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venerdì 4 aprile 2008

Fino al 6 aprile veglie di preghiera per le vittime dell'omofobia.

Una proposta dei gruppi di credenti omosessuali italiani, raccolta da numerose confessioni cristiane. Si svolgeranno fino a domenica in 42 città italiane e del resto del mondo, veglie per le vittime della violenza a causa dell'orientamento sessuale.

(Marco Fabi - Korazym.org) Una proposta ecumenica che parte dai gruppi di credenti omosessuali italiani e che viene raccolta da numerose confessioni cristiane. Si svolgeranno fino a domenica in 42 città italiane e del resto del mondo (Argentina, Cile, Venezuela e Irlanda), veglie di preghiera per le vittime dell'omofobia: tutte quelle persone che hanno subito violenza a causa del loro orientamento sessuale. L'appello è stato raccolto principalmente dalla Chiesa valdese, ma non mancano segni di disponibilità anche da parte della Chiesa cattolica, con momenti di preghiera ospitati in chiese o parrocchie.

È il caso di Cosenza, dove stasera la veglia si svolgerà nella Cappella universitaria, di Cremona, dove apre le porte la chiesa di San Gerolamo, di Torino, con la chiesa di san Pietro in Vincoli, in località Cavoretto. E ancora: Padova con la chiesa di Santa Caterina, Palermo con la chiesa di San Francesco Saverio, Catania con la parrocchia del SS. Crocifisso della Buona Morte. Per il resto, oltre alle chiese valdesi, sono coinvolte anche le comunità metodiste, tutte unite dalla volontà di fare della preghiera l'aspetto profondo del dialogo. Dopo la veglia di ieri sera nel tempio valdese di Pinerolo, gran parte delle veglie si svolgeranno oggi (Aosta , Avellino, Como, Cosenza, Cremona, Bassano Del Grappa, Bologna, Firenze, Livorno, Napoli, Padova, Palermo, Rimini, Torino, Trento), mentre nel fine settimana sarà la volta di Piombino, Albano Laziale, Grosseto, Mestre, Venezia e Roma.

“L'iniziativa – spiegano gli organizzatori - avrà luogo nel quarantesimo anniversario della morte di Martin Luther King, il pastore battista che ha pagato con la vita l'impegno per superare il pregiudizio e la paura”. Nessuna rivendicazione politica, ma la volontà di mettere al centro i percorsi di fede e le storie personali, con l'obiettivo di “infrangere il muro di silenzio e d'imbarazzo che spesso permane, nella nostra società e nelle nostre chiese, sul tema dell'omosessualità”.

Tra i promotori delle veglie figurano i gruppi di omosessuali credenti, in molti casi gestiti da sacerdoti come il Gruppo La Fonte di Milano, seguito da don Domenico Pezzini. Adesione anche da gruppi diocesani senza una connotazione specifica, come quello dei giovani di Villa Guicciardini, della diocesi di Firenze. "E' proprio il nostro essere persone di fede – spiegano i ragazzi - che ci chiama a combattere ogni forma di discriminazione dell’uomo nei confronti di suo fratello”.

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