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sabato 26 aprile 2008

Oliviero Toscani: «Milano dorme: per l’Expo deve pensare in grande».

(Paolo Marchi - Il Giornale) a Casale Marittimo (Pisa). Per incontrare Oliviero Toscani, uno dei milanesi più famosi nel mondo, sempre che il mondo lo consideri ancora milanese vista l’internazionalità della figura, bisogna raggiungere La California, una frazione di Bibbona lungo la via Aurelia, sorta di boa sul mar Ligure da doppiare per puntare verso le colline di Casale Marittimo. Mare alle spalle, si cambia provincia; si lascia quella di Livorno per entrare nel Pisano, si cambia soprattutto linee e orizzonti come Toscani, già fotografo di grido, a suo tempo cambiò vita allontanandosi da Milano dove nacque nel febbraio di 66 anni fa «in via Como perché mio padre Fedele, fotoreporter, lavorava al Corriere della Sera ed era logico abitarvi vicino».
Centoventi ettari nei quali si inseguono a olivi e vigne, a boschi e prati, a maneggi e stalle, l’occhio cade anche sul suo marchio, una O bella tonda con una T all’interno mutuata dalla A di anarchia. Senza pensarci, suo babbo gli ha fatto un gran bel regalo. Poteva chiamarla Giuseppe o Sergio e cambiava tutto...

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