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domenica 10 febbraio 2008

No Vat, cinquemila persone in corteo, troppo poche contro le ingerenze vaticane.

Laici e antagonisti In 5 mila al corteo dall'Ostiense. Il sabato dei «No Vat» Sfilano i collettivi a Campo de' Fiori.

(Edoardo Sassi - Il Corriere della Sera) La manifestazione si è conclusa sotto la statua di Giordano Bruno. Sarcasmo e slogan anticlericali in difesa di aborto e gay

Solo una fitta grata all'altezza degli occhi. Ragazze bardate dalla testa ai piedi con bandiere biancogialle — colori dello stato Vaticano — cucite e trasformate in impenetrabili burka.

Erano loro ieri pomeriggio il simbolo del corteo di protesta con circa 5.000 partecipanti, terza edizione della manifestazione «No Vat» che da piazzale Ostiense è giunta fino a Campo de' Fiori; un corteo organizzato dal movimento «Facciamo Breccia » contro le ingerenze della Chiesa nella sfera pubblica, e in particolare in tema di aborto, sessualità, unioni civili, fecondazione assistita.

Schegge di movimentismo anni Settanta, con qualche ruga di più e un'indomita voglia di lottare: «Non ci avete bruciate tutte», recitava il cartello portato al collo da una «strega » con qualche primavera alle spalle. Tanto, tanto femminismo ieri, declinato anche in forme piuttosto estreme, soprattutto da un gruppo di agguerritissime lesbiche engagées

e dai loro slogan anti-maschio. Ma ovviamente l'obiettivo polemico del corteo di ieri era il Vaticano. Erano soprattutto papa Ratzinger e il cardinal Ruini — «Fuori il Vaticano dalle nostre mutande» — a cui nessuno ha fatto sconti. Né la satira, né il sarcasmo, né l'invettiva radicale: «Le donne fanno i bambini, i preti se li f...»; «Ratzi sei divinaaa», «Benito XVI», «Pastore tedesco chiuditi la bocca-il corpo delle donne non si tocca», «Ma perché i preti odiano le donne se poi si mettono le gonne? »...

Bersagliatissimo anche il giornalista Giuliano Ferrara, con la sua effige accompagnata da un «M'illumino d'incenso» e dall'altra scritta, assai più forte, «Meglio un aborto oggi che un Ferrara domani». Anarchici, trans, gay, studenti dell'ultrasinistra, Cobas, collettivi, «bolscevichi», Sinistra critica anticapitalista, piercing, molti giovanissimi e qualche foulard di signore-bene: aveva tante e diverse anime il corteo di ieri, dove a un certo punto è comparsa anche la deputata di Prc Wladimir Luxuria. Tante anime e un filo rosso, riassunto dallo striscione che apriva la parata: «Facciamo breccia: laicità, autodeterminazione, antifascismo, liberazione, cittadinanza ». Tra false madonne e suore, mitrie di cartone, «papesse» in boa di struzzo, crocifissioni simulate e non (qualcuno si è davvero infilzato spilloni nelle braccia) e piccoli Gesù nati «da una coppia di fatto con fecondazione assistita», il corteo si è concluso con un dibattito sotto la statua di Giordano Bruno, ieri agghindata da striscioni tipo «10, 100, 1.000 Porta Pia» e toponomastica rivista e corretta in salsa anti-clericale: «Via Il Papa».

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2 commenti:

IdaSinVuelta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
IdaSinVuelta ha detto...

Scandaloso come i media non abbiano dato spazio alla manifestazione...

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=240196

qui addirittura si dice che eravamo "oltre mille"...