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martedì 25 settembre 2007

Una carezza griffata Ratzinger.

(Merchesa - Giornalettismo militante) Uno dei motivi per cui verrà maggiormente ricordato in futuro l’attuale Papa Ratzinger è senz’altro il suo rapporto con la moda. Temiamo infatti che passerà alla storia più per lo stile in fatto di abbigliamento che per il discorso di Ratisbona. La prima azione compiuta da papa è stato infatti cambiare la sartoria che da decenni vestiva il successore di Pietro. Dalla storica sartoria Gammarelli, Benedetto XVI ha preferito affidare al negozio Euroclero le proprie mises. E non poteva essere diversamente. Ha urtato tutto il mondo, infatti, ascoltare il neoeletto in mondovisione che dichiarava essere “un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore” e vedergli le maniche nere della veste talare avanzare sotto la nuova veste bianca papale dalle maniche troppo corte.

MON DIEU! - Un vero orrore, inaccettabile per un uomo che non disdegna occhiali da sole dal design moderno e giovanile, cappello da baseball di colore bianco, per non dimenticare i famosi mocassini rossi di Prada, alla faccia delle belle parole contro il profitto. Ratzinger ha dimostrato di essere molto à la page, con uno spiccato gusto per il vintage. Ha deciso infatti di reindossare alcuni abiti pontifici risalenti al Rinascimento. È il caso del camauro, un copricapo di velluto rosso bordato di pelliccia d'ermellino bianco che era stato indossato dai papi fino al Settecento, o la mozzetta di velluto rosso bordata di ermellino bianco, o ancora il cappello detto "saturno" a tesa larga, un copricapo rosso adatto soprattutto a proteggersi dal caldo. Il galero, invece, è un copricapo adatto per ripararsi dal sole. A quando un elegante ombrellino? E un ventaglio?

L'ULTIMA COLLEZIONE - Nell’ultima visita pastorale a Vienna poi, il Nostro ha sfoggiato modelli innovativi sia nelle forme che nei colori. Come ignorare il “Modello Pistacchio” indossato nel Duomo di Santo Stefano, o il “Modello Bianco Biagiotti” esibito all’interno della Basilica di Mariazell? Ma il capo che ha ottenuto maggiori consensi di pubblico e di critica è il “Modello Vorrei essere io Maria”, una foggia tradizionale dalle forme morbide e avvolgenti ma dai colori inusuali: azzurro bianco e giallo, che sono i colori della Vergine, sfumati gradevolmente tra loro alla maniera dei Missoni. Roberto Benigni nel suo “Piccolo Diavolo” aveva già previsto tutto. Papa Benedetto XVI dimostra di avere dimestichezza non solo con il mondo della moda e le sue tendenze ma anche con gli strumenti della comunicazione che a quell’ambiente fanno capo. Come dimenticare lo splendido calendario 2007 per il quale Papa Benedetto ha graziosamente posato? Uscito nel novembre 2006 allegato a Famiglia Cristiana al costo di 5 Euro, presenta il papa raffigurato nei vari momenti della sua giornata. A gennaio, marzo, agosto e ottobre è immortalato mentre passeggia, ad aprile mentre prega. Benedetto XVI sembrerebbe così maggiormente dedito al labora che all’ora.
Dicono che l’abbiano sentito esprimersi così durante un incontro del mercoledì: “Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: Questa è la carezza griffata Ratzinger”.

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