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martedì 18 settembre 2007

Zac Efron, l'idolo delle teenager. "La mia icona è John Travolta"

(Alessandra Vitali - La Repubblica) ROMA - Mai titolo di un film fu più appropriato all'attore. Perché in rappresentanza di un cast che annovera figure di ben altro spessore (John Travolta, Michelle Pfeiffer, Christopher Walken, Queen Latifah), per presentare Hairspray è arrivato a Roma un ragazzino di diciannove anni, grazioso e con i capelli così vistosamente ricoperti di lacca da sembrare una parrucca. Ma quello che oggi ha incontrato la stampa all'Hotel Exedra, con indosso camicia bianca, pantaloni neri, cravattino di raso nero e sandali infradito (e tanta sete: ha alternato di continuo il bicchiere d'acqua alla tazza di tè) non è un ragazzo qualunque bensì Zac Efron, star indiscussa (nei panni di Troy) del tv-cult per teenager High School Musical (Disney Channel), passione di migliaia di ragazzine alle quali si concede nel pomeriggio per un bagno di folla al cinema Barberini.

Meno acclamata e più brava, era a Roma anche Nikki Blonski, vera protagonista di Hairspray, il film diretto da Adam Shankman nelle sale dal 28 settembre. Favola allegra con musica e morale: si può essere ciccioni e molto apprezzati, come finisce per essere Tracy (la Blonski), figlia di Edna (Travolta trasformato in una specie di Moira Orfei) e Wilbur (Walken). La passione per il ballo e l'approdo a uno show tv saranno la chiave di volta per un successo inaspettato che farà capitolare anche il molto bellino Link (Efron).
Vent'anni il prossimo ottobre, nato a San Luis Obispo in California, un fenomeno costruito o quanto meno rifinito a tavolino da casa Disney, maestra nella produzione di idoli-bonsai (che talvolta sbagliano strada e, come Britney Spears o Lindsay Lohan, fanno scempio di corpo e carriera) Zac ha una faccia che sembra uscita da un'illustrazione di Norman Rockwell e la testa che si addice all'età. "Non so neanch'io com'è che sono diventato famoso. Ho partecipato ai provini per High School Musical, dopo una settimana mi hanno chiamato per dirmi che la parte era mia. Oltre a questo, non è che abbia fatto grandi sforzi".

Un po' di prevedibile imbarazzo a lavorare accanto a uno come Travolta, "per me è sempre stato un idolo", spiega Zac il quale, da bambino, non amava fare sport come i coetanei "ma cantare e ballare, e John, con i suoi musical, in particolare con Grease, ha rafforzato le mie ambizioni. Di solito non mi emoziono davanti alle star ma stavolta è successo, Travolta è un'icona che ha sempre interpretato personaggi-icona in film-icona, non posso che aspirare a diventare come lui". Se invece gli chiedi di paragonarsi a un personaggio dei cartoon, ti risponde che si sente "un po' Topolino".

Intanto, si gode il successo come idolo delle ragazzine, "anche se un po' ho paura - ammette - perché so che il confine fra essere un attore e essere una celebrità è molto fragile. Per ora, il piatto della bilancia pende dall'altra parte, ma a me interessa recitare, diventare un vero attore". E Hairspray "è proprio il tipo di film che mi piace fare, perché contiene un messaggio, una morale, qualcosa di etico da comunicare".

Per coerenza, spiega che se cerca la ragazza ideale trascura l'aspetto esteriore, "non guardo il fisico, piuttosto deve avere fiducia in se stessa, senso dell'umorismo, qualche hobby che non sia solo fare shopping". E per il primo appuntamento "non so dove la porterei, probabilmente su una spiaggia, però - e qui la bizzarra precisazione - mi farei accompagnare da un gruppo di amici". Ragazzine, rassegnatevi al falò. Con Topolino c'è poco da fare.

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