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domenica 13 luglio 2008

Niente pedonalizzazione della gay street romana. E' solo business.

Per il minisindaco Corsetti (Pd): "Non è un´iniziativa che ha motivi politici o ideologici, ma solo un business per i locali". No del Municipio: "Niente pedonalizzazione".

(Laura Mari - La Repubblica, edizione di Roma) Da giorni si domandano come mai quell´autorizzazione, chiesta nel mese di maggio, ancora non sia arrivata. «Ormai siamo agli sgoccioli, c´è da preparare l´inaugurazione di venerdì prossimo» fa sapere Fabrizio Marrazzo, presidente dell´Arcigay di Roma. Il problema, però, è che quest´anno il nulla osta per la pedonalizzazione estiva (dalle 20 alle due di notte) di via San Giovanni in Laterano, meglio nota come la "Gay street", non arriverà.
«Non ho alcuna intenzione di firmare l´autorizzazione - annuncia il presidente del I Municipio Orlando Corsetti - perché alla base della richiesta non ci sono motivi politici o ideologici, come invece fu in occasione del Gay Pride, giorno in cui decidemmo di concedere la pedonalizzazione della strada. Credo piuttosto - precisa Corsetti - che si tratti solo di un modo per aumentare il business e le entrate economiche dei locali di via San Giovanni in Laterano».

Assolutamente diversa, invece, l´opinione del presidente dell´Arcigay, Fabrizio Marrazzo, secondo cui «la Gay street da anni è il punto di ritrovo della comunità gay e lesbica romana, un luogo che simbolicamente rappresenta l´apertura culturale di una città in cui da anni si lavora per bandire discriminazioni e forme di violenza contro gli omosessuali». Proprio per questo motivo, l´Arcigay ha intenzione di avviare una raccolta di firme per chiedere all´assessore alla Cultura Umberto Croppi la pedonalizzazione permanente di via San Giovanni in Laterano e l´apposizione di una targa che ricordi che quel tratto di strada è noto come la "Gay street" capitolina.

Pur annunciando di non voler concedere l´autorizzazione, il presidente del I Municipio si dichiara comunque disponibile ad allestire altrove la Gay street. «I residenti del rione Celio - precisa Corsetti - hanno più volte lamentato i disagi, soprattutto in termini di schiamazzi e rumori molesti, provocati dalla pedonalizzazione notturna della strada. Per questo motivo - prosegue il minisindaco - non concederò il nulla osta, ma sono pronto a spostare la Gay street in un altro spazio, un´altra strada o un´altra piazza da individuare in accordo con l´Arcigay».

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