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giovedì 3 luglio 2008

Berlusconi non andrà a “Matrix”: “Niente gossip”.

(Panorama) “No Martini, no party”, diceva George Clooney nella celebre pubblicità. E il Cavaliere ha fatto più o meno lo stesso con Matrix: “No intercettazioni, no tv”. Si potrebbe riassumere così la giornata politica di oggi che è vissuta pericolosamente sul filo e in attesa delle intercettazioni. Più o meno presunte. Più o meno hard.Alla fine le intercettazioni sul premier, di cui si parla da giorni nei palazzi della politica, non sono uscite. Su nessun giornale. Di conseguenza Silvio Berlusconi non andrà a Matrix questa sera. Eppure l’attesa della possibile pubblicazione delle intercettazioni ha comunque movimentato la giornata politica.Facendo lievitare enormemente le insinuazioni. Fino ad arrivare al top con il capogruppo alla Camera dell’Idv, Massimo Donadi: “Negli Usa Bill Clinton è stato al centro di una bufera mediatica per vicende sessuali con Monica Lewinsky, ma poi non l’ha fatta ministro…”.

La risposta del Cavaliere a “Matrix” non ci sarà, ma Niccolò Ghedini, deputato del Pdl ed avvocato di Berlusconi, ha spiegato che la misura è colma: “L’emergenza c’è e sarà il Consiglio dei ministri, domani, a valutare collegialmente se sulle intercettazioni si procederà per decreto legge”. Il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna - al centro del massimo dei pettegolezzi - taglia corto: “Non mi occupo di intercettazioni, di gossip, di stupidaggini. Non fanno parte della delega del mio ministero, e quindi non me ne occupo”.

Il Cavaliere è stato blindato tutto il pomeriggio con i suoi più stretti collaboratori per decidere se andare o meno a Matrix e per sciogliere il dubbio tra decreto e disegno di legge sulle intercettazioni. Alla fine la decisione è stata quella di non andare a farsi “mitragliare” da Enrico Mentana. Nessuna colpa per l’anchorman del Tg5. Berlusconi ha spiegato di aver rinunciato alla diretta Mediaset per non oscurare il lavoro del governo con il gossip: “Abbiamo lavorato tanto e benissimo in questi primi due mesi”. Per questo, ha aggiunto in una nota il premier, “non mi pare opportuno e producente intervenire sui temi proposti da Matrix (giustizia e intercettazioni) che farebbero passare in secondo piano le tante cose realizzate dal Governo per cedere il passo ad argomenti e gossip negativi che inquinano ed ammorbano il dibattito politico e parapolitico di questi giorni deviando l’attenzione del Paese dai problemi concreti e dai risultati dell’azione di governo”.
Conferma invece la sua presenza prevista per la settimana prossima a Matrix il leader del Pd, Walter Veltroni: “Io parlerò di temi sociali che interessano ai cittadini e non certo delle cose cui fa riferimento il presidente del Consiglio, ovvero il gossip”. Per Veltroni non serve un decreto sulle intercettazioni, ma piuttosto sui salari.
E proprio sul provvedimento anti-intercettazioni si accendono i riflettori. Ci sarà domani nel Cdm? E sarà un decreto o un disegno di legge? Ai posteri, ma soprattutto all’ordine del giorno di palazzo Chigi che è atteso in queste ore, l’ardua sentenza.

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