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lunedì 25 febbraio 2008

Oscar, l'Italia vince con le scene di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.

La pellicola violenta e crepuscolare dei Coen vince le statuette per miglior film regia, sceneggiatura non originale e attore non protagonista (Javier Bardem).
"Non è paese per vecchi" trionfa agli Oscar 2008.
L'avversario più agguerrito, "Il petroliere", si consola col premio a Day-Lewis.
Due riconoscimenti all'Italia: Marianelli colonna sonora, Ferretti-Lo Schiavo scenografia.

(Claudia Morgoglione - La Repubblica) Violento, crepuscolare, metafisico, a suo modo nostalgico. Al cento per cento americano, così come il romanzo del grande Cormac McCarty, da cui è tratto. E' Non è un paese per vecchi - ritratto degli Usa in nero, non certo popolare né facile da digerire - il film premio Oscar 2008. Una pellicola, scritta e diretta da Ethan e Joel Coen (nella foto), che ha dunque dimostrato di saper conquistare, oltre ai critici di mezzo mondo, anche i ben più "istituzionali" e paludati giurati dell'Academy. Risultato: quattro statuette pesanti, che comprendono regia, sceneggiatura non originale e miglior attore non protagonista. Un mefistofelico e inquietante Javier Bardem, nel ruolo del killer.

IL SUCCESSO ITALIANO. Ma la cerimonia di premiazione, che si è tenuta come ogni anno al Kodak Theatre di Los Angeles, passa alla storia anche per una doppia affermazione italiana: quella di Dario Marianelli, autore della suggestiva colonna sonora di Espiazione; e quella della coppia Dante Ferretti-Francesca Lo Schiavo, creatori delle immaginifiche scenografie del musical Sweeney Todd, diretto da Tim Burton. Per loro, è la seconda affermazione, visto che un Oscar l'avevano già portato a casa per The Aviator di Martin Scorsese.

LA LOTTA AL VERTICE. Fra i titoli in gara per il miglior film in pole position c'era, oltre a Non è un paese per vecchi, l'altrettanto forte Il petroliere di Paul Thomas Anderson (entrambi con otto candidature), storia di un folle magnate nell'oro nero nella California di inizio Novecento. E si sapeva che la battaglia per la statuetta sarebbe stata tra queste due sanguinolente epopee a stelle e strisce. Alla fine, come si è visto, hanno prevalso i Coen. Ma Il Petroliere si consola con la scontata affermazione di Daniel Day-Lewis come migliore attore protagonista, e con la statuetta per la migliore fotografia.

GLI ALTRI FILM IN POLE POSITION. Nella cinquina della migliore pellicola c'erano anche: l'unica commedia, Juno di Ivan Reitman, già vincitrice alla Festa di Roma 2007 ("Viva le gravidanze delle teenager" ha commentato scherzosamente il conduttore della serata Jon Stewart, riferendosi all'alto tasso di violenza, morte e drammaticità degli altri titoli in gara), che vede premiata la scrittrice cult Diablo Cody per la sceneggiatura originale; Espiazione di Joe Wright, che si aggiudica, come già detto, la colonna sonora; e Michael Clayton di Tony Gilroy, con George Clooney protagonista e candidato miglior attore (sconfitto da Day-Lewis), che ottiene l'Oscar per la non protagonista femminile, Tilda Swinton.

L'AFFERMAZIONE EUROPEA. Un po' a sorpresa la francese Marion Cotillard, ovvero la Edith Piaf del biopic La Vie en rose di Olivier Dahan, vince come miglior attrice protagonista. La pellicola ottiene anche il riconoscimento per il miglior trucco. Mentre, nella corsa al miglior film straniero, prevale l'austriaco Il Falsario, regia di Stefan Ruzowitzky. Per l'Austria, è il primo Oscar della storia.

GLI ALTRI PREMI. Abbastanza scontata, nella categoria animazione, la vittoria del Ratatouille targato Disney-Pixar. Tra i documentari si afferma Taxi to the Dark Side di Alex Gibney ed Eva Orner, storia di un prigioniero afgano torturato in una base americana. Il film d'azione a tutta adrenalina The Bourne ultimatum ottiene ben tre riconoscimenti tecnici: montaggio, sonoro, montaggio sonoro. Gli effetti speciali vanno al fantasy La Bussola d'oro; i costumi a Elizabeth: The Golden age. Tra le canzoni, un po' a sorpresa, vince Falling Slowly, da Once.

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