, in termini precisi e concordanti, la presunzione dell'esistenza di atti, patti o comportamenti discriminatori, spetta al convenuto l'onere di provare l'insussistenza della discriminazione».
Ora la parola passa al Senato.

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