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domenica 4 maggio 2008

Francia. Dalla rivoluzione all'involuzione francese.

(La sentinella della laicità) Cattolico, di destra , elettore di Sarkozy, Frédèric Minvielle (nella foto) sta investendo come un tornado la cronaca francese con la sua vicenda personale.

Sposatosi da poco con un uomo in Olanda, gli è stata revocata la cittadinanza di origine, poichè la legge francese non compendia il caso delle unioni omosessuali, limitando alle coppie “regolarmente coniugate” questa possibilità.

Establishment politico, stampa, talk shows televisivi analizzano il caso in tutte le sue implicazioni, interrogandosi sulla auspicabile soluzione .

A parole tutti (o quasi ) concordi nell’esecrare questa decisione ”odiosa, rivoltante, discriminatoria“, ma dietro il coro ufficiale di deprecazione l’incertezza regna sovrana.

All’avanguardia della battaglia per i “nuovi diritti” solo qualche anno fa con la nascita dei PACS, La Francia si vede ora sorpassata da altri paesi che hanno deciso di percorrere fino in fondo questa strada ed altre consimili come quella, tormentata, della “dolce morte”.

Per converso, mentre l’opinione pubblica transalpina sembra sposare, toto corde, questa tendenza, coloro che dovrebbero prendere le decisioni conseguenti ondeggiano tra l’indifferenza ed il cinico calcolo politicistico.

Più difficile la posizione della maggioranza conservatrice al timone del paese dal 2001 : Sempre più difficile appare qui conciliare le esigenze della società con la conservazione dei settori, assai minoritari, nostalgici dell’assetto patriarcale della vecchia Francia.

Così, dopo aver promesso una risoluzione del problema in campagna elettorale, Nicolas Sarkozy traccheggia malamente, mentre esponenti a lui vicini si sono schierati in favore di una revisione della legge.

Ma è difficile che qualcosa di buono possa scaturire nei prossimi mesi. Ci si limiterà, con prassi molto “latina”, a creare commissioni di studio ad hoc incaricate di spaccare il capello in quattro, di reperire improbabili sintesi senza nessun costrutto.

Quasi un contagio del vuoto chiaccherificio cui è ridotta tanta politica nostrana, una nemesi che colpisce quella un tempo additata come la patria dei diritti universali dell’uomo.

E allora?

E allora: “L’alterità uomo-donna deve continuare a fondare l’istituto matrimoniale“, come dice l’attuale Ministra della Pubblica Istruzione, Valèrie Pecresse.

Non pare di scorgere grandi speranze per Frédèric e difficilmente potrà far valere la propria indignazione con il voto, la prossima volta…

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