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mercoledì 26 settembre 2007

Studente suicida: chiesta l'archiviazione.

(ANSA) - TORINO, 26 SET- Non istigazione al suicidio o bullismo. Non e' emersa alcuna ipotesi di reato e non c'e' stata alcuna sottovalutazione da parte della scuola. Cosi' il procuratore capo Marcello Maddalena ha esposto i motivi per i quali e' stata chiesta l'archiviazione del fascicolo legato al suicidio di Matteo, il sedicenne torinese che il 3 aprile si e' ucciso lanciandosi dal balcone. Sin dai primi passi l'indagine aveva anche escluso che vi fossero dei risvolti legati a una presunta omosessualita' del ragazzo. 'Matteo - ha detto Paolo Borgna, il pubblico ministero che ha condotto gli accertamenti - non era neppure gay. Non che questo sia offensivo, ma il fatto che sia diventato un'icona omosessuale lascia veramente perplessi. Cosi' come dispiace che la scuola e gli insegnanti siano stati additati ingiustamente'. Contrario invece all'archiviazione il presidente nazionale di Arcigay, Aurelio Mancuso: 'il suicidio e' maturato a causa delle continue prese in giro, per il fatto che fosse troppo bravo a scuola, gentile, educato, ritenuto gay e paragonato a un personaggio dei reality'.



(TGCom) - Non era gay Matteo, il ragazzo di 16 anni che il 3 aprile scorso si è suicidato a Torino. Finora si era detto che il ragazzo sarebbe arrivato a compiere l'estremo gesto perché preso in giro dai compagni di scuola per la sua presunta omosessualità. Per i magistrati che si occupano del caso non si è trattato di bullismo tra le mura solastiche né di istigazione al suicidio. Della vicenda è stata chiesta l'archiviazione.

"Non è emersa alcuna ipotesi di reato e non c'è stata alcuna sottovalutazione del caso da parte della scuola" ha detto il procuratore capo Marcello Maddalena che ha esposto i motivi per i quali è stata chiesta l'archiviazione del fascicolo legato al suicidio di Matteo.

Lo studente torinese si era tolto la vita lanciandosi dal balcone di casa. Sin dai primi passi l'indagine aveva anche completamente escluso che vi fossero dei risvolti legati a una presunta omosessualità del ragazzo. "Matteo - ha detto Paolo Borgna, il pubblico ministero che ha condotto gli accertamenti - non era neppure gay. Non che questo sia offensivo, ma il fatto che sia diventato un'icona omosessuale lascia veramente perplessi. Così come dispiace che la scuola e gli insegnanti siano stati additati ingiustamente".

Un ragazzo "particolarmente sensibile", bravissimo a scuola, che era "alla ricerca della propria identità personale": è questo il ritratto di Matteo. Il quadro, fatto dal pm Paolo Borgna, è quello dipinto dalle numerose testimonianze raccolte durante le indagini.

Il sedicenne, iscritto all'istituto tecnico commerciale Sommeiller, non aveva alcuna tendenza omosessuale, e lo dimostrano anche - circostanza citata nella richiesta di
archiviazione - le immagini che aveva memorizzato sul proprio cellulare. Peraltro, uno studente gay dello stesso istituto ha fatto mettere a verbale che tutti, a scuola, conoscono le sue tendenze "ma in tutti questi anni non ho mai avuto una presa in giro".

La mamma di Matteo, inoltre, ha detto al pm che "mio figlio non mi ha mai, assolutamente mai, detto che alcuni compagni lo chiamassero frocio". Ha solo aggiunto che, riferendosi all'ambiente scolastico, "era a disagio perché non riusciva a legare con gli altri ragazzi, in particolare con i maschi, che si sentiva fuori dal gruppo, 'molle' e troppo sensibile".

Quanto alle prese in giro "non ha mai parlato di scherzi pesanti o di fatti di bullismo". L'unico riferimento è una battuta, che risaliva al precedente anno scolastico, al fatto che somigliasse a Jonathan, l'eccentrico personaggio del "Il Grande Fratello".

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