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mercoledì 23 gennaio 2008

Valentino a Parigi con 74 abiti per l’addio alla moda.

(Panorama) Valentino Garavani stasera, con l’ultima sfilata di haute couture a Parigi, chiude la sua storia nella moda. D’ora in poi il “sarto” di 76 anni sarà un personaggio da intervistare per parlare del passato e per valutare magari il presente, e i suoi abiti verranno apprezzati nelle mostre e nei musei o addosso alle sue amiche-clienti che conserveranno gelosamente i tesori nell’armadio.

Sulla passerella del marchio, che da quasi mezzo secolo porta il suo nome, ci saranno nuove creazioni, nuove forze, come è giusto che sia. Il suo addio, dopo quasi un anno di saluti, feste di commiato e celebrazioni degne di un re, è una sorta di santificazione nella chiesa mondiale dell’eleganza.
Alla sfilata ci sarà anche Alessandra Facchinetti, la stilista di 35 anni che l’azienda (venduta da Garavani e dal socio Giancarlo Giammetti già una decina d’anni fa) ha deciso di assoldare per sostituire il maestro, il quale ha espresso rammarico per non essersi mai occupato di allevare un vero “delfino”. Quindi ha dovuto “digerire” Alessandra e lo ha fatto “obtorto collo” tanto che non manca occasione di ricordare di non averla scelta lui. Domani comunque la maison Valentino volta pagina: escono sia Garavani sia Giammetti e con loro anche alcuni collaboratori, inclusa Daniela Giardina che, per oltre 30 anni, come capo dell’ufficio stampa, ha tenuto bordone a tutti i capricci dei due.
La sfilata non sarà una retrospettiva ma avrà comunque il sapore antico di una rievocazione. Valentino ha deciso di mostrare, con 74 uscite in passerella, tutto quello che ha saputo fare nella sua vita da couturier: quindi una serie di abiti da giorno in lana double, quella che egli iniziò a usare negli anni ‘60. Poi una parte in avorio e bianco che cita una famosa collezione su cui c’è un altrettanto famoso aneddoto.
Alcuni anni fa, infatti, fu chiesto a Valentino cosa ricordasse del ‘68 e di quel periodo di fermento, ed egli rispose: “Ah, sì il ‘68, l’anno di una mia meravigliosa collezione bianca”.
Tra questi capi del ‘68, appunto, un bel completo da cocktail con giacchina, tutto preziosamente ricamato: “è un tipico completo Valentino, il maestro ne vuole sempre almeno uno in ogni collezione” spiega Livia, assistente dell’assistente del maestro, con lui da 1976. Andando avanti nella rassegna, ecco una lunga serie di abiti a fiori, corti o lunghi: anemoni giganti o piccolissimi, dalie, mimose viola su fondo giallo: sono vestiti senza tempo, possono restare nel guardaroba per una vita senza mai sfigurare. Ed è questa la forza di Valentino e, in fondo, perfino la sua modernità.
Gli abiti da sera sono dei monumenti: una lunga tunichetta incrostata di preziosità se ne sta ancora tra le mani delicate delle sarte che danno gli ultimi punti alla spirale di tulle che la avvolge come un colpo di vento. Un altro vestito è come un bouquet di rose: centotrenda volants in tutte le gradazioni del rosa per formare un insieme spettacolare. L’abito fresia ha una rete di spalline a “budellino” di raso che formano corolle tremolanti sul dorso. Il vestitino mughetto sembra appena sbocciato ed è tale l’illusione che par di sentirne il profumo.
Agnese Zogla è una giovane bellezza lettone che ha il ruolo di modella d’atelier: su di lei (ovviamente taglia 38) sono stati cuciti i vestiti che stasera saranno indossati da uno stuolo di mannequin. Ma in passerella ci sarà anche lei che farà ben tre uscite e la terza, la numero 59, con un lungo abito bianco. Perché Valentino ha deciso di chiudere la sfilata con il candore, per creare il clima rarefatto adatto al colpo di scena finale: sarà infatti un diluvio di rosso a chiudere, tra lacrime, abbracci e musica strappacuore, la carriera del maestro sulle scene della moda. Dal 19 giugno prossimo, comunque, gli appassionati del sempiterno stile Valentino potranno goderne in tutte le sfumature al Musee des Arts decoratifs di Parigi dove si aprirà la mostra retrospetiva “Temi e Variazioni”, con duecento abiti scelti tra i più significativi della sua carriera.

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