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giovedì 20 marzo 2008

Tremonti: da piccolo io vittima del bullismo. «I gay? Mai incontrato uno scemo».

«Mi chiusero più volte in un armadio per tutta la notte. L'ex ministro intervistato su You Tube: al collegio a Pavia mi hanno fatto un paiolo così.

(Virginia Piccolillo - Il Corriere della Sera) Tremonti vittima di bullismo. Tremonti che difende i gay. Tremonti che copia in matematica. E Tremonti che soffre perché lo chiamano antipatico. Non era il solito ex vicepremier quello intervistato ieri da Klaus Davi su YouTube. Potere di Internet, l’ex ministro dell’Economia è uscito dalla consueta immagine rigida e dal retrogusto saccente. Raccontando anche sconfitte ed episodi dolorosi. Studente a Pavia, Tremonti ricorda gli episodi di bullismo subiti.

«Sono stato in collegio a Pavia e lì ti facevano una matricola molto intensa». Cosa? «Di tutto. Di tutto. Era tradizione secolare farti un paiolo così. Ne dico una raccontabile. Ritorno dopo la lezione. Freddo. Nebbia. Entro nella mia camera vuota. Non c’era più nulla. E qualcuno mi fa vedere giù. Guardo dalla finestra e vedo che era stata ricostruita giù in cortile dalle altre matricole obbligate dagli anziani, in mezzo c’era la scrivania con la luce accesa e il libro aperto. E questa era solo una delle più "simpatiche" (sa com’è simpatico riportarsi su con l’aiuto di un amico un armadio sulle spalle?)». Tremonti ne racconta altre. «Ho fatto le notti chiuso in un armadio, con un anziano che studiava (di solito in collegio si studiava di notte fino all’alba) e ogni mezz’ora una sveglia mi obbligava a simulare il bollettino dei naviganti, scandendo il segnale orario. Se non lo facevo erano botte». Molestato perché «secchione»? Tutt’altro. Tremonti racconta a Klauscondicio, prima rubrica politica autoprodotta e trasmessa su YouTube, che a scuola non era affatto invincibile. Soprattutto nei calcoli. Li copiava dai compagni: «Copiavo. Soprattutto matematica. E facevo copiare. Campavo di scambi. Ne avevo bisogno. Due anni ho avuto esami a ottobre».

A suo agio nel taglio «più smart, più gossip, più giovane» che piace a Klaus Davi, Tremonti stupisce con una dichiarazione di stima per Karl Marx: «Magari la gente leggesse Marx. È un genio. Oggi a sinistra ci sono solo i Simpson (e ne hanno gli stessi difetti basta guardarli in faccia)». E un panegirico sull’intelligenza degli omosessuali: «Nella mia vita non ho mai incontrato un gay scemo, mentre ho incontrato tanti altri assolutamente cretini fuori del mondo gay. E la realtà omosessuale è ben rappresentata da persone di prim'ordine nel mondo della cultura, della finanza e della moda». Tra battute sulla campagna elettorale («Non me ne frega un YouTube») e appelli pro Tibet («Mi chieda perché ho la cravatta arancione. C’è chi sta dalla parte della Cina che calpesta i diritti umani. Io sto con il Tibet»), Tremonti ricorda di avere «sofferto» quando gli davano dell’antipatico. Poi rivela il suo entusiasmo per Laura Pausini («L’ho conosciuta a Che tempo che fa, e dopo l’ho sentita cantare: è fantastica»). E di Madonna dice: «È un mito ».
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Il passo di Tremonti sui gay.

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Della serie "Tanto per dire qualcosa"...
Grillini: ha ragione Più svegli perché tartassati.

«Essere gay non rende, ahimè, immuni dall'idiozia. Ma quello che dice Tremonti è vero. Succede un po' come per gli ebrei». Franco Grillini, presidente onorario Arcigay e candidato sindaco per la lista Roma Laica spiega: «Quando un gruppo è tartassato è portato a ragionare di più su se stesso degli altri e sviluppa l'intelligenza».
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Ndr. Caro Tremonti, grazier per i complimenti ma dalle parole passi ai fatti sono i diritti che vogliamo, non buffetti sulle guancie. A proposito, non sappiamo chi lei frequenta ma le possiamo assicurare che i cretini ci sono anche tra i gay. Lei come Grillini tranquillizzatevi... l'intelligenza non è un monopolio gay, anzi...

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