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venerdì 22 febbraio 2008

Libri e matrimoni famosi. A cosa serve la cultura? A far sesso.

(Ennio Carretto - Corriere della Sera) Un secolo fa a Londra e a Parigi, una nuova generazione di scrittori e artisti si propose di reinventare l'amore coniugale. All'avanguardia vi fu il Circolo di Bloomsbury, che raccolse il gotha intellettuale d'Inghilterra, da Virginia Woolf a H. G. Wells, da D. H. Lawrence a Bertrand Russell, da Aldous Huxley a Rebecca West, e che ebbe la propria musa in lady Ottoline Morrell.

In antitesi con il puritanesimo vittoriano, quella generazione teorizzò il semidetached marriage, il matrimonio dimezzato (o aperto, come si dice oggi), che nell'opinione del Circolo di Bloomsbury doveva consentire il libero sesso a entrambi i coniugi. Una dottrina controversa, che si tradusse in grossi scandali, rivisitata di recente da saggi americani quali Aldous Huxley: lettere scelte, di James Sexton, e Uncommon Arrangements («Intese inconsuete»), della femminista Katie Roiphe.

Pubblicato dalla Ivan R. Dee, il libro di Sexton, noto critico letterario, analizza la corrispondenza, per la maggior parte inedita, di Huxley, che morì nel '63. Il libro è una testimonianza della «promiscuità intellettuale» che spinse il romanziere inglese, trasferitosi in America, a sperimentare le droghe e a gestire un contorto ménage à trois. Di quale ménage si trattasse, Huxley lo spiega in una lettera dal-l'Italia a Mary Hutchinson nel '26. La Hutchinson, esponente del Circolo di Bloomsbury, amica di T. S. Eliot, era sposata con figli e, nelle parole di Sexton, «sopperiva alle carenze artistiche con una straordinaria inventiva sessuale ». Dalla lettera di Huxley, è chiaro che la donna, oltre che sua amante, lo è anche della sua prima moglie Maria Nys.

Più del libro di Sexton è Uncommon Arrangements (Virago editore) a illustrare quell'interpretazione del matrimonio. Il saggio è un tour de force di Katie Roiphe, 38 anni, docente di Letteratura inglese a Princeton. L'autrice pur simpatizzando con la rivoluzione sessuale ante litteram, depreca che i membri del Circolo «vivessero nell'ambiguità e nell'inganno, incapaci di rinunciare alla vita convenzionale da essi denunciata ». E critica le donne più degli uomini: «Non erano vittime. In realtà volevano un uomo che le dominasse e fosse più forte di loro».

Il sottotitolo del libro è: Ritratti di sette matrimoni nei circoli letterari di Londra 1910-1939. I matrimoni sono quelli di Clive e Vanessa Bell, la sorella di Virginia Woolf; di Jane e H. G. Wells; di Radclyffe Hall e Una Troubridge, la più famosa coppia lesbica tra le due guerre mondiali; di Elisabeth Van Armin e Frank Russell, il fratello di Bertrand Russell; di Vera Brittain e George Catlin; di Katherine Mansfield e Middleton Murry; e di lady Ottoline e Philip Morrell. Matrimoni dimezzati - dove non di rado la bisessualità era di casa e la paternità dei figli dubbia - dei quali Wells fu il cantore. Wells, un Gargantua del sesso che si vantava di avere soddisfatto «ogni impulso», tradì regolarmente la moglie ed ebbe un figlio dalla giovane Rebecca West. Venne sempre perdonato: alla nascita del bambino, anzi, la consorte Jane mandò a Rebecca una lettera affettuosa di congratulazioni, addossandosi la colpa delle infedeltà del marito.

Un esempio di amore e abnegazione, si chiede la Roiphe o di cieca sottomissione al falso principio che il genio non conosce codici morali?
Che in questi matrimoni aperti le considerazioni etiche fossero del tutto secondarie lo dimostra la condotta di ogni coppia discussa dalla Roiphe. La pittrice Vanessa Bell, la sorella di Virginia Woolf, e il consorte Clive ebbero ciascuno una serie di relazioni adulterine. Vanessa diede una figlia al pittore bisessuale americano Duncan Grant, il più duraturo tra i suoi amanti, figlia che Clive accettò di riconoscere dopo qualche esitazione. Diversa fu la vicenda di Elizabeth Van Armin, autrice del bestseller German Garden, e Frank Russell, fedifrago incallito, geloso della moglie, fedifraga a sua volta. Una volta tanto, le tresche condussero al divorzio.

Lo scandalo d'inizio secolo fu quello di Radclyffe Hall (in arte «John»), lesbica confessa, l'autrice di Well of Loneliness («Pozzo di solitudine »), uno dei primi saggi gay, e della sua compagna Una Troubridge. Radclyffe aveva divorziato da un anziano ammiraglio, che l'aveva denunciata per «immoralità ». Per Una, «John» lasciò un'altra vestale londinese, Mabel Bath, che morì di emorragia celebrale dopo una feroce lite. Schiacciata dal senso di colpa, la coppia si rifugiò a Parigi, ma alcuni anni più tardi la Hall impose alla partner il consueto ménage à trois.

Katie Roiphe conclude che neppure quando ci fu vero amore, come nel caso di Katherine Mansfield e Middleton Murry, entrambi amici di D. H. Lawrence, il matrimonio fu felice: seguendo la moda, i due vissero separati, e lei morì di tisi a 35 anni. Secondo l'autrice di Uncommon Arrangements, fu quel mondo, oltre che le sue esperienze - ebbe almeno due amori omosessuali - a ispirare a Lawrence i suoi capolavori.

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