GAY PRIDE/ MANCUSO (ARCIGAY): SIAMO PRONTI A 'INVADERE' BOLOGNA. In Emila Romagna il Gay Pride nazionale il 28 giugno.
(Apcom) A Roma e Milano ha sfilato oggi "il popolo delle vere libertà, un popolo che vuole superare l'arretratezza culturale e sociale di un paese, dove troppo è permesso a chi uccide, violenta, aggredisce le donne e le persone lgbt, mentre alcun diritto umano e civile è riconosciuto. Questa prima dimostrazione di forza, di un soggetto politico e sociale protagonista di tante battaglie civili, si concentra da domani per la riuscita del Pride nazionale di Bologna del 28 giugno. Già ora sono attesi numeri straordinari per quanto riguarda l'organizzazione di pullman, treni, auto, che da tutta Italia giungeranno a Bologna". E' quanto dichiara in una nota il presidente nazionale dell'Arcigay, Aurelio Mancuso.
"Se qualcuno pensava che sarebbe stato sufficiente negare Piazza San Giovanni, o operare alcune intimidazioni, si è sbagliato di grosso. Il movimento lgbt, e soprattutto Arcigay, la più grande associazione gay italiana - prosegue Mancuso in un comunicato -sono in campo e intendono far sentire la propria voce ed ampliare la propria influenza politica".
"Alla ministra Carfagna spiegheremo, infine, che lo Stato laico si occupa delle leggi e non la Chiesa cattolica. Al Tg 2 ha dichiarato che è contraria alle unioni civili, siamo certi, che come è accaduto con l'imbarazzante affermazione che l'omofobia non esisteva, si ricrederà anche su questo punto", conclude.
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