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domenica 1 giugno 2008

Presentata la stagione 2008/09 di Eliseo e Piccolo Eliseo.

(Maria Antonietta Amenduni - Agenzia radicale) Drammaturgia contemporanea, nuove produzioni, classici e progetti speciali. Torna in cartellone la compagnia "Teatro Libero di Rebibbia", con un bravissimo Sasà Striano, che in questi giorni è nelle sale cinematografiche con Gomorra. Il nuovo slogan del Teatro Eliseo e Piccolo Eliseo Patroni Griffi, la dice tutta: Silenzio, La Parola al teatro. Ormai, non servirebbe neanche dirlo, la tendenza è quella di conciliare tradizione e innovazione, dividendo equamente tra drammaturgia contemporanea, nuove produzioni, classici e progetti speciali. Tutto questo perché, come detto dal Direttore Artistico Massimo Monaci, la storica struttura capitolina di Via Nazionale si confermi come "un centro culturale a 360 gradi, che si occupi, a partire dal palcoscenico, di moltissime altre cose".

Dodici sono gli spettacoli in cartellone per la sala grande e nove quelli del Piccolo Eliseo Patroni Griffi. Grande vanto del Teatro e del suo Direttore Artistico sono le 13 tra produzioni e coproduzioni, realizzate dall'Eliseo, nonché le 475 volte che si aprirà il sipario per il 2008/09, tra spettacoli in cartellone e eventi speciali.

Ad aprire la programmazione dell'Eliseo, dal 14 ottobre al 9 novembre, ci sarà Leo Gullotta con "Il piacere dell'onesta'", un testo di Luigi Pirandello per la regia di Fabio Grossi che "offrirà una riflessione - ha sottolineato l'attore - sul concetto di onestà, sempre più considerato come una favola, e questo scritto di Pirandello secondo me è perfetto per dare lustro a questo concetto".

Si aprirà poi la collaborazione con il regista Valerio Binasco che presenterà al Piccolo Eliseo Patroni Griffi "Un giorno d'estate", testo inedito di Jon Fosse (dall'11 novembre al 7 dicembre, ma andato in scena da poco al Teatro di Roma) e nella sala grande "L'intervista" di Natalia Ginzburg (dal 10 febbraio al 1 marzo), interpretato dallo stesso Binasco in compagnia di Maria Paiato, la quale scherzando afferma: "Io non mi sarei mai scelta per questo spettacolo, ma siccome mi piaccio le sfide, eccomi qui pronta!"

Giancarlo Sepe si occuperà di una proposta molto bella di teatro per ragazzi dal titolo "Shakespeare low - bassi balordi e ignavi". "Uno spettacolo in cui si parla di tutto il mondo, che si muove intorno alla tragedia - afferma Sepe - ma che non prende mai il ruolo da protagonista. Trovo bella l'idea che i ragazzi possano incontrare un pensiero di teatro, non frontale ma eccentrico".

Gli altri spettacoli in cartellone per il Teatro Eliseo sono: Re Lear (11/30 novembre con Eros Pagni, regia di Marco Sciaccaluga), Il Gabbiano (di Cechov dal 2 al 14 dicembre), Giorni Felice (16 dicembre2008/18 gennaio 2009 con Anna Marchesini), Le conversazioni di Anna K, (20 gennaio/8 febbraio, con Giuliana Lojodice, testo e regia di Ugo Chiti), Nonno Charlie e il mistero dell'anello mancante (Teatro Ragazzi, febbraio/aprile 2009), La parola ai giurati (3/22 marzo, interpretato e diretto da Alessandro Gassman), Amleto (24 marzo/5 aprile, con Luca Lazzareschi), Sillabari (dal 14 aprile, con Paolo Poli), Il sapore della cenere (19/21 maggio).

Tanti sono gli altri appuntamenti previsti per il Piccolo Eliseo Patroni Griffi: Lina (21 ottobre/ 2 novembre con Fulvia Carotenuto), Udienza (13 gennaio/ 8 febbraio), Duetto (12/15 febbraio), La corsa di Moncicì (24 febbraio / 8 marzo), Il Vicario (14/19 aprile, con Marco Foschi), Semplicemente complicato (5/17 maggio con Stefano Santospago), Chie-Chan e io (19/31 maggio).

Attenzione particolare va dedicata all'appuntamento in scena dal 9 al 21 dicembre, del Piccolo Eliseo Patroni Griffi. C'è chi, pur chiuso dentro a un carcere, continua a sentirsi libero dentro, e esprime la sua libertà attraverso l'arte. C'è chi ora può dire: "Il teatro mi ha cambiato la vita"! C'è chi anche tra le quattro mura di un istituto di detenzione ha la forza, la volontà, il coraggio e il cuore di far nascere e creare arte! Sasà Striano ne è la prova evidente! Ieri detenuto, oggi una promessa del cinema e del teatro italiano. Lui che del dolore carcerario ne sa qualcosa, libero per indulto, da un anno calca i palcoscenici italiani da professionista, dopo essersi formato sulle tavole del palcoscenico del carcere, con la guida di Fabio Cavalli.

Oggi è reduce dal successo del film "Gomorra", dove ha riscosso critiche positive, interpretando un ruolo duro come il più navigato degli attori. Lui che dice che non avrebbe mai pensato al teatro e che custodisce dentro tutti i personaggi interpretati fino ad oggi perché gli hanno dato la possibilità di vivere altre vite e di ricostruire la sua. Lui che forse non aveva mai pensato a quanto grande fosse il suo talento, e che nel teatro ha trovato il suo riscatto, ora sarà il protagonista dello spettacolo "Gadda vs Genet - (Il giovane criminale e altre storie di galera)", drammaturgia e regia di Fabio Cavalli. Con Sasà saranno in scena anche Renato Rotondi, Fabio Rizzuto, Benneth Emenike. Un anno fa la Compagnia degli ex-detenuti di Rebibbia, scarcerati con l'indulto - debuttava sulle tavole del palcoscenico del Piccolo Eliseo Patroni Griffi al lato del cartellone ufficiale.

A distanza di un anno la stessa Compagnia Teatro Libero di Rebibbia torna su queste scene in abbonamento per confermare la conquistata credibilità di attori. Durante la conferenza stampa Sasà scherza: "Da che sono libero, sto sempre qui all'Eliseo! Questa sembra essere diventata la mia nuova casa, ora spero che non mi facciano arrestare di nuovo per questo!" Genet in questo testo svela i segreti sentimenti dei giovani ‘devianti' al primo arresto, il mito del carcere duro, l'apprendistato alla fornace della violenza e del dolore.

A Sasà Striano, napoletano, appena tornato da Cannes e dopo il successo di Gomorra, viene anche da chiedere che ne pensa di coloro che invece pensano che questo film non dia una immagine giusta dell'Italia all'estero: "Questo film è un capolavoro - afferma Sasà - Garrone è un artista, dipinge e questo film lo ha dipinto.

Lui ha portato un'aria nuova a Napoli, a volte le persone hanno la necessità di denudarsi e Napoli lo ha fatto in questo caso. Napoli ha accolto in pieno il progetto Garrone, perché lui non si è preso licenze di regia, non ha fatto alcun atto di denuncia e ha guardato le storie con gli occhi delle vittime. Penso che chi ha criticato Gomorra, debba guardare il film con il cuore!".

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