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lunedì 28 luglio 2008

"Uccidere per Allah è giustificato", lo pensa uno studente islamico su tre.

Sondaggio nelle università inglesi: 4 musulmani su 10 vivrebbero sotto la Sharia. Predicatori omofobi e antisemiti hanno parlato liberamente al Queen Mary College. A dicembre, uno speaker identificato come Abu Mujahid ha incoraggiato gli studenti musulmani a condannare i gay perché "Allah odia" l'omosessualità.

(La Repubblica, nella foto il Queen Mary College di Londra) Uccidere nel nome di Allah e dell'Islam è giustificato. Lo sostiene circa un terzo degli studenti islamici che frequentano le università britanniche. Il quaranta per cento di loro giudicherebbe inoltre condivisibile inoltre l'inserimento deli codici della sharia, la legge islamica nella legislazione britannica. Il sondaggio, condotto nel Regno Unito da Yougov per il Centro di coesione sociale, è ripreso oggi dal quotidiano britannico Times, che esprime preoccupazione per la diffusione del radicalismo nei campus. "Un numero significativo di studenti crede in valori che cozzano con quelli democratici", ha detto Hannah Stuart, tra i curatori il sondaggio: "Questi risultati mettono in grave crisi coloro che sostengono che l'estremismo è assente nelle università britanniche". Dal sondaggio è emerso inoltre che il 40 per cento degli studenti musulmani considera inaccettabile che donne e uomini musulmani si frequentino liberamente. Il 25 per cento di loro dice di non avere alcun rispetto per i gay, una percentuale superiore fra gli uomini musulmani (32 per cento); fra i non musulmani la percentuale è del 4 per cento. Uno studente islamico su tre è a favore della creazione di un califfato, o di uno stato islamico, globale. La ricerca rivela anche che il 55% degli studenti non musulmani ritiene che l'Islam sia incompatibile con la democrazia. Circa uno su 10 ha "poco rispetto" per i musulmani. "La soluzione - spiega Anthony Glees, professore alla Buckingham University - è smetterla di parlare di diversità e concentrarci sull'integrazione e sull'assimilazione".
Oltre al sondaggio vero e proprio, condotto su 1.400 studenti musulmani e non, gli autori della ricerca hanno visitato 20 università e parlato con studenti e professori. Tra l'altro è emerso che regolarmente predicatori islamici pronunciano sermoni con parole di incitamento all'odio razziale, omofobici o antisemiti. In particolare, è stato monitorato il Queen Mary college, parte della London University. A dicembre, uno speaker identificato come Abu Mujahid ha incoraggiato gli studenti musulmani a condannare i gay perché "Allah odia" l'omosessualità; in novembre Azzam Tamimi, un sostenitore di Hamas che vive in Inghilterra, ha descritto Israele come "il più inumano progetto nella storia dell'umanità moderna". La situazione al Queen Mary College è ritenuta particolarmente grave, con una vera e propria "ghettizzazione" degli studenti islamici. Un portavoce del college ha dichiarato di essere a conoscenza delle visite dei predicatori, ma non del contenuto dei loro discorsi. "Chiaramente noi non possiamo associarci a simili punti di vista - ha detto -. Il problema è che il libero dibattito è parte integrante dello spirito della nostra università: è inevitabile che in qualche occasione il contenuto di certi interventi sia offensivo". Diversi terroristi si sono o sono stati convertiti all'estremismo nelle università britanniche. Si ritiene che Kafeel Ahmed, responsabile l'anno scorso dell'attentato suicida all'aeroporto di Glasgow, abbia subito il processo di "radicalizzazione" all'Anglia Ruskin University di Cambridge. I riscontri dello studio confermano, seppur amplificandoli, studi della polizia inglese dell'anno scorso, secondo cui, ad esempio, il 37 per cento - contro il 40 osservato ora - di tutti i giovani musulmani di età compresa tra i 16 e i 24 anni preferirebbero vivere in un sistema governato dalla sharia. Non tutti, però, sono d'accordo con le conclusioni della ricerca. Wes Streeting, presidente della Unione nazionale degli studenti, la condanna. "Questo disgustoso 'report' riflette i pregiudizi della cultura di destra che l'ha progettato - ha detto - non certo il punto di vista dei musulmani inglesi. Ha coinvolto appena 632 studenti islamici, ai quali sono state fatte domande vaghe e fuorvianti, e le risposte sono state interpretate altrettanto male".

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