Paolo Valentino per il Corriere della Sera. Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, possiede una casa in comproprietà con un'altra donna, insieme alla quale, nel 2005, ha anche ottenuto una linea di credito da un istituto finanziario. Lo rivela Glenn Kessler, corrispondente diplomatico del Washington Post, nel suo libro, appena uscito in America, «The Confidante: Condoleezza Rice and the creation of the Bush Legacy». La signora, che si chiama Randy Bean e fa la regista, conosce la Rice dal 1980 ed è la sua migliore amica dal 1985, quando l'allora provost di Stanford la ospitò a casa sua per oltre quattro mesi. La madre della Rice era appena morta e Bean fu preziosa nell'aiutarla a superare quel trauma: «Condoleezza — ha raccontato nel libro Bean a Kessler — non è tipo da far trasparire facilmente le sue emozioni, ma pensando a quel periodo mi ha detto: "Mi hai salvato la vita"». Il giornalista del Post ha scoperto l'acquisto dell'immobile spulciando dei registri catastali di Stanford, in California. Ma Bean, che attualmente vive nella casa, non ha avuto difficoltà ad ammetterlo in una delle sue numerose interviste con Kessler, durante la stesura del saggio: «Ero finanziariamente rovinata», ha detto la regista, che si vide subito offrire aiuto da Condoleezza. La casa venne acquistata con la firma di entrambi nel 1998, insieme a una terza persona, il professore Coit Blacker, a tutt'oggi il miglior amico della Rice, nonostante sia un democratico, abbia lavorato nell'amministrazione Clinton e sia stato consigliere di Al Gore nella sfortunata campagna presidenziale del 2000. Nel 2003 Blacker, che è apertamente gay, vendette la sua quota a Rice e Bean. Due anni fa, le signore firmarono insieme i documenti per un prestito di 50 mila dollari, che sono stati investiti per ristrutturare la casa, il cui valore nel 2006 è stato stimato in 670 mila dollari. Randy Bean, fondamentale per Kessler nell'aiutarlo a decifrare il personaggio Rice, dice che lei e la Rice «sono più di ogni altra cosa una famiglia » e che Condoleezza «si butterebbe sotto un autobus per me». Anche se aggiunge ironica: «Mi chiedo se non sarà in giro per il mondo, quando avrò bisogno di lei sotto quell'autobus ». Le rivelazioni di Kessler hanno messo in agitazione il mondo dei blogger gay, che ne hanno subito approfittato per riprendere le voci, da anni in circolazione, sulle preferenze sessuali del segretario di Stato. Nel suo libro, Kessler ricorda come la mancanza di un compagno o di un marito e la sua irresistibile ascesa al potere «si siano tradotti in maligni attacchi alla sua sessualità». Attacchi, precisa l'autore, «che non sarebbero mai stati lanciati contro un uomo non sposato». Parlando dell'argomento in una radio privata venerdì scorso, nel talk show di Michelangelo Signorile, un noto autore gay, Kessler ha detto di «non sapere se nella relazione tra Rice e Bean ci sia qualcosa che vada oltre l'amicizia». Ma la comunità è in fibrillazione. Anche perché rimprovera al segretario di Stato di non aver mai preso posizione in seno all'Amministrazione, sul controverso tema se i gay possano essere ammessi nell'esercito americano. «Non ha mai preso le distanze da un governo che attacca i gay per vincere i voti della destra fondamentalista religiosa», spiega Andy Humm, un giornalista che nel 2005 sfidò la Rice a pendere posizione sui due adolescenti omosessuali iraniani, impiccati dal regime di Teheran. L'amicizia con Blacker prova che quantomeno sul piano privato, la Rice non abbia alcun pregiudizio verso i gay. Kessler nel suo libro racconta che dopo essere stata nominata segretario di Stato, all'inizio del secondo mandato di George Bush, Condoleezza Rice andò a festeggiare a una festa a casa del professore gay: «Si tolse le scarpe e ballò tutta la notte al ritmo del rock'n roll. Blacker voleva mostrare al suo partner quanto fosse sodo il sedere di Condi, spiegandogli che se le avesse tirato contro una monetina questa sarebbe rimbalzata come un missile. Aveva ragione. Rice, che stava ballando, non si accorse di quello che il suo amico aveva fatto, fino a quando tutti scoppiarono a ridere come pazzi. Ma lei ne fu fiera e lusingata». Definito magistrale da molti esperti, scritto dopo lunghe interviste con la Rice e i suoi collaboratori, il libro di Kessler offre il primo ritratto completo, pubblico e privato, di uno dei più controversi ed enigmatici personaggi dell'era Bush. Kessler mette a fuoco la straordinaria traiettoria di Condoleezza, il suo rapporto personale e specialissimo con George W., cui fece da tutor in politica estera, del quale condivise, e secondo Kessler in parte ne ispirò con le sue valutazioni gli errori più gravi, fin poi a ritrovarsi alla guida del Dipartimento di Stato, da dove ha cercato di sciogliere i nodi che lei stessa aveva contribuito a creare. Uno sforzo, quest'ultimo, in cui «la sua vicinanza al presidente è stata allo stesso tempo la sua carta migliore, ma anche la sua critica debolezza», facendone la potente «Confidante», ma anche impedendole di essere critica quando occorreva esserlo.
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