In Rai dopo 18 anni per «raccontare» le loro gag più famose: «E' il risveglio da un letargo». Un regalo ai ragazzi, ci guardano su Internet».
(Emilia Costantini - Il Corriere della Sera) Alla fine il Trio si è riunito. L'ultima volta che Massimo Lopez, Anna Marchesini e Tullio Solenghi sono stati visti insieme in tv risale al 1990, con la parodia dei «Promessi sposi». In teatro, invece, il sodalizio è durato fino al '93, con la lunga e trionfale tournée di «In principio era il Trio». Poi i tre attori si erano lasciati e avevano intrapreso percorsi artistici diversi. Tante volte si è ipotizzato, invocato un loro ritorno, ma stavolta è vero: tre serate speciali, 8, 15 e 22 marzo su Raiuno, tutte per loro, di nuovo insieme appassionatamente. Un atteso evento, fortissimamente voluto dal direttore della rete ammiraglia Fabrizio Del Noce e prodotto dalla Ballandi entertainment, con la supervisione ai testi di Giampiero Solari.
Spiega Solenghi: «È un'occasione particolare. Il Trio quest'anno compie 25 anni, le nozze d'argento: abbiamo pensato a una vera e propria festa ». Conferma Lopez: «Siamo nati alla radio nel 1983 con "Hellzapoppin Radiodue", lo stesso successo, allora, che adesso riscuote Fiorello».
E la Marchesini: «Come un gruppo musicale che dopo essersi sciolto torna a fare un concerto insieme. Ma con ciò non significa che d'ora in poi rifaremo compagnia stabile: è solo una parentesi».
Lo spunto per ricongiungersi è stato il ritrovamento, nelle teche Rai, di un materiale prezioso: la partecipazione del terzetto alla «Domenica in» del 1985, condotta da Elisabetta Gardini e Mino Damato. Osserva Tullio: «Un autentico ritrovamento archeologico e, siccome l'età senile, parlo per me, c'è tutta, ci ha fatto piacere rivederci com'eravamo. Quell'edizione di "Domenica in" fu per noi una vera palestra ». Aggiunge Massimo: «Alcuni di questi pezzi sono perfino inediti, mai andati in onda. E visto che molti giovani, che all'epoca non erano nati, ci seguono oggi su Internet, ci siamo detti: questa è l'occasione buona per ricomparire».
E a proposito dei giovani, Anna, che insegna all'Accademia d'Arte Drammatica, racconta divertita: «Quando qualche mio allievo ventenne ha saputo del nostro progetto, ha urlato "ma davvero ritornate? Lo devo dì a mio padre… a mia madre! Saranno contentissimi!"».
L'idea delle tre serate, infatti, ruota proprio intorno ai «reperti archeologici »: i tre protagonisti, commentando il materiale di allora, ripercorreranno la loro carriera, i successi, i dietro le quinte di un quarto di secolo trascorso sotto i riflettori. Riprende Tullio: «Questa è la novità: per la prima volta, noi dal vivo, non ci travestiamo, non interpretiamo altri personaggi, siamo solo noi stessi, giocando anche su come siamo diventati, su qualche ruga o capello bianco». Avverte Massimo: «È il Trio che racconta se stesso. Una volta, mentre riscrivevamo a modo nostro i "Promessi sposi", ci addormentammo esausti al termine di una nottata: abbiamo fatto più fatica di Manzoni!».
Un Trio che rifarebbe anche la fatidica scenetta sull'Iran di Khomeini, che scatenò proteste dal mondo islamico? Risponde Anna: «Ci sarà anche una fugace citazione di quello sketch: era innocente e ingenuo, non irrispettoso».
Impegnati attualmente tutti e tre in palcoscenico, il primissimo approccio è avvenuto l'inverno scorso a una prima teatrale. Racconta Massimo: «Tullio ed io eravamo andati a vedere uno spettacolo di Anna». Continua Tullio: «Dopo teatro, siamo andati a cena ed è subito scattato il discorso affettivo: tre amici, tre fratelli ».
E dopo tanti anni da artisti «single », ora è grande l'emozione di ritrovarsi intorno a un progetto comune. Ammettono all'unisono: «Ci siamo annusati ed è ripartita immediatamente la sintonia di un tempo, la complicità, come il risveglio da un letargo ».
Ma perché, nonostante l'amicizia e i successi, il Trio si era sciolto? Risponde Tullio: «Il primo a sentire la necessità di andare per conto suo, fu Massimo. Avvertiva un clima ormai claustrofobico e non aveva tutti i torti ». Concorda Massimo: «L'entusiasmo, via via, veniva a mancare, cominciava a subentrare il business». C'è il rischio di un'operazione nostalgia? Riflette Massimo: «È talmente tanta la gioia di mostrarci nuovamente insieme, che il rischio è calcolato». Dice Anna: «Abbiamo ancora tanta voglia di giocare». Conclude Tullio: «Il dubbio sulla "minestra riscaldata" me lo sono posto, ma sarebbe un peccato non tentare questa nuova avventura. C'è chi fa la tv e chi la storia della tv: noi, immodestamente, rientriamo nella seconda categoria».
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