(Napoli gaypress) Alex, il nostro eroe, fa a botte, ruba, stupra e uccide con gioia e senza alcun rimorso: è un perfetto esempio di animale predatore in ottime forze. Alla fine viene catturato e imprigionato, e viene sottoposto ad un esperimento scientifico che lo condiziona contro la violenza e il sesso. Questo condizionamento rende Alex sicuro per la società ma gli porta via anche il suo libero arbitrio, trasformandolo in “un’arancia meccanica”, sana e compatta all’esterno ma bloccata al suo interno da meccanismi condizionati di azioni riflesse del tutto fuori dal suo controllo.
Martedi 25 settembre in Tv accade qualcosa di importante. Non va in onda solo un film, non si tratta di una semplice prima visione.
Il 25 settembre va in onda su la7 alle 22.30 “Arancia Meccanica” di Stanely Kubrick“La meccanica dell’Arancia” in cui si raccontano le vicissitudini del film, dalla realizzazione all’uscita e non solo… preceduto dallo special
Il film infatti è stato protagonista di numerose vicende che lo hanno consacrato come capolavoro. La violenza che il film denunciava (attraverso la messa in scena di situazioni violente) ha causato all’epoca dell’uscita del film atti di emulazione che hanno spinto lo stesso regista a ritirare il film dalle sale ed a vietarne la proiezione in pubblico.
Paradossalmente questa scelta invece che condannare il film lo ha reso quasi mitico. Citato sia visivamente che musicalmente (le elaborazioni musicali sono di Wendy Carlos, già collaboratrice -col nome di Walter- di Kubrick prima di cambiare sesso) è un film (che sia, prima in vhs e poi in dvd) continua ad essere noleggiato, visto ed apprezzato. Il libro di Anthony Burgess (da cui è tratto, fatte le dovute differenze tra prodotto letterario e cinematografico) è ristampato continuamente. Per non parlare delle influenze iconografiche che giungono fino ai giorni nostri.
A quasi quarant’anni di distanza è scioccante ed attuale nella tenatica che tratta e Kubrick si dimostra ancora di più il grande regista che molti riconoscono in lui. Ma Kubrick è soprattutto un regista che ha del cinema una concezione quasi filosofica (come dimostrato dal precedente “Odissea nello spazio”) che lo porta ad essere ben più di un semplice realizzatore di film.
All’epoca il film in Italia fu denunciato per oscenità (poi ci fu la giusta sentenza di assoluzione). La trasmissione del film in televisione (seppur in seconda serata, secondo le leggi vigenti) segna una svolta importante oltre che un evento culturale.
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