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mercoledì 19 marzo 2008

Pavia accusa al Ploclinico: "Io, licenziato perché gay". Ma dall'ospedale negano.

(TGCom) "Mi hanno licenziato perché sono gay". E' la denuncia di un 22enne di Agrigento che accusa il Policlinico di Pavia di aver troncato il rapporto, al termine di un periodo di prova al Servizio di Radiologia, per ragioni legate al suo orientamento sessuale. Il San Matteo: "Nessuna discriminazione - chiarisce il direttore generale -. E' una teoria assurda e offensiva". Il provvedimento, spiegano, è stato preso per motivi professionali.
"Sono arrivato dalla Sicilia con la promessa di un lavoro, come tecnico radiologo - rivela il giovane sulla 'Provincia pavese' - Ma dopo neanche due mesi il policlinico mi ha liquidato. Perché? Io credo sia per il mio aspetto, perché sono gay. In realtà il mio lavoro l'ho sempre fatto con scrupolo". Una motivazione che il San Matteo contesta con fermezza.

Il caso del tecnico radiologo è al vaglio di una commissione allargata, di cui fa parte anche il coordinatore che ha motivato il licenziamento. Dalla sua il giovane ha una dozzina di firme, quelle dei colleghi che hanno lavorato con lui in queste settimane e che trovano ingiustificata la decisione. Ma nel polverone che il caso sta sollevando "emergono aspetti poco chiari - scrive il quotidiano lombardo - A cominciare dalle firme che, si dice, siano anche una palla al balzo colta per segnalare un disagio interno nelle relazioni professionali. C.D. si è rivolto ai sindacati all'inizio di marzo (a più di un'organizzazione all'interno dell'ospedale) dopo aver ricevuto la comunicazione dell'interruzione del rapporto di lavoro. Un incarico a tempo determinato che prevedeva due mesi di prova".
"Credo sia una questione personale - dice il giovane tecnico - non professionale. Per il mio aspetto fisico, per come mi presento. Ma così è discriminatorio".

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