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sabato 26 gennaio 2008

Sondaggi: Le prime intenzioni di voto del dopo Prodi. In testa Berlusconi. Ma non si conteggiano gli eventuali astenuti. Arriveranno al 40%?

Intenzioni di voto - 21/22 gennaio 2008 - la tavola.


(Luigi Crespi - Ekma via Clandestinoweb) C'è il Partito della Libertà di Berlusconi, il Pd, la Destra di Storace, oltre alle varie Cose bianche, rosse, verdi, gialle e questo non potrà far altro che incidere sulle scelte dell'elettorato. Ma sono cambiati anche i rapporti tra le forze politiche: le polemiche violentissime tra Fini, Casini e Berlusconi non si può immaginare che non lascino traccia nella memoria degli elettori, come ancor più devastante ovviamente, è stata l'esperienza dell'Unione dove è improbabile che si potrà trovare ancora nella stessa coalizione Diliberto con Di Pietro o Dini.
Quindi abbiamo sottoposto al nostro campione non il solito schema, ma uno più attuale
, magari con qualche forzatura o interpretazione che aggiusteremo nel tempo, quando il quadro dell'offerta politica si chiarirà. Nessuno però faccia l'errore di guardare alle prossime elezioni politiche sia se ci saranno a marzo o a giugno, sia se si terranno con questa o qualsiasi altra legge elettorale con i parametri del passato. Nulla secondo me può essere dato per scontato ed al di là dei sondaggi, strumento di riflessione e valutazione dei cittadini nel momento in cui vengono proposti, io so che veramente in questa occasione potremmo trovarci di fronte a risultati clamorosi.
Ma veniamo ai dati del sondaggio:
la Cosa di Berlusconi raccoglie il 49,3% dei consensi ed è formata da Forza Italia/PdL al 28,0%, Alleanza Nazionale al 10,0%, Lega Nord al 7,0%, La Destra di Storace al 3,3% e con un 1,0% degli altri partiti della coalizione e di coloro che hanno dichiarato di votare per la coalizione ma non hanno deciso il partito. La Cosa Bianca ha l'11% dei consensi e aggrega l'UDC al 3,0%, l'Italia dei Valori di Di Pietro al 3,8% e coloro che hanno dichiarato di votare per la Cosa Bianca ma non hanno deciso il partito, pari al 4,2%. Il Partito Democratico ha il 26,4%. La Cosa Rossa all'8% comprende Rifondazione Comunista al 3,0%, i Verdi all'1,2%, i Comunisti Italiani all'1,0%, la Sinistra Democratica allo 0,7% e coloro che hanno dichiarato di votare per la Cosa Rossa ma non hanno deciso il partito, pari al 2,1%. Gli altri partiti: i Radicali all'1,8%, il Partito Socialista al 2,5% e l'Udeur allo 0,5%, gli altri partiti allo 0,5%. Gli indecisi sono il 40,0%.I dati dei partiti vengono elaborati al netto degli indecisi che pertanto non devono essere sommati).

Dalla mera esposizione dei dati ci si rende conto di una certa dinamizzazione dei dati,
ma come ben sappiamo le campagne elettorali sono in grado di controvertire i risultati, dobbiamo fare tesoro dell'esperienza che ha visto Berlusconi recuperare in campagna elettorale dieci punti in meno di due mesi, a riprova che servono per convincere gli elettori. Ma questa avrà tre protagonisti: da una parte Berlusconi che almeno in campagna elettorale ha dimostrato di essere sempre il più bravo, dall'altra c'è Veltroni, l'americano, che ha gettato tutte le premesse necessarie per impostare una campagna tutta sul rinnovamento e la novità, insomma cercherà di incarnare il modello Obama, ci riuscirà? Sara credibile? Convincente? L'altro protagonista sarà l'in-politica, difficilmente interpretabile da Veltroni e Berlusconi, e dove lo stesso Di Pietro dopo due anni di governo non è totalmente credibile. Sono quindi curioso di vedere cosa farà Beppe Grillo, come interpreterà questa campagna elettorale: sostenendo qualche candidato? Si limiterà a partecipare con le sue liste alle amministrative? O sarà un protagonista? E' chiaro che Grillo non è più un comico, ha attaccato l'establishment politico a testa bassa e se la sua denuncia non si trasformerà in qualche modo, in qualche forma in un'offerta politica sarà derubricato come uno dei tanti abbaiatori alla luna che di tanto in tanto appaiono sul proscenio italiano.

E' evidente che la mera osservazione dei sondaggi
in questo momento dia la peggiore delle rappresentazioni ai partiti che appartenevano all'Unione e che il sondaggio fatto nelle ore precedenti alla rovinosa caduta del Governo consegna una rappresentazione che peggiore non può essere, ma qualcuno ci insegna che al peggio non c'è limite, quindi nelle prossime settimane con un'attenta osservazione dei trend e uno scenario politico più certo capiremo dove sta andando il nostro Paese.
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(*) I dati dei partiti vengono elaborati al netto degli indecisi che quindi non devono essere sommati al totale degli stessi.

Fonte: Ekma | Data: 21 e 22 Gennaio 2008

Metodologia: Sondaggio telefonico con metodologia C.A.T.I. su un campione di 1.000 interviste ad individui dai 18 anni in su rappresentativo nazionale per sesso, età ed area geografica.

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