banda http://blografando.splinder.com

lunedì 16 giugno 2008

Sardegna. Una comunicazione all'avanguardia contro l'omofobia.

Nel mese di Maggio il MOS ha dato vita alla prima campagna regionale contro l'omofobia. Si tratta della prima campagna in assoluto con una valenza affermativa che rigetta la logica paternalistica delle campagne eterosessuali (vedi Toscana, Venezia ecc.) e il vittimismo di quelle omosessuali, sempre incentrate su violenza e discriminazione.
Secondo il Mos, il messaggio antidiscriminatorio deve essere implicito nella presentazione di situazioni di naturalità affettiva omosessuali contestualizzate in luoghi facilmente riconoscibili per chi guarda. Ovvero un attacco alle fondamenta dell'ignoranza sull'omosessualità con immagini di coppie omosessuali in contesti cittadini. Le foto infatti sono state scattate dal Mos in luoghi della città e le persone ritratte sono tutte di Sassari ed hanno realmente delle relazioni. Immagini quindi non di particolari o di situazioni immaginarie ma di realtà in cui è possibile imbattersi camminando per strada. Questo il senso principale della campagna, che nella costruzione ha rispettato alcuni punti cardine contenuti nel progetto che trovate qui.
Oltre alla campagna, da un incontro con il Presidente Soru sono partite alcune iniziative che dovrebbero culminare nel patrocinio della campagna che diventerebbe così un'iniziativa regionale. Le richieste del Mos vertevano tutte sulle modifiche che potevano essere fatte sulla legislazione regionale in modo tale da eliminare tutte le discriminazioni verso le persone/coppie gay e lesbiche. La prima azione è stato l'inserimento delle coppie gay e lesbiche nel bando per l'assegnazione di 25.000 euro a fondo perduto per tutte le coppie che acquistano o ristrutturano la casa (la verifica della coppia viene fatta in base alla legge sulla famiglia anagrafica che, come è noto, giò riconosce le coppie gay e lesbiche dal 1989). La seconda è l'introduzione dei problemi derivanti dall'orientamento sessuale e dell'identità di genere fra i motivi che permettono l'accesso alle strutture sociali (case famiglia, centri antiviolenza, ecc.), il terzo sarà la modifica del regolamento di accesso alle strutture sanitarie, che dipendono dalla regione, per equiparare i conviventi ai familiari (sempre basandosi sullo stato di famiglia, ovvero sulla famiglia anagrafica). Tutte le altre modifiche sono state demandate alla presentazione di un elenco di interventi legati alla Giunta regionale che il Presidente Soru ha assicurato portare a termine senza alcun problema, poichè si tratta dell'eliminazione di discriminazioni legislative che non dovrebbero sussistere e per le quali non hanno nemmeno bisogno di passare dal consiglio. Pernoi è stata una notizia fantastica :)). I manifesti appesi sono durati assai poco tra scritte e distruzioni totali, ma hanno sortito un effetto molto forte e una grossa discussione in città.

Sphere: Related Content

Nessun commento: