La Corte Suprema della California condanna due dottori che si erano rifiutati di inseminare artificialmente una donna omosessuale .
(La Stampa) Vietata qualsiasi discriminazione contro gay e lesbiche nel trattamento medico, anche se le procedure sono in contrasto con le credenze religiose dei dottori. La Corte Suprema della California dà torto a due medici cristiani che si erano rifiutati di inseminare artificialmente una lesbica per motivi religiosi. Il sesso, secondo i giudici, non può essere una discriminante. La decisione trae origine da una querela presentata da Guadalupe Benitez, una lesbica di Oceanside che vive insieme a un’altra donna e che desiderava una donazione di sperma per restare incinta. Benitez si era rivolta a un legale dopo che la dottoressa Christine Brody, ostetrica e ginecologa presso il North Coast Women’s Care Medical Group, si era detta contraria a effettuare l’ inseminazione intrauterina. La Benitez ha affermato che Brody sosteneva che il suo credo religioso le impediva di effettuare il trattamento a una lesbica. Brody si è difesa sostenendo che lei si rifiuta di effettuare l’intervento sulle donne non sposate, indipendentemente dal fatto che possano essere eterosessuali o omosessuali. Guadalupe ora ha 36 anni ed è madre di tre figlie: “Questa non è solo una vittoria per me, ma per tutte le donne lesbiche - ha dichiarato – E’ una vittoria per tutti, perché i medici non possono decidere se intervenire o meno su certi gruppi di persone in base ai loro credo religiosi”.
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