(Paolo Manzo - Panorama) “Prevenire è meglio che curare”. Soprattutto durante il Carnevale, festa simbolo per un paese con quasi 200 milioni di abitanti come il Brasile. E così ecco arrivare ben 20 milioni di preservativi. Saranno distribuiti da oggi fino ai primi di febbraio quando feste, sfilate e balli saranno finiti, grazie all’intervento del Ministero della Sanità del governo Lula e del suo ministro José Gomes Temporão. In omaggio anche un numero imprecisato di pillole del giorno dopo. Obiettivo porre un freno alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, prime fra tutte l’Aids, il cui virus ha già infettato 600mila brasiliani.
“La società deve essere consapevole dell’importanza della prevenzione”, ha detto Temporão, definendo “strategici” i milioni di condom che il governo Lula distribuirà gratuitamente per il Carnevale. Ma, come era già accaduto durante la visita di Benedetto XVI a San Paolo, lo scorso maggio, il ministro della Salute è entrato in rotta di collisione con alcune autorità della Chiesa cattolica. All’epoca le critiche a Temporão arrivarono perché il ministro aveva definito la legislazione esistente in Brasile sull’aborto “restrittiva”, spiegando che non si possono “prescrivere dogmi e precetti di una determinata religione a tutta la società”. Oggi, i 20 milioni di preservativi del Carnevale, cui si aggiunge la distribuzione in farmacia della pillola del giorno dopo, hanno addirittura portato la diocesi di Recife a minacciare di citare in tribunale il ministero della salute dello stato del Pernambuco, tra i più poveri del Paese. Temporão ha replicato definendo “deplorevole” l’atteggiamento della Chiesa cattolica. Al di là delle polemiche, comunque, quel che è certo è che anche quando il Carnevale lascerà il passo alla Quaresima la politica di pianificazione familiare del governo brasiliano non intende fermarsi e proseguirà, tra gli elogi delle Nazioni Unite e le critiche della Chiesa cattolica.
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