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giovedì 28 agosto 2008

Luca Argentero: Quanto mi costa quel "Grande Fratello".

"Il GF è stata un´esperienza divertente, ma ogni volta che arrivo su un set mi studiano con un po´ di diffidenza". Nel film di Luca Lucini, "Solo un padre", nelle sale a settembre, sarà un politico gay alle prese con una bambina di dieci mesi.

(Maria Pia Fusco - La Repubblica) Luca Argentero, torinese, trent´anni, compiuti il 12 aprile, professione attore. «Comincio a crederci anch´io. Finora, ogni volta che mi vedevo in un film pensavo che avrei voluto ricominciare da capo per usare tutto quel che avevo imparato facendolo. Pochi giorni fa ho visto Solo un padre, confesso di essere uscito con le lacrime agli occhi, per la prima volta ero orgoglioso, ho pensato di essere sulla strada giusta. E sono felice al pensiero di vedere il film insieme ai miei quando uscirà a Torino», dice.
Prodotto da Cattleya Solo un padre di Luca Lucini, uscirà a settembre distribuito dalla Warner ed è il primo dei tre film del prossimo futuro di Argentero che interpreta Carlo, un ragazzo padre che fa il dermatologo ma il suo maggiore impegno è la cura di una bambina di dieci mesi. «Non avevo idea di quanto fosse difficile tenere in braccio una neonata, non l´avevo mai fatto, mi sentivo goffo, avevo timore di farle male. C´è voluto un mese di pratica per acquistare sicurezza, imparare a cambiare i pannolini e lavarla con i gesti giusti. È una grande esperienza».
Fino a cinque anni fa Luca Argentero studiava Economia e commercio pensando di diventare imprenditore seguendo la tradizione di famiglia. Così, dopo lavoretti vari «per mettere insieme un po´ di soldi, ho fatto il provino per il Grande Fratello», terza edizione. I miei hanno rispettato la decisione, anche se poi non sono mai intervenuti in trasmissione. Mia nonna, mia grande amica, mi disse solo "non è importante quello che fai, è importante farlo meglio degli altri"».
Lui ci ha provato, ha resistito nella «casa» cento giorni ed è arrivato secondo. «In fondo è stata un´esperienza divertente, era una delle prime edizioni, la macchina autoriale era perfetta. Oggi i reality show si sono moltiplicati, c´è una grande concorrenza e per competere devono inventarsi trovate anche eccessive. Ricordo che per le prime due settimane rimasi quasi sempre zitto, poi ho cominciato a famigliarizzare con qualcuno. Mia nonna era contenta, diceva che ero rimasto educato. Alla fine del programma non sono entrato nel post-carrozzone delle partecipazioni televisive, sono andato solo una volta per rispettare il contratto, ma non mi sentivo a mio agio».
A parte Taricone, Argentero è l´unico reduce dal Grande Fratello ad essersi affermato sul serio come attore, a cominciare dal 2004, l´anno del calendario di Max - «Un po´ di esibizionismo», dice quasi scusandosi con un sorriso - e di "Carabinieri", che «però non vale, facevo un carabiniere con meriti sportivi, me l´avevano scritto addosso». Più impegnativo è stato il film di Francesca Comencini "A casa nostra", in cui «ero un personaggio che vede la sua vita cambiare per via di un evento politico. Un po´ m´identificavo: anch´io, grazie a un evento particolare, mi trovavo catapultato in un mondo così diversa dalla mia vita torinese. In realtà devo dire che tutto quello che ho fatto in questi ultimi anni l´ho fatto nonostante il Grande Fratello. C´è sempre un pregiudizio verso chi viene da lì, sui set sentivo che all´inizio mi studiavano con una punta di diffidenza. Perciò ho sempre cercato di tenere un basso profilo, di stare a guardare, di imparare dagli altri».
"Saturno contro" di Ozpetek, con il «bel personaggio di Lorenzo, attorno al quale ruotano tutti gli altri», è stato forse essenziale per superare i pregiudizi. Subito dopo sono arrivati Solo un padre e Diverso da chi?, opera prima di Umberto Carteni, scritto da Fabio Bonifacci. «Faccio un politico gay, candidato sindaco in una città del nordest. Per superare i pregiudizi e l´ostilità dei conservatori interviene Claudia Pandolfi. Con lei e con il mio compagno, Filippo Nigro, si crea un triangolo particolare, che sconvolge gli equilibri sia politici che privati. È una commedia su un argomento delicato, ma mi sembra sia stato trattato con molto garbo».
Ed è arrivato Michele Placido, con cui Argentero è impegnato fino a settembre nelle riprese di Il grande sogno: interpreta un operaio torinese politicizzato, il cui destino s´intreccia con quello degli altri protagonisti, il poliziotto, Riccardo Scamarcio, e la studentessa cattolica, Jasmine Trinca. «Poi mi fermerò per un paio di mesi, devo fare il punto su me stesso, magari andare in America e migliorare l´inglese. In inglese ho fatto il provino per "Coco Chanel", un disastro. E devo anche migliorare la recitazione». Se pure fino a cinque anni fa non aveva mai pensato di fare l´attore, Argentero è da sempre «appassionato di cinema, sono un collezionista onnivoro, ho film di tutti i paesi, con una preferenza per la fantascienza e per i film da Philip Dick. Con la mia fidanzata Miriam, attrice anche lei - ci siamo conosciuti sul set di "Carabinieri" - guardiamo i film e cerchiamo di imparare dagli interpreti che amiamo. I miei modelli sono tutti contemporanei da Daniel Day Lewis a Gary Oldman, la mia attrice preferita è Rachel Weisz. Tra gli italiani il massimo è Kim Rossi Stuart, lavorare con lui sarebbe il mio sogno».

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