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mercoledì 27 febbraio 2008

Il mondo omosessuale boccia il brano della Tatangelo ed è polemica. "Che gaffe questa canzone".

(Simona Totino - Cronaca qui) Dai malati di mente di Simone Cristicchi al mondo gay di Gigi D’Alessio cantato dalla splendida voce di Anna Tatangelo, per la quinta volta sul palco dell’Ariston. È ancora un tema sociale a tenere banco al Festival di Sanremo ma, mentre tra luoghi comuni e patetismi, il brano di Cristicchi lo scorso anno fece immediatamente breccia nel cuore di critici e giuria portandosi a casa il primo premio, oggi quello della coppia partenopea è caduto nel pieno di una polemica dai toni davvero accesi.

Non si parla d’altro da lunedì sera, da quando la giovane Tatangelo in tubino aderente e camicia strech superscollata si è lanciata nell’interpretazione della tanto attesa “Il mio amico” dedicata al suo truccatore. Una canzone melodica, in perfetto stile D’Alessio, le cui parole però hanno immediatamente attirato l’attenzione, o meglio le critiche, del mondo omosessuale.

«Mi fa schifo, ma spero che vinca - commenta in maniera provocatoria Giovanni Minerba, direttore del Torino Glbt Film Festival (ex Festival Cinema Gay) -. È una canzone vecchia che potrebbe essere stata scritta negli anni Settanta, oggi le cose non stanno più così. Gli omosessuali non sono quelli descritti nella canzone, con il trucco che cola e la solitudine, qui D’Alessio parla di stereotipi nei quali non ci riconosciamo. Nonostante questo, spero che vinca perché, anche se maldestro, è comunque un tentativo da parte di D’Alessio e della Tatangelo di avvicinare un vasto pubblico come quello di Sanremo, alle tematiche omosessuali».

A questo punto potrebbe scattare un invito alla coppia per il Festival del Cinema che si terrà dal 17 al 25 aprile a Torino? «Ci potrei pensare, vedremo (ride, nrd)».

Dello stesso parere anche Alessandro Cecchi Paone che racconta: «Ho incontrato la Tatangelo e D’Alessio in aeroporto proprio qualche giorno fa e abbiamo parlato a lungo della canzone che a mio parere dà un’immagine antica dell’omosessualità e persino disperata. È un brano vecchio con una visione negativa di una condizione che invece è diversa. Gli omosessuali oggi, per lo più non sono soli e dormono tranquillamente accanto ai loro compagni e alle loro compagne senza trucco che sbava. In ogni caso, credo che una canzone di questo tipo aiuti la causa per la quale ogni giorno io combatto».

E dalla Riviera la giovane Anna spiega: «La canzone è ispirata a Claudio, uno dei miei migliori amici e che è stato anche il mio truccatore. Lui, gay, è di Sora, il mio paese. Un giorno, in piazza, ho assistito agli scherni con cui lo trattavano un gruppo di adolescenti gridandogli “Ricchione!”. Io ero allibita, indignata, e lui ha commentato: “Sono cresciuto con questi epiteti...”. C’è ancora tanta discriminazione verso i gay: io ho molti amici tra di loro e tutti mi raccontano le stesse brutte cose. Raccontavo tutto questo al mio fidanzato Gigi D’Alessio e gli spiegavo il mio disagio. Una sera rientro a casa e Gigi mi dice: “Ascolta un po’ cosa ho scritto”. Era “Il mio amico” e devo dire che lui mi ha stupito per la sua sensibilità verso questo argomento». «Io favorita? In effetti sono un po’ emozionata - confessa ancora la Tatangelo visibilmente emozionata - e sono anche molto scaramantica. Prima di entrare in scena mi farò un bel segno della croce. In tasca porto una piccola foto di Padre Pio, lui è il mio vero protettore».

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