Un momento della sfilata che ha inaugurato gli “Eurogames” 2008 a Barcellona, la festa dello sport gay.
(Emanuele Rossi - Panorama) Una sola, enorme bandiera arcobaleno. Così si sono aperti ieri gli “EuroGames 2008” a Barcellona, una specie di Olimpiadi dello sport gay, lesbico e transgender. Nel Palau Sant Jordi, il palazzetto olimpico del basket costruito nel ‘92 sulla montagna di Montjuic, si è svolta la cerimonia inaugurale. Gli atleti delle nazioni partecipanti hanno sfilato sotto le loro bandiere nazionali. A parte i padroni di casa che hanno deciso di presentarsi sventolando la bandiera della città “Non è una rivendicazione politica, volevamo solo segnalare l’appoggio e l’aiuto ricevuto dal sindaco e dalla Generalitat (il governo regionale)”. Come una cerimonia olimpica, insomma, ma con una colonna sonora che non lasciava dubbi sull’ orientamento della manifestazione: da “Ymca” dei Village people, a “It’s raining man”, a una versione spagnola di “Com’è bello far l’amore” di Raffaella Carrà.
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La delegazione più numerosa era la tedesca, quella più piccola la rumena (una sola donna, applauditissima). Un gay pride sportivo, visto che i partecipanti si cimenteranno in 25 discipline, tra le quali anche il “wrestling”, l’aerobica e il golf. Utilizzeranno impianti sportivi in tutta la città. Ad accogliere i partecipanti, nel palazzetto gremito (16mila posti), c’era anche il sindaco della capitale catalana Jordi Hereu, che ha ricordato le prime manifestazioni per i diritti dei gay in Spagna, 31 anni fa proprio a Barcellona. La città, sempre in competizione con Madrid, vuole attirare il turismo omosessuale, che continua a preferire gli storici bar di Chueca, il quartiere gay della capitale spagnola, al discreto ma più sobrio “Gayxample”, nei viali ottoenteschi della metropoli catalana.
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