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giovedì 3 aprile 2008

A Milano, quattro giorni di cultura con il MiArt.

LA GALLERY

(Panorama) Un enorme mercato di arte moderna e contemporanea dentro Fieramilanocity e una serie di eventi collaterali in città: mostre, appuntamenti, chiusura posticipata dei musei e altri “fuorisalone” per rendere Milano una vera capitale dell’arte, almeno per quattro giorni, la durata della fiera internazionale MiArt, in programma dal 4 al 7 aprile.
Sono duecento le gallerie (di cui 65 estere) presenti in tre padiglioni della Fiera, con opere in mostra che spaziano dai giovani talenti, raccolti soprattutto nell’area Anteprima, agli artisti più blasonati, da Warhol a Fontana, da Balla a Sironi, da Morandi a Hirst.
Un focus particolare è stato riservato all’America Latina, Paese ospite di questa 13/a edizione. La creatività del continente sarà esplorata nel percorso Nuevos Territorios Americanos da 25 gallerie internazionali, coordinate dal curatore cubano-spagnolo Omar-Paecual Castillo. Uno sguardo speciale sarà rivolto a Buenos Aires, con 20 gallerie della capitale argentina e una selezione di opere. Ancora, tra le novità della rassegna, la partecipazione del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che sarà a disposizione con un proprio stand per consigli e indicazioni sul mondo dell’arte.
Bologna, con la sua storica rassegna del settore, è ancora, secondo l’assessore comunale alla Cultura Vittorio Sgarbi, “la spina nel fianco di Milano. Ma forse” ha detto Sgarbi “quest’anno ci sarà una svolta e forse da qui in avanti Milano avrà la possibilità di essere la prima fiera dell’arte italiana”. “Finora” ha aggiunto “il modello di Bologna per trent’anni ha dato buoni risultati e così ho pensato di copiarlo. Quando sono andato all’Arte Fiera ho visto che il divertimento del sabato era l’apertura della città, con i palazzi, i musei”. E quindi sabato palazzi e mostre cittadine rimarranno aperti fino a mezzanotte.
Tra gli altri eventi in programma, un’installazione video sulla Torre Branca dell’artista Sebastiano Mauri dal titolo I Believe in God e l’itinerario organizzato dall’assessorato comunale alla Cultura: una selezione di venti capolavori appartenenti al patrimonio civico distribuiti in varie sedi.

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