(Alessandro Lucarelli - Punto informatico) Non c'è tregua per i videogiochi, più e più volte accusati di diffondere temi e contenuti inappropriati per il pubblico giovanile. L'ennesimo attacco sferrato contro il settore si deve al caso di un ragazzino, un giovane videogamer sottoposto suo malgrado a immagini con cui non avrebbe dovuto dover fare i conti.
Il 12enne Najee Kennedy è uno dei tanti estimatori di Burnout Paradise, uno dei più recenti giochi di corse pubblicato per console Playstation 3 e Xbox 360. Nel caso specifico il bambino giocava in multi-player, affrontando una serie di avversari come lui connessi via internet e utilizzando Playstation Eye, la webcam Sony studiata per la propria console.
Durante lo svolgimento del gioco è possibile ricevere delle istantanee dei propri avversari, dei mugshots che li ritraggono nei momenti di azione più concitati. Il divertimento si è però interrotto quando Najee ha ricevuto sul proprio monitor la foto di un uomo nudo, che esponeva in bella mostra i genitali dinanzi alla telecamera. Il padre del piccolo, accortosi del fatto, ha immediatamente allertato le forze dell'ordine. Il gioco è tuttora classificato negli States con il simbolo E, il che lo rende adatto a un pubblico estremamente giovane a partire dai 10 anni di età. Purtroppo, nonostante le valutazioni espresse dalle commissioni di controllo ancor prima della messa in vendita dei videogiochi, non viene effettuato alcun monitoraggio per quei prodotti che offrono la possibilità di giocare in rete.
E ora le accuse si moltiplicano: è troppo facile per un eventuale "predatore" entrare in contatto con minori attraverso chat e scambi di foto. Il rischio per i giovani può celarsi dunque anche per prodotti software apparentemente innocui, il cui utilizzo online non sia soggetto a specifici controlli da parte dei produttori. Sony, interrogata in proposito, non ha ancora espresso alcuna posizione. D'altra parte nemmeno Microsoft, con il servizio Xbox Live, effettua attualmente alcun monitoraggio a monte sul gaming online.
Nel frattempo si è già acceso un intenso dibattito su un altro gioco provocatorio in programma per la console portatile Nintendo DS. Si tratta di "Imagination Is the Only Escape", di Luc Bernard, sviluppatore già noto per "Eternity's Child" uscito per la console Wii. La trama del gioco appare fin d'ora quanto mai delicata. Dalle informazioni trapelate in questi giorni si punterebbe ad una ambientazione storica, quella della Seconda Guerra Mondiale, durante l'occupazione nazista della Francia. Il protagonista del gioco si troverebbe a dover sfuggire alle barbarie della guerra immaginando un mondo completamente diverso. I riferimenti all'Olocausto e alla tragedia umana subita dalle vittime del nazismo sarebbero così riportati in un videogioco per bambini, con rischi di una banalizzazione che non va giù a moltissimi. La strada per una pubblicazione ufficiale del gioco rimane al momento assai complicata visti gli argomenti trattati, ma si attende una parola ufficiale da Nintendo.
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