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venerdì 29 febbraio 2008

Sanremo. Anche i gay spagnoli dicono la loro opinione sul brano della Tatangelo. Scialbo ma positivo.

Occorre non rendere omosessuale un 'personaggio'.
(Apcom) La canzone 'Il mio amico' di Anna Tatangelo non entusiasma gli omosessuali spagnoli. Antonio Poveda, presidente della Federazione Statale di Gay, Lesbiche e Transessuali spagnola (Felgt), ha dichiarato ad Apcom di nutrire dei dubbi sull'effetto che puo' avere una canzone che utilizza molti stereotipi per parlare dell'omosessualita' e lo fa con un tono, tutto sommato, "scialbo". Pero' crede che le situazioni di Italia e Spagna siano differenti e che trattare il tema 'positivamente' possa in ogni caso aiutare a convincere la gente comune che tutte le relazioni hanno gli stessi diritti. Secondo Poveda, la canzone scritta da Gigi D'Alessio e' "piena di stereotipi che non vanno oltre cio' che rappresentano" e danno l'impressione che si trattino le persone omosessuali in un tono compassionevole, quasi pensando: "poveretto, che disgraziato che e'!". Anche se, aggiunge, "c'e' gente a cui serve che si parli dell'omosessualita'" anche in questo modo per far riconoscere socialmente che "tutti gli amori hanno diritto ad essere rispettati". Il presidente della Felgt crede che, sull'esempio di quanto successo in Spagna in alcuni serial televisivi, occorre inserire i personaggi omosessuali nelle 'storie' come un qualsiasi altro attore, senza che sia il loro orientamento sessuale a caratterizzarli. Ma ribadisce che "non c'e' alcun problema" se si parla dell'omosessualita' in "senso positivo", comunque lo si faccia. E che anche lo sfruttamento commerciale del tema e' "benvenuto" se combatte l'omofobia.

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