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giovedì 20 marzo 2008

Licenziato perchè gay? Scontro e solite polemiche dell'Arcigay sulla verifica interna.

Mancuso (Arcigay): «Vogliamo però sapere dagli organi di controllo competenti se ciò che è stato reso pubblico dall’operatore abbia un fondamento e quali misure si intendono adottare». I sindacati: «Dov’è la scheda di valutazione?» E la direzione ora apre la verifica in reparto.

(La Provincia pavese) Da una parte i sindacati, per lo più intenzionati ad opporsi al licenziamento; dall’altra la direzione generale del S. Matteo, che invece il licenziamento lo conferma, ribadendone la legittimità dei motivi. Al centro della vicenda c’è C.D., tecnico licenziato al termine di un periodo di prova in Radiologia. E che ora sostiene: «Credo mi abbiano scartato perchè sono gay». «Un caso preoccupante», sostiene la Cgil, che ora attende un chiarimento ufficiale dalla direzione e già annuncia venti di guerra. Su posizioni opposte c’è la Uil, che invece sottolinea: «Non pensiamo che abbiano fatto discriminazioni perchè all’interno del San Matteo da anni lavorano persone gay». Mentre il direttore generale, Piero Caltagirone, annuncia querele.

Una storia da chiarire, di certo delicata, storia che sin da ora suscita reazioni vivaci. A cominciare da quella di Arcigay. Il presidente nazionale Aurelio Mancuso, a tale proposito sottolinea: «Sarà da chiarire se al Policlinico S. Matteo sia stato licenziato un operatore sanitario in ragione della sua omosessualità. La denuncia per ora è stata smentita dalla direzione sanitaria. Vogliamo però sapere dagli organi di controllo competenti se ciò che è stato reso pubblico dall’operatore abbia un fondamento e quali misure si intendono adottare».

Venendo ai sindacati, l’umore che si coglie è fondamentalmente di preoccupazione. Tranne che nel caso di Mimmo Galeppi (Cisl), il quale precisa: «Se parliamo di persone omosessuali, questo non è certo il solo caso di dipendente del San Matteo. Eppure tutte hanno lavorato e lavorano. E non è il primo caso di persone che hanno avuto un parere negativo alla prova prevista dal contratto. Può succedere a chiunque».

Per Oreste Negrini (Cgil), le cose stanno in un altro modo. «Questo lavoratore si è rivolto a noi - spiega -. L’altro giorno abbiamo inviato una lettera al direttore generale del San Matteo, e per conoscenza al presidente, chiedendo la scheda valutativa di questo lavoratore, anche perchè questi ritiene che la risoluzione del rapporto sia intervenuta per cause indipendenti dalla sua prestazione professionale».

«Non vogliamo che in un’istituzione come il San Matteo ci possano essere pregiudizi incomprensibili verso l’orientamento sessuale di una persona - prosegue Negrini - Auspichiamo che il licenziamento non sia avvenuto per questa discriminazione. Sappiamo che questa mattina (ieri per chi legge ndr) il direttore generale ha convocato una riunione d’urgenza, e quindi possiamo riconoscere che sta svolgendo il suo ruolo di verifica. Siamo in attesa degli eventi».

Ora C. D. dice di essere in mezzo a una strada: senza casa, perchè la sua sarebbe in Sicilia, e senza lavoro. «Mi ero fatto carico della situazione perchè sensibilizzato dalla sua storia - dice Roberto Gentile (Fsi) - Ora chiediamo che sia istituita una commissione. Ma vogliamo anche capire se sulla scheda di valutazione ci sono elementi di superficialità. Abbiamo motivo di sospettarlo, siamo in attesa di avere riscontri». «Diciamo che c’è qualcosa che non quadra - conclude Gentile - E per fare chiarezza vorremmo che la commissione interna fosse allargata anche alla partecipazione dei rappresentanti sindacali».

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