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domenica 24 agosto 2008

Strumentalizzazioni?. Grillini scrive a Repubblica che gli risponde duramente.

Steward morto, la sua era una famiglia normale.
Ho letto con un certo stupore la requisitoria di Francesco Merlo, nell'articolo pubblicato ieri, contro il sottoscritto e contro l'Arcigay, colpevoli di aver notato nell'immane disastro della Spanair solo la morte di due omosessuali che stavano assieme. Merlo non deve aver letto i giornali o ascoltato tutti i Tg perché in Italia si è parlato soprattutto della vittima italiana dell'incidente aereo. Per sensibilità verso i familiari abbiamo taciuto per ben 2 giorni, ma quando un grande quotidiano nazionale ha finalmente parlato in modo esplicito dello steward e del suo "compagno" abbiamo fatto notare i due pesi e le due misure usati da quasi tutta la stampa nazionale, quella "progressista" compresa. E cioè se si tratta del povero architetto ammazzato da un prostituto romeno, allora si scatena la bassa macelleria della cronaca nera: si parla di "omicidio gay", di "ambienti omosessuali", addirittura di "festini gay", tralasciando in questo caso ogni riguardo verso la famiglia della vittima. Il poveretto è stato massacrato due volte ma di questo e di altre tragedie, del "camposanto" gay (morti ammazzati, suicidi, mancata prevenzione sanitaria e via dicendo) a Merlo poco importa. E nemmeno importa il nocciolo del nostro ragionamento che non era tanto l'identità omosessuale dello steward quanto il pubblico riconoscimento dell'esistenza della sua famiglia. Si è parlato di tante vedove, di tanti vedovi, di molti figli rimasti soli, di un sacco di genitori piangenti. Si è parlato di famiglie disperate, e guarda caso erano tutte famiglie splendidamente eterosessuali. Sulla famiglia di Domenico, nemmeno una parola. Sui suoi sogni, i suoi progetti di vita, sull'impegno che lui e il suo compagno avevano profuso nel crescere insieme un figlio: nulla, silenzio. Quella era una famiglia a tutto tondo, Domenico aveva un partner e un figlio come ne abbiamo in tanti. Non davano scandalo a nessuno a Parigi, ma siccome era, a Parigi per l'appunto, una famiglia "normale" che conduceva una vita normale, allora in Italia non lo si può dire. Zitti, i gay non hanno famiglie normali, anzi, non possono nemmeno avere famiglia, ma solo "torbidi ambienti omosessuali". Non possiamo proprio accettarlo.

Franco Grillini
Presidente Gaynet*
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La risposta di Francesco Merlo
Sulla base di un assoluto diritto di proprietà dell'argomento lei continua a trarre rendita dai morti, architetti o steward che siano. Il riconoscimento dei sacrosanti diritti dei gay passa anche per la liberazione dai 'rentiers' ideologici.
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Ndr. Ma qualcuno sa cos'é sto Gaynet? L'ennesimo ordine della casta dei giornalisti e questa volta omosessuali? Esiste uno statuto? Chi sono gli associati? Si è costituito davanti asd un notaio, possiede una partita iva ed un organo direttivo? Su internet non abbiamo trovato traccia di questa fantomatica sigla. L'unico riferimento relativo a GayNet, associazione d'informazione omosessuale, è qui e pare essere "l'editore" di Gaynews, infatti cliccando su gaynet.it si finisce proprio su Gaynews. Nient'altro. Insomma, ancora una volta poca trasparenza, tanta nebbia in val Padana... . Ognuno è libero di pensare ciò che vuole e come vuole... anche male. E per favore non tirateci in ballo, noi siamo un blog, non una testata giornalistica registrata in tribunale. Ecco perchè chiediamo conto.

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