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mercoledì 23 gennaio 2008

Clienti vip, giro "coperto". Tra sesso e libri: Le universitarie-escort a caccia di lusso.

E tantissime ragazze pronte a tutto per comprarsi oggetti-cult.

(Chiara Zucchelli - Romacittà) Due ragazze, 22 e 25 anni, fisico prorompente e sguardo acceso. Look che racconta qualcosa di loro: borse firmate da 1000 euro, braccia ricoperte dai bracciali che vendono solo in una gioielleria del Centro, stivali che costano quanto una rata del mutuo. Si chiamano Marta ed Elsa e di professione fanno le studentesse. Di giorno. Di sera, invece, fanno le accompagnatrici. Non per mantenersi, perché sono due fuorisede, «a quello ci pensa la famiglia», ma per potersi permettere quelle cose che gli straordinari di papà non possono comprare. Sono organizzate le ragazze, sanno benissimo cosa vogliono e dove vogliono arrivare: quello della escort è un lavoro temporaneo, giusto il tempo dell'università. Perché poi «da grandi» vogliono mettere a frutto i sacrifici di questi anni. Una vuole diventare giornalista, l'altra diplomatico. Intanto però la sera accompagnano uomini facoltosi (ce n'è per tutti i gusti, dagli imprenditori ai politici, ai banchieri) a cene di lusso e serate mondane. Se va bene, poi, ci scappa anche il week end. I guadagni sono ottimi: si va dai 150 euro per una cena, ai 600 per un week end. Senza prestazione sessuale. Sì, perché se poi alla cena si aggiunge anche il dopocena il tariffario lievita fino a 850 euro. «Il sesso comporta un sacrificio maggiore quindi giustamente costa di più», dice Elsa. Un <+corsivo>do ut des<+tondo> in piena regola. Tanti fatti, poche chiacchere.
LA PRINCIPESSA
Elsa e Marta sono due studentesse della Sapienza. La prima ha 25 anni e viene dalla Sardegna. Porta la taglia 38 e ha i capelli lunghi biondi «come le principesse», dice, mostrando il suo (forse unico) lato romantico. La seconda ha tre anni di meno ed è arrivata a Roma nel 2005 dalla Puglia. Vivono insieme in un piccolo appartamento sulla Tiburtina e si vogliono un gran bene, tanto che condividono tutto. L'affitto, le bollette, le serate sui libri e quelle fuori. E poi il lavoro. Che Elsa ha trovato a Marta. Fanno le escort e se ne vantano. «Perché possiamo permetterci quello che tante ragazze nella nostra stessa situazione neanche si sognano». Come hanno iniziato lo racconta la più grande delle due: «Quando sono arrivata a Roma i soldi che mi mandavano i miei erano sempre troppo pochi. Dovevo fare rinunce su rinunce. Un esempio? Nei primi sei mesi qui non mi sono mai potuta permettere un cinema. Poi una mia compagna di corso mi ha proposto di entrare nel giro. Mi sono preparata e sono andata con lei e due imprenditori ad una cena. Abbiamo mangiato, qualche sorriso, e poi tutti a casa. Con cento euro in più in tasca». Da quel momento la vita di Elsa è cambiata. «Ho iniziato a fare due, tre serate a settimana. Esco alle nove e torno massimo all'una. In genere per una cena chiedo 200 euro, ma se il cliente mi regala anche il vestito da indossare il prezzo scende». Ovviamente l'abito deve essere firmato. «Certo, nell'armadio ho due rosso Valentino. Spettacolari». Elsa è una di quelle che concede anche la prestazione sessuale. «Sì, ma non sempre. In genere nei week end se la persona mi piace acconsento a dormire nella stessa camera. Così in due giorni mi faccio mille euro e visito dei posti bellissimi». Non solo in Italia: «Proprio poche settimane fa sono stata a Londra».

I CLIENTI VIP
Dalle parole di Marta traspare meno sicurezza e convizione. Ma sono solo attimi. Troppa è la voglia di raccontare «che bell'armadio che ho», troppa è la voglia di parlare dei pomeriggi passati nelle beauty farm o degli sguardi invidiosi dei concittadini «paesani». Sì, perché in Puglia la immaginano tutti come la classica studentessa di buona famiglia. E anche mamma, papà e fratello la pensano così. «Solo una volta hanno sospettato qualcosa. Ho portato al mio cane un cappottino di Gucci. Ma poi ho detto che l'avevo trovato per strada e mi hanno creduto». Marta mette tutti gli "stipendi" da parte, perché vuole comprare casa: «Mi levo qualche sfizio, certo, ma almeno quattromila euro al mese li metto via. Ho già un bel gruzzolo». Per lei niente sesso: «Non me la sento. Una sera ho rifiutato un famoso banchiere che mi offriva tanti, tanti soldi. Preferisco andare alle cene e basta. Al massimo, se faccio i week end, devono sempre essere in camere separate. I clienti? - continua - Sono tutti personaggi famosi, insospettabili. Non è che l'operaio ha tutti questi soldi da buttare».

"LO FANNO IN TANTE"
Come loro, tantissime studentesse. Si incontrano sui siti, come quello che recentemente è stato chiuso, si scambiano idee, consigli e commenti. Oltre ovviamente ai clienti. «Se qualcuno fa il "tirchio", noi lo segnaliamo. Così le altre ragazze sanno come comportarsi». In questi portali le ragazze usano dei nomignoli, «anche se ormai ci si conosce tutti. Alle feste vedi sempre le stesse facce». Spesso le ragazze si collegano da un internet point: «È più sicuro. Nel mio portatile ci sono solamente le foto private e gli appunti per gli esami», dice ancora Marta. A proposito, ma lo trovano il tempo per studiare? «Certo, il giorno ci dedichiamo anima e corpo ai libri. Abbiamo un'ottima media e speriamo di laurearci presto». Ancora non sanno però quando smetteranno di "lavorare". «Per quello c'è sempre tempo. Adesso abbiamo ancora un po' di spese». Via del Corso le aspetta.

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