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lunedì 7 aprile 2008

Il piacere di far conoscere testi omosessuali stranieri in Italia.

Jean-Marie Pouget delle Edizioni del Cardo(Queerblog) Le Edizioni del Cardo sono una piccola casa editrice con sede ad Albano Laziale, uno dei castelli romani. Propone una selezione di testi di qualità, con particolare interesse alla narrativa a tematica gay e lesbica, e alla letteratura francofona. Il responsabile della casa editrice, Jean-Marie Pouget, ha risposto ad alcune domande in merito alle loro pubblicazioni “gay”.

Quali sono le origini delle Edizioni del Cardo e da dove viene il nome?
Le Edizioni del Cardo sono una realtà giovane: la società è stata creata nel gennaio 2006, ed il primo libro pubblicato nell’aprile dello stesso anno. Il progetto è nato negli anni precedenti da una passione per la lettura e per il libro in generale. Uno dei motivi scatenanti, molto personale, era la frustrazione di non poter condividere con amici italiani alcuni libri di autori francofoni (sono di madre lingua francese) di grande valore letterario, in quanto non erano mai stati tradotti in Italia. Esisteva dunque uno spazio da colmare sul fronte editoriale e dopo una lunga preparazione è partita l’avventura delle Edizioni del Cardo. Il nome si riferisce alla pianta, o precisamente al fiore di cardo, che ha la caratteristica di essere molto bello e anche gustoso, ma non particolarmente facile da cogliere in quanto spinoso (non sine spina… come la buona letteratura!), e di essere molto duraturo nel tempo, cosa che auspichiamo per i nostri titolo (ai best-sellers, preferiamo i long-sellers…)

Come è nata l’idea della collana Antinoo, dedicata alla narrativa gay e lesbica?
La scelta di aprire con una collana di narrativa gay e lesbica è stata dovuta principalmente al fatto che la maggior parte dei titoli che volevo far scoprire in Italia trattavano in forma più o meno diretta di storie omosessuali (dato non casuale in quanto gay io stesso). Le tematica della collana non rappresenta una finalità in sé, ma piuttosto un filo direttore che ci permette di restringere la selezione nella grande quantità di opere di narrativa che meritano di essere pubblicate. La focalizzazione su uno specifico segmento tematico permette inoltre ad una piccola realtà come la nostra di acquisire con meno difficoltà un minimo di visibilità su alcuni canali distributivi e commerciali, sebbene distribuzione e commercializzazione rimangano i maggior punti dolenti della piccola editoria.

Un identikit del lettore abituale delle Edizioni del Cardo
Dai contatti avuti finora con i nostri lettori, credo di poter affermare che non esiste un identikit: dai 7 ai 77 anni come sotto-titolavano gli album delle Avventure di Tintin! Anzi, il limite dei 77 anni viene abbondantemente superato da numerosi nostri lettori. Per quanto riguarda i giovani, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di vedere un nostro libro (Mio fratello e suo fratello di H. Linquist) selezionato per il premio Desenzano Giovani (assegnato da lettori tra i 13 e i 20 anni). Credo che nel catalogo finora pubblicato ci sia una grande diversità, da letture impegnative come Il giardino zoologico di Yves Navarre a testi di più facile approccio come Gioia e conforto di Jim Grimsley. L’unico fil rouge rimane la qualità letteraria dei testi proposti.

Tra i libri pubblicati da voi, uno a cui siete particolarmente legati è…
Domanda molto difficile… Forse il diario di Pascal de Duve, intitolato Cargo Vita, per la mia grande ammirazione nei confronti dell’autore stesso, stroncato a 29 anni dall’AIDS, e della sua breve ma intensa opera (oltre a Cargo Vita, ha pubblicato un romanzo Izo). Ma ho molto a cuore anche e soprattutto i primi due titoli italiani a catalogo: Prendere o lasciare di Fabio Bo e Neve e sangue di Maurizio Gregorini. Per un editore, il piacere di pubblicare un nuovo libro è ancora più grande di quello di far scoprire attraverso una traduzione un autore straniero.

Copertina del libro 50 modi per dire favolosoQualche anticipazione sui prossimi titoli che avete in programma?
È appena uscito 50 modi per dire favoloso di Graeme Aitken, autore neo-zelandese. Si tratta di un libro molto divertente e ben scritto, ambientato nella profonda provincia neo-zelandese, che narra le vicissitudini del dolce e grassottello Billy, piccolo gay di sicuro non tagliato per i lavori della fattoria paterna. Lo consiglio veramente a tutti! È anche in preparazione un secondo romanzo di Yves Navarre, intitolato Il piccolo messaggero dei nostri cuori, che uscirà ai primi di giugno in un’ottima traduzione di Daniele Cenci. Ci racconta una bellissima storia d’amore tra due uomini, nei primi del secolo scorso. Infine abbiamo altre piacevolissime proposte in preparazione per quest’anno… ma non possiamo svelarle tutte subito!

Quale pensate che sia il futuro dell’editoria in Italia e dell’editoria “gay” in particolare?
Vorrei fare un distinguo molto netto tra grande e piccola editoria. La tendenza nel mondo editoriale in questi ultimi anni è stata caratterizzata, come peraltro in altri settori dell’economia, dal consolidamento in realtà sempre più grandi. Questo fenomeno ha toccato anche la filiera della commercializzazione del libro, ormai quasi di monopolio delle librerie di catene come Mondadori o Feltrinelli, o oggetto di nuove forme di vendita di successo, come il libro in edicola, che comunque non lasciano spazio alla piccola editoria. Mentre i “grandi” approcciano ormai la vendita del libro come quella di un qualunque prodotto, attraverso le stesse logiche di marketing, il piccolo editore mantiene però la capacità di continuare a scegliere testi in base al loro contenuto ed alla loro qualità. E questa capacità di “fare cultura” è l’unica arma che gli rimane, insieme al sapere creare a mantenere un legame solidale con le piccole librerie indipendenti. Per quanto riguarda l’editoria “gay”, il mio personale augurio è che in tempi non troppo lontani non ce ne sia più bisogno. Mi aspetterei da una società futura un po’ più aperta, che un romanzo ben scritto possa essere apprezzato da tutti, siano i protagonisti gay o meno. Così come noi gay continuiamo ad emozionarci con la grande letteratura… squisitamente etero!

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