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lunedì 21 aprile 2008

Rientro a Roma. Il Papa ribadisce ai politici cattolici che non possono sostenere l'aborto e matrimoni gay in nome del pluralismo e della democrazia.

Papa rientrato a Roma dopo il viaggio di 6 giorni negli Usa.

(Reuters) Papa Benedetto XVI stamattina è rientrato a Roma dopo il suo viaggio di sei giorni negli Stati Uniti, conclusosi ieri a New York con una cerimonia a Ground Zero e una messa allo Yankee Stadium.

Dopo un volo notturno, l'aereo del Papa è atterrato all'aeroporto di Ciampino intorno alle 10.30.

Ieri Benedetto XVI ha pregato per le vittime, i loro familiari e i sopravvissuti agli attentati dell'11 Settembre 2001, nel luogo in cui sorgeva il World Trade Center, e ha chiesto la fine dell'odio e delle violenze.

In serata, davanti a 57.000 persone nello stadio degli Yankees, il Pontefice 81enne ha parlato contro l'aborto, chiedendo di proteggere i diritti degli "esseri umani più indifesi, i bambini non nati nel grembo della madre".

Ha poi criticato quella che ha definito "una falsa dicotomia tra fede e vita politica", in riferimento alla posizione della Chiesa per cui i politici cattolici non possono sostenere l'aborto o i matrimoni gay nel nome del pluralismo e della democrazia.

Durante la messa, Papa Ratzinger ha detto che avere fede significa non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, persino quando queste toccano la stessa Chiesa.

"Significa non scoraggiarsi di fronte alla resistenza, alle avversità e allo scandalo", ha detto nella sua omelia, in quello che è sembrato l'ennesimo riferimento di questo viaggio allo scandalo degli abusi sessuali che ha colpito la Chiesa americana e che è costato 2 miliardi di dollari in risarcimenti alle vittime.

Ad accogliere il Papa a Ciampino a nome del governo stamattina c'era il vicepremier Francesco Rutelli, che si è intrattenuto per qualche minuto a parlare con Benedetto XVI prima che salisse sulla vettura pontificia che lo ha portato in Vaticano.
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