La manifestazione nazionale confermata. Dai giardini Margherita a piazza VIII Agosto. Sfilando per i viali, poi giù per via Don Minzoni e via dei Mille. E’ l’ipotesi di percorso, quasi definita.
(Luca Orsi - Il Resto del Carlino) Dai Giardini Margherita a piazza VIII Agosto. Sfilando per i viali, poi giù per via Don Minzoni e via dei Mille. E’ l’ipotesi di percorso, quasi definita nei dettagli, su cui stanno lavorando la Prefettura e gli organizzatori del Gay Pride nazionale di sabato 28 giugno. Una manifestazione omosessuale che, secondo le prime stime, potrebbe superare il tetto delle 25mila presenze. Anche per questo è stata scartata l’idea iniziale di fare passare il corteo per il centro, con chiusura della manifestazione e festa finale in piazza Maggiore. Prefettura e Comune hanno voluto minimizzare l’impatto della manifestazione sul centro storico. Visto l’afflusso di gente previsto, piazza VIII Agosto è stata ritenuta anche dalle forze dell’ordine la scelta migliore, in termini di sicurezza e controllo.
Da quanto si sa, le proposte alternative sono state accettate senza troppe difficoltà. «Gli organizzatori del Gay Pride hanno dimostrato la massima ragionevolezza. Nessuno vuole creare problemi alla città e ai bolognesi», aveva detto al Carlino il prefetto Vincenzo Grimaldi. «Il rapporto con le istituzioni è stato assolutamente positivo, di dialogo e reciproco ascolto — conferma Emiliano Zaino, presidente del Cassero —. In questo modo si sono trovate sempre soluzioni utili, nel rispetto dei luoghi e dei cittadini».
Chi invece dovrà fare buon viso a cattiva sorte sono gli ambulanti della Piazzola, che si tiene proprio in piazza VIII Agosto. Per sabato 28 giugno il Comune ha intimato lo sfratto al mercato. Per ora si sta cercando un accordo per fissare una giornata ‘di recupero’.
Se i commercianti non accettassero questa soluzione, «dovremo emanare un’ordinanza urgenze per ragioni di sicurezza», fanno sapere da Palazzo d’Accursio. In questo caso, agli ambulanti non sarebbe concesso alcuna giornata supplementare di mercato.
In Comune, il Gay Pride non sembra togliere il sonno. «Nessuna preoccupazione — afferma il sindaco, Sergio Cofferati —. E’ una manifestazione politica come tante altre. E noi, quindi, non abbiamo un ruolo diretto nella preparazione della manifestazione, che spetta a Prefettura e Questura».
Franco Grillini, deputato socialista, presidente onorario dell’Arcigay, candidato sindaco nel 2009, sarà in prima fila. La manifestazione di giugno, anticipa, «avrà una forte connotazione politica». Se alle elezioni del 13-14 aprile vincerà il Pdl, il Gay Pride «sarà una manifestazione contro la destra omofoba al governo». Se vincerà il Pd, «sarà una manifestazione di rivendicazione».
L’ultimo Gay Pride nazionale ospitato a Bologna data luglio 1995. Secondo gli organizzatori, arrivarono oltre 20mila persone. Da mesi gli organizzatori sono al lavoro per reclutare volontari, dalla segreteria alla ricerca fondi, dai trasporti al servizio hostess, dal volantinaggio alla security. Con l’obiettivo di «superare il risultato di 12 anni fa, nel giorno esatto in cui il Cassero festeggia i 25 anni di vita».
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FORZA NUOVA: NO AL GAY PRIDE, Sì ALLE LISTE CIVICHE PER IL COMUNE.
Dall'annuncio di iniziative «beffarde» contro il Gay Pride del 28 giugno alla disponibilità a un accordo con i civici di Guazzaloca per le amministrative del 2009.
(Erica Ferrari - Il Resto del Carlino) Dall'annuncio di iniziative «beffarde» contro il Gay Pride del 28 giugno alla disponibilità a un accordo con i civici di Guazzaloca per le amministrative del 2009, a patto che si resti nell’ambito del civismo. C’è spazio anche per le questioni bolognesi alla conferenza stampa di presentazione dei candidati di Forza Nuova per le politiche del 13-14 aprile. La formazione ha liste indipendenti per Camera e Senato, guidate in Emilia Romagna dal vicepresidente nazionale Gianni Correggiari e da Ugo Bertaglia.
L’indipendenza dai partiti sarà anche il must per le amministrative del 2009, per cui «escludiamo accordi con i partiti, non escludiamo invece accordi tra liste civiche», dice Correggiari. Dunque, se quella dei sostenitori di Guazzaloca sarà una lista civica «potremmo aderire o appoggiare». Quanto al Gay Pride - «una cosa che ai bolognesi non interessa» -, Correggiari promette «pressione per far in modo che sia spostato il più possibile lontano da Bologna».
L’illustrazione del programma politico di Forza Nuova spetta al candidato premier Roberto Fiore, ieri a Bologna per un tour elettorale e a San Giovanni in Persiceto per una cena con i simpatizzanti. Che il partito si ponga come alternativa a Pd e Pdl lo mostra lo stesso manifesto, raffigurante un fondoschiena (con scritto sopra ‘destra’ e ‘sinistra’) nell’atto di schiacciare un uomo, e lo slogan ‘il potere ti schiaccia’. Tra i punti salienti, l’irrigidimento della legge sull’immigrazione Bossi Fini, la statalizzazione di sanità e autostrade e la difesa dei valori cristiani.
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