(Tvblog) Crederci sempre, arrendersi mai. E’ l’isolano motto di Antonio Marano, riciclato per lo sdoganamento della bella musica in tv ma soprattutto per il caso X Factor, che si è preso a cuore sin dall’inizio e continua a sostenere con tutto se stesso. Come emerso anche da un’intervista al portale Rockol, il direttore di Raidue non solo esclude la chiusura anticipata di quest’edizione per bassi ascolti, ma punta in alto con la promessa di un appuntamento annuale:
“Sono convinto che partendo a gennaio, prima di Sanremo, e con le solide basi che abbiamo costruito quest’anno X Factor sarà il prodotto vincente del palinsesto 2009 di RaiDue. E’ una produzione importante, ovviamente, ma costa meno dei 10 milioni di euro di cui parlano i giornali”.
Non si può dire, in questo caso, che l’Auditel costituisca l’unica voce in capitolo per sancire il futuro di una trasmissione. Secondo Marano, la forza di X Factor è di avvicinare alla tv di stato un pubblico giovane e istruito, benestante e di tendenza, collocato principalmente nel Nord Italia: ben il 18% di share tra i laureati e chi ha un diploma di scuola superiore. La media degli ascoltatori è sui quarant’anni, il che lo renderebbe secondo lui il programma più giovane della storia recente Rai. In più, il direttore della seconda rete Rai non rinuncia a puntare sulla musica in tv, annunciando l’arrivo di un’imperdibile monografia su Vasco Rossi il 29 maggio:
“Non sono soddisfatto dei numeri, ovviamente. Ma della qualità dei prodotti sì. E mi spiace che chi rimprovera sempre, e giustamente, alla Rai mancanza di coraggio, assenza di sperimentazione e incapacità di parlare ai giovani non apprezzi i nostri sforzi di creare programmi di contenuto editoriale e culturale: perché la musica è cultura, è nell’aria che respiriamo da mattina a sera. E per me non serve tanto a inseguire audience quanto a costruire una nuova identità di rete. Fare risultato è nella mia missione di direttore, ovviamente, e per essere in pari con le aspettative ci mancano, in entrambi i casi, due punti percentuali di share”.
Tra i motivi, egli addebita l’obbligo, già manifestato alla vigilia del debutto, di trasmettere la striscia in access per non dar fastidio all’Eredità. A suo parere, inoltre, anche Scalo 76 sarebbe andato meglio se fosse partito a settembre anziché a dicembre (lo slittamento è stato dettato dal fatto che gli studi non erano ancora pronti):
“Anche per Scalo 76 abbiamo in mente le modifiche da apportare e da qui alla chiusura della stagione, in giugno, collauderemo altre novità. Sto persino pensando di farne una versione itinerante estiva: potrebbe diventare il brand intorno a cui ruota tutta la programmazione musicale live di Raidue. Lo riproporremo in autunno: io lo considero uno dei miei programmi più belli in assoluto, ideato e realizzato interamente all’interno delle nostre strutture e neppure costoso, grazie alla sintonia che si è creata con produttori e discografici”.
Quanto all’ingombrante paragone con Amici, Marano ricorda i pessimi ascolti con cui è partito e fa causticamente notare l’incapacità dei suoi ex-partecipanti di sfondare nel mercato discografico:
“Se noi riusciremo nell’intento di creare un pop star avremo raggiunto il nostro obiettivo. Se poi X Factor arriverà al 12 % di share e a due milioni e mezzo di ascoltatori, meglio ancora. Possiamo farcela, ce lo dicono la curva degli ascolti e le ricerche di mercato, quando torneremo finalmente alla serata del martedì. Abbiamo iniziato di lunedì per non sovrapporci con la Champions League: avremmo dovuto chiudere in anticipo, violando i tempi e la liturgia del format. La collocazione domenicale è stata un suicidio, una tegola inaspettata: ma ci sono ovviamente ragioni superiori, siamo un servizio pubblico con tutto quel che ne consegue…”.
Intanto, per l’ultima volta di domenica, noi ci prepariamo a seguire una nuova puntata di X Factor in diretta su Tv Blog!
1 commento:
ma lo chiudono o no?
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