Si è aperta la caccia al voto di omosessuali, lesbiche e transgender, i radicali in prima fila.
(Flavia Amabile - La Stampa) Tre milioni di elettori possono spostare gli equilibri di un governo. I partiti lo sanno e alcuni si sono già mossi per conquistarne un po'. Tre milioni sono all'incirca gli lgbt: Franco Grillini, senatore ds e presidente onorario dell'Arcigay, lo aveva affermato un anno fa in un'intervista. Come voteranno? Il Pd, la cosa rossa, i radicali, il centrodestra? Tre su dieci dovrebbero votare il centrodestra spiega Franco Grillini. Gli altri sette si divideranno tra centrosinistra e radicali.
Ma il centrosinistra stia attento. La comunità lgbt è molto delusa. Leggete ad esempio la lettera del segretario dell'Arcigay di Perugia inviata al Riformista e pubblicata su gaynews. Troverete lo sconforto di chi ha votato l'Unione sulla base di un programma con delle promesse precise e si ritrova a mani vuote oggi, dopo quasi due anni di scontri epici almeno quanto inutili. Scrive il segretario: 'A noi, spettatori impotenti, sfiancati e ormai piegati all'immutabilità di questo copione, è rimasto un unico compito, quello di battere le mani al vincitore, sempre abilmente mascherato ma sempre lo stesso da decenni. In questo melodramma magnificamente interpretato, i cittadini gay e le cittadine lesbiche di questo paese hanno una ragione in più per vederci nero'.
Ad essersi mossi per tempo sono senza dubbio i radicali. Hanno resuscitato il vecchio Fuori e lo hanno ribattezzato 'Certi Diritti'. Nascerà ufficialmente il primo marzo alla Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo. Una giornata intera di Congresso costitutivo per parlare di unioni civili, adozioni gay, famiglie e omosessuali, antimofobia.
Oggi la comunità lgbt sarà in piazza a Roma per la no-Vat, la manifestazione contro il Vaticano e la sua politica. L'anno scorso erano pochi, quest'anno saranno molti ma molti di più. Ed anche questo è un segnale che i partiti non potranno non raccogliere.
Per concludere, volevo farvi vedere il calendario creato dall'associazione 'Napoli vive, io la difendo'. Alcune mamme di Napoli disposte a tutto pur di attirare l'attenzione sulla terra dove i loro figli dovranno crescere, devastata da tonnellate di macerie, hanno posato scambiandosi un bacio al femminile all'ombra di una montagna di rifiuti e di un prete che guarda loro con l'aria di condannarle invece che i rifiuti. Sotto una domanda provocatoria: ' Che peccato!!?'
Una domanda che giro a voi: qual è il vero peccato? Far crescere dei bambini fra i rifiuti o un bacio omosessuale?
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