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domenica 13 luglio 2008

Boss e gay, un annuncio devastante per l’immagine della mafia.

Il mito dell’Uomo vero devastato da una verità inaccettabile.
L’annuncio del PM Ingroia, che la mafia è popolata da gay, equivale alla notizia di un blitz che assicura alle patrie galere più della metà della cupola di Cosa Nostra. Forse nemmeno il magistrato ha ragionato sufficientemente sulla rilevanza del suo annuncio. Quelli dell’Arcigay hanno subito fatto sapere che sarebbe stato sorprendente ritenere che non ci siano boss gay, perché è naturale che in ogni contesto i generi siano tre o quattro (a seconda del modo in cui si conta). Ed hanno una buona dose di ragiona, ma non riflettono sul fatto che la mafia ha un mito da difendere sin dal primo giorno della sua esistenza, il mito dell’Uomo Vero. Che non è soltanto virilità, né celodurismo, ma una categoria dello spirito, che parte dalla virilità per allargarsi a tutti i comportamenti “forti” e generosamente prepotenti. E’ inammissibile, per intenderci, che un boss faccia l’occhio dolce ad un suo “soldato”, che indulga in atteggiamenti femminili, perché la mafia è maschile e non può essere altrimenti. Che ci siano state donne a capo di qualche organizzazione criminale, che abbiano avuto partiti importanti nel sistema di potere, è indubitabile, ma ciò è accaduto perché hanno saputo recitare parte di uomini, non altro.
L’Uomo Vero non può essere gay.
Ed allora l’annuncio del PM Ingroia è un attacco all’arma bianca contro l’ideologia mafiosa, la sua verità può devastare l’immagine di Cosa nostra.
Non c’è luogo al mondo che non associ la mafia siciliana al Padrino di Marlon Brando. Non a Genco Russo o don Calò Vizzini, ai grandi vecchi che fecero la mafia del Vallone nel dopoguerra, intrallazzarono con l’America, allacciando una fruttuosa catena di scambi, facendo business importante, ma il Padrino di Puzo, Uomo Vero e capo famiglia di genere maschile. Dal Ghana all’Alaska la mafia siciliana si alimenta del mito dell’Uomo vero.
Vedremo che cosa succederà nei prossimi giorni. Il carisma dei capi nell’Isola non è sentito come un tempo, anche perché i capi preferiscono stare sotto coperta e non tirano fuori la testa, a meno che non sia necessario. I boss non sono in ritirata, ma si adattano al momento, che è difficile. A lavorare per conto loro ci sono uomini nuovi che hanno il compito di fare scordare il passato. E’ proprio attraverso questi uomini nuovi che passa il cambio generazionale e l’infiltrazione del terzo genere nel mondo dell’Uomo Vero.
E’ possibile, dunque, che il devastante annuncio di Ingroia finisca con il provocare un’alzata di spalle, ed abbia perciò ragione l’Arcigay a suggerirci di non farci caso.

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