Controlli antiprostituzione l’altra sera in città e oltre a quella femminile si è controllato anche quella maschile.
(L'Arena di Verona) In città e nella cintura urbana sono state fermate 25 lucciole, cinque di loro erano già state denunciate perchè avevano fornito false identità. Si tratta di ragazze ucraine, cinesi, brasiliane e romene che si prostuiscono anche in Zai e a Borgo Roma. I controlli dei carabinieri si sono spostati poi in via Avesani dove notoriamente si ritrovano i maschi in cerca di piacere con persone dello stesso stesso. Come ha sottolineato il capitano Francesco Milardi, alla vista delle pattuglie i ragazzi che si prostituiscono sono letteralmente saltati in mezzo alla sterpaglia disperdendosi nella notte.
È stato trovato un cliente gonfio di botte e rapinato del portafogli. Come spesso accade, questi ragazzi che si vendono non sono omossessuali e quindi approfittano del fatto di appartarsi al buio con i clienti per rapinarli. E non di rado la vicenda finisce a botte. Nonostante la persona aggredita fosse tumefatta in volto non ha voluto nè sporgere denuncia contro ignoti nè tanto meno recarsi in pronto soccorso per farsi medicare. In questi casi i rapinatori contano molto sul fatto che difficilmente qualcuno sporgerà denuncia contro di loro proprio perchè consapevoli che prevale il senso di vergogna nel dover giustificare la loro presenza in luoghi frequentati da persone gay. Non è raro infatti che i clienti dei ragazzi siano persone che hanno un’apparente vita sessuale del tutto normale, con tanto di moglie e figli a casa. E quindi se la faccenda diventa pubblica è ingestibile. Il sindaco aveva emesso un’ordinanza di divieto di transito nella via di notte per prevenire incidenti.
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