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mercoledì 23 gennaio 2008

Lasciava biglietti osceni sul tergicristallo.

Sceglieva prima le proprie «vittime», di preferenza di sesso femminile. E piazzava sotto il tergicristallo delle rispettive autovetture dei pizzini molto osè. Denunciato operaio originario di Modica.

(L'Adige) Sceglieva probabilmente prima le proprie «vittime», di preferenza di sesso femminile. E piazzava sotto il tergicristallo delle loro vetture dei bigliettini molto osè. Con piccanti complimenti ed esplicite avances, sempre a luci rosse. Tra la fine di agosto e le ultime settimane dello scorso ottobre, S. G., 34 anni, originario di Modica in Sicilia ma da qualche tempo residente ad Arco, avrebbe colpito in questa maniera per ben sette volte, a Varignano di Arco, tentando anche qualche approccio telefonico. È stato però smascherato e quindi denunciato l'altra sera, quando sulla base di elementi raccolti nel corso delle indagini avviate nel frattempo, i carabinieri della stazione di Arco sono riusciti ad ottenere dal sostituto procuratore della Repubblica di Rovereto, dott. Biasi, l'autorizzazione ad effettuare una perquisizione domiciliare. E nella casa di S. G., che da un paio di anni lavora per un impresa edile della zona ed abita proprio nella frazione arcense di Romarzollo, è saltato fuori proprio uno dei bigliettini usati per molestare le donne del paese. Non solo, ma ci sarebbero anche dei riscontri sui tabulati telefonici di una «scheda» acquistata dall'operaio siciliano che a quel punto avrebbe ammesso gli addebiti anche se ora evidentemente spetta alla magistratura decidere in merito ai reati contestati. S. G. è stato denunciato per molestie (art. 660 del Codice Penale: arresto fino a sei mesi o ammenda fino a 516 euro) e danneggiamenti (art. 635 del Codice Penale: reclusione fino ad un anno o multa fino a 309 euro). il secondo capo di imputazione è scattato perché alcune delle auto prese di mira nei parcheggi di Varignano (quello vicino a via Frisoni e l'area davanti a Casa Bresciani) avrebbero anche subito dei danni: tergicristalli rotti, carrozzerie rigate. Come si è arrivati ad individuare il presunto responsabile di questi episodi? È da dire che inizialmente i carabinieri avevano fatto un diverso identikit del «molestatore» partendo dalla sgrammaticatura, dall'italino «stentato» di quei bigliettini. Si pensava insomma a qualche straniero particolarmente arrapato. Poi però qualcuno ha notato S. G. fermo con la propria vettura in un parcheggio, con atteggiamenti sospetti. Insomma, se ne stava lì senza far niente, guardandosi attorno con fare circospetto. Il numero di targa della sua vettura è stato annotato e segnalato ai carabinieri. Che a quel punto hanno evidentemente concentrato su quell'uomo le indagini, culminate come detto con la perquisizione domiciliare e l'acquisizione di indizi che hanno portato alla denuncia a piede libero dell'operaio. Sui bigliettini peraltro S. G. avrebbe anche lasciato dei recapiti telefonici insomma ulteriori tracce che ora fanno parte del verbale al vaglio della magistratura.

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