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giovedì 7 agosto 2008

Il trans ucciso a Milano. Risposta a Mancuso, l'odio non c'entra. E' "solo bestialità".

(Cronacaqui) A furia di parlare di caccia al “diverso”, Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay, non fa altro che relegare la categoria che rappresenta al ruolo di reietti della società. Proprio l’esatto opposto di quello per cui si batte.

Probabilmente lo fa apposta: l’auto commiserazione serve a far credere a tutti di essere davvero individui da commiserare, e certe sparate gli servono evidentemente per giustificare l’esistenzadella sua associazione e del tesseramento di migliaia di omosessuali. Ieri, commentando l’atroce massacro del transessuale, ha parlato di «clima di odio verso il diverso che sta dilagando in Italia. Sono decine gli episodi di bullismo, insulti e pestaggi operati ai danni delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali accaduti negli ultimi tempi».

Una fesseria, la sua, bella e buona. Le cronache raccontano di violenze nei confronti di bambini, donne, prostitute, adolescenti, pensionati, e non solo di gay, lesbiche e transessuali. Siamo tutti vittime della bestialità, certamente lo sono maggiormente coloro che si prostituiscono ai bordi delle strade. Chi vende sesso, per lo più di notte, è più esposto alla violenza altrui. Non per un clima d’odio, piuttosto per un mero calcolo delle probabilità. E’ molto più facile, infatti, incontrare gentaglia negli ambienti dove il sesso viene usato come esca che, ad esempio, in un mercato di frutta e verdura.

La violenza esplode perchè in una zona circoscritta si radunano brutti ceffi attirati dal sesso facile ma anche dal business che c’è dietro. Samantha, il transessuale orribilmente massacrato dai due ragazzini, rischiava la vita ogni sera solo per il fatto di svolgere quel tipo di lavoro in mezzo a una strada. Piuttosto il problema è un altro. E attiene all’ipocrisia dei nostri legislatori, che non hanno il coraggio di disciplinare una volta per tutte la prostituzione e di preservarla dalla violenza della strada. Samantha non sarà l’ultima vittima della violenza insita nell’uomo.

L’odio di cui parla Mancuso, è un sentimento troppo nobile per essere evocato in questa brutta storia di disperazione e negligenze.
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