Presentato il cartellone della 17.a edizione. Dal 19 al 27 luglio fra teatro, danza, musica Quaranta eventi per costruire il tempo. Il direttore Moni Ovadia: «Sono pronto a lasciare. Ma non lo faccio per ragioni politiche».
(Alberto Rochira - Il Piccolo di Trieste) Cita il filosofo Baudrillard, Moni Ovadia, per spiegare il tema della 17ª edizione del Mittelfest di Cividale, che andrà in scena dal 19 al 27 luglio. «Proprio lui diceva che abbiamo compiuto l’omicidio perfetto – esordisce –, azzerando la realtà e lasciandoci risucchiare dal virtuale». Perché il tempo che viviamo, prosegue il direttore artistico del festival di teatro, danza, musica e marionette della Mitteleuropa, «è imploso in un eterno presente ipertrofico che annulla il passato e il futuro. E senza futuro non c’è vita per l’umanità e per questo pianeta». È dedicata al tema «Costruire il tempo» la più attesa manifestazione dell’estate in regione, «una delle maggiori nel suo genere in Italia e in Europa», sottolinea il presidente dell’associazione Mittelfest, Furio Honsell. «Il tempo che vogliamo proporre è quello della progettualità e della creazione – continua Ovadia – contro quello imbalsamato della pubblicità e della chirurgia estetica». Il pensiero va, soprattutto, alle nuove generazioni. «Oggi se non si gode di uno status sociale privilegiato – commenta Moni – essere giovani è davvero difficile. Noi siamo stati molto più fortunati – aggiunge - eravamo pieni di progetti e battaglie, ma sapevamo di andare verso il meglio, oggi questa certezza non c’è». Ieri, a Cividale, nella sala municipale immersa nell’afa, la presentazione del cartellone dell’edizione n. 17, con l’ottimismo di Ovadia «perché nella Cabala ebraica il 17 tradotto in lettere significa buono, dunque porta fortuna», ma anche con le anticipazioni del commiato: dopo cinque anni di direzione artistica, infatti, Moni lascerà il Mittelfest al termine di questa edizione.
«Non perché sia cambiata la politica regionale come qualcuno ha scritto – tuona – perché sarebbe contrario ai miei valori: la cultura appartiene ai cittadini e non alle fazioni». Per Ovadia, «un turn over è giusto, anche se resto a disposizione della Regione se questa volesse affidarmi qualche altro ruolo». La partitica, precisa il direttore, «non c’entra proprio niente, anche se sono schierato, come si sa». Anzi, a riprova cita l’ottimo rapporto di collaborazione con il sindaco di Cividale, Attilio Vuga, dello schieramento politico opposto al suo. Il primo cittadino se ne compiace e annuisce, ma al nuovo assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, raccomanda: «Il festival sia rilanciato non solo come occasione culturale, ma anche come momento d’incontro e dialogo politico, economico e di relazioni internazionali». Molinaro, pur sottolineando che Ovadia è «persona di valore» e che «potrebbe essere utile come testimonial per Cividale e per la Regione», senza fare nomi ammette di pensare a un «naturale avvicendamento al termine di un ciclo». E non solo per il direttore, ma anche per il presidente dell’Associazione Mittelfest, oggi Furio Honsell, sindaco di Udine. Che commenta, a margine: «Sono stato eletto dall’Assemblea su proposta della Regione, e pertanto sono a loro disposizione».
Il programma, già annunciato nelle precedenti presentazioni, è composto da circa quaranta appuntamenti, dove spiccano nomi di grande richiamo, ma anche tante nuove proposte. Nella sezione «Fragili futuri», dedicata alle nuove generazioni, sette spettacoli fatti e interpretati da giovani europei che parlano dei giovani. Per l’apertura ufficiale, sabato 19 luglio (ore 18 Chiesa di San Francesco), ci sarà il famoso Quartetto Borodin affiancato dal supervioloncellista Mario Brunello; al termine del primo evento della giornata un momento di incontro con il pubblico nel rinnovato spazio di Foro Giulio Cesare, dove alle 20.30 è in programma «È Oriente, da Budapest al Mar Nero», concerto poetico dal testo di Paolo Rumiz, con Barbara Della Polla, Caterina Goriup e Fabio Cascioli. Uno dei momenti clou del cartellone è la straordinaria esibizione, al Teatro Nuovo di Udine lunedì 21 luglio, del grande danzatore e guest star mediatica Mikhail Baryshnikov, che salirà sul palco nel balletto «Three duets», affiancato David Neumann e Ana Laguna. Ci saranno poi il visionario regista sloveno Tomaž Pandur con il nuovo spettacolo teatrale «Caligula», e il musicista palestinese Ramzi Aburedwan, con la formazione dal’Ouna. Ramzi, il bambino con la pietra immortalato in una celebre foto divenuta simbolo dell’Intifada, oggi è un artista di fama internazionale e ha costituito nel 2002 un’organizzazione no-profit franco-palestinese impegnata per l’educazione musicale dell’infanzia.
A cinquant’anni dalla nascita di «Cantacronache» repertorio storico che unì sotto la bandiera dell’impegno civile intellettuali e musicisti come Italo Calvino, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Franco Fortini, Fausto Amodei, nella location della Cava di pietra a Tarpezzo il 23 luglio la consueta kermesse spettacolare all’aperto con le voci di Enzo Jannacci, Caparezza, Banda Osiris, Ginevra di Marco, Grazia Di Michele, Yo Yo Mundi, Kosovni Odpadki, Giovanna Marini, Alessio Lega e Moni Ovadia. Tra gli altri appuntamenti di spicco, l’inedito «Non essere-progetto Hamlet’s Portraits», maratona teatrale di 15 ore sui personaggi dell’Amleto shakespeariano diretta da Antonio Latella, in scena per l’anteprima del festival il 18 luglio dalle 10 al Teatro Ristori di Cividale. Di due eventi musicali sarà protagonista l’Orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia: il primo nella giornata inaugurale sotto la direzione dal maestro moscovita Michail Jurowski, il secondo il 22 luglio con i solisti Konstantin Bogino e Pavel Vernikov. Come nella passata edizione, in programma nove incontri di dibattito e riflessioni su temi di attualità, a cura di Gianpaolo Carbonetto, con alcune personalità provenienti da mondi e saperi diversi, tra cui Mino Martinazzoli, Nicola Gasbarro, Ugo Morelli, Vito Mancuso, Claudio Magris. Si comincia oggi (ieri ndr.) alle 20.30 al Teatro Ristori con gli esperti Maurizio Pallante e Stefano Fantoni su «Il futuro dell’energia».
-
Nessun commento:
Posta un commento