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domenica 27 gennaio 2008

Enrico Fusco, Arcigay di Bari: "Laicità, Il problema italiano non è il Vaticano, ma la classe politica che si piega per racimolare voti".

Anche da Bari in partenza uomini e donne per la manifestazione NO VAT.
Laicità: le risposte nella democrazia.

(Paola Mammarella - Barilive) Più laicità per una maggiore democrazia. È il monito lanciato alla politica italiana dalla rete “Facciamo Breccia”, che ha organizzato per il 9 febbraio a Roma la manifestazione “NO VAT”, per una politica indipendente dal Vaticano. La marcia denuncerà le ingerenze delle gerarchie cattoliche, verso cui le istituzioni italiane dimostrerebbero troppa subalternità. Parola di Elena Bigini, appartenente al coordinamento nazionale di “Facciamo Breccia”, intervenuta al Fortino S. Antonio per proporre l’abolizione dei privilegi fiscali di cui la Chiesa gode. A partire dall’esenzione dell’Ici per gli immobili ecclesiastici, per finire alle sovvenzioni a scuole e ospedali religiosi.

Dure le critiche anche verso l’ora di religione e i costanti attacchi alle leggi 40 e 194. Vere e proprie offensive contro l’autodeterminazione delle persone, che toccano materie eticamente sensibili come aborto, eutanasia e libertà nella scelta del proprio orientamento sessuale, A detta della Bigini la Chiesa conduce una campagna di istigazione all’odio verso omosessuali e transsessuali, additati come soggetti pericolosi e devianti. Atteggiamento che ha provocato le crescenti ondate di violenza registrate contro gay e lesbiche. Al contrario che nel resto d’Europa, non essite ancora una legge italiana contro l’omofobia. Nonostante l’impegno dell’Amministrazione comunale, che ha portato Bari tra le città “gay friendly”, esistono sempre meno punti di ritrovo. Al di là del gay pride, evento rimasto isolato, la paura di subire violenze spinge gli omosessuali a rinchiudersi nel privato. Così che i luoghi di aggregazione come bar e discoteche sono costretti a chiudere per mancanza di clienti. Meno duro l’approccio dell’Arcigay, rappresentato da Enrico Fusco, che esprimendo rispetto verso quanti credono in Dio, auspica una collaborazione con i cattolici. “Il problema italiano non è il Vaticano, che agisce secondo la propria missione”, afferma, “ma la classe politica che si piega davanti a una potenza straniera solo per racimolare pochi voti”. “Speriamo che il concordato, sempre violato dalla Chiesa, venga rispettato e che il presidente Napolitano fissi dei solidi limiti di competenza”. Senza precedenti in città la collaborazione tra le associazioni Arcigay Liberi di Essere, Arcilesbica Mediterranea e Arcilesbica Desiderandae, finora arroccate sulle proprie posizioni, legate a differenti visioni dell’approccio politico. Di piazza per alcuni, più moderato per altri. Emerge un orientamento nuovo, che “non mette il bavaglio al Vaticano”, ma sensibilizza i cattolici al rispetto verso i portatori di un’altra verità non rivelata. Quella degli omosessuali. Persone che rivendicano i propri diritti civili.

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