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sabato 9 febbraio 2008

Roma, bullismo, scuole e gay. Per Telefono Rosa meglio pluralità di voci.

Presidente Moscatelli: evitare provocazioni, essere costruttivi.

(Apcom) - Posto che è sempre un bene quando ci si confronta con gli adolescenti di bullismo, forse i corsi organizzati dal circolo omosessuale Mario Mieli che partiranno la prossima settimana in alcune scuole di Roma "avrebbero potuto essere strutturati in altro modo". Per Maria Gabriella Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, sarebbe infatti stato "meglio fare dei corsi che danno voce a tutti, nei quali diversi esperti si alternino nel parlare ai ragazzi esplorando i diversi punti di vista sulla diversità e la violenza".

Telefono Rosa sta curando dei corsi 'tipo' per alcune figure di operatori, finanziati dal Comune e avviati in quattro municipi di Roma, strutturati sul principio di diversi esperti che trattano ognuno un argomento: questo, per la Moscatelli, sarebbe "l'esempio giusto da seguire, non quello di 'corsi-accetta' che affrontano il problema bullismo da un unico punto di vista. Se anche i corsi organizzati dal Mario Mieli raggiungessero il bersaglio - prosegue in una intervista telefonica - si svilupperebbe prima, come sta già accadendo, una tale polemica che i ragazzi ne uscirebbero confusi. Il corso, già prima di partire, si snatura: in queste cose è inutile fare provocazioni - conclude - c'è spazio per tutti, meglio cercare di essere costruttivi".

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