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domenica 23 settembre 2007

Si annuncia una diaspora gay nel centrosinistra. Arcigay: Alle prossime elezioni faremo pesare tutti i nostri voti.

Ogni volta che marciamo riempiamo le piazze ma politica ci ignora.

(Apcom) - Si è concluso oggi a Bologna il consiglio nazionale di Arcigay che ha discusso e deliberato la strategia politica della associazione che dovrà tenere nei prossimi mesi.

Partendo da una considerazione di fondo che ci impone diverse responsabilità nei confronti del popolo lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender): il Pride del 16 giugno che ha visto la partecipazione di un milione di persone è segno che nel paese esiste una maggioranza laica e secolarizzata. Le tre ore di corteo e il numero di persone presenti in piazza San Giovanni hanno di gran lunga battuto il family day di Pezzotta & Roccella. Tutto ciò è frutto di un non facile lavoro unitario, dentro il movimento lgbt, organizzato con mezzi di gran lunga inferiori all'altra manifestazione.

"Nonostante quella piazza sia stata straordinariamente partecipata il mondo politico - denuncia l'Arcigay -la ignora costantemente. Ciò è causa dell'apertura di un conflitto sociale fra Arcigay e governo e l'intera rappresentanza politica parlamentare, che sarà portato avanti con azioni nuove e coinvolgenti su più fronti".

Sul terreno sociale, "stiamo preparando a breve - si legge nel documento finale - un incontro nazionale contro l'omofobia a Treviso, un importante evento nazionale di dialogo e di denuncia delle indebite ingerenze del Vaticano sulla vita civile e sociale del nostro paese, la preparazione di mostre d'arte e cultura omosessuale, la preparazione del Pride Bologna 2008 attraverso centinaia di iniziative locali tematiche"


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