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mercoledì 16 aprile 2008

Blitz delle «Iene». Accusato di pedofilia, violinista si pente in tv.

Adescava le bambine. Le Iene a casa del musicista pescarese: Ho sbagliato, chiedo scusa.
(Valerio Simeone - Il Centro) «Chiedo scusa, ho fatto una grande stupidaggine». Si pente in tv, davanti alle «Iene» che lo riprendono con una telecamera nascosta, il violinista di Montesilvano accusato di pedopornografia proprio dopo l’inchiesta delle Iene riportata un mese fa dal Centro. «E’ stato bloccato in tempo», ribatte nella stessa trasmissione il dirigente della Mobile di Pesaro Andrea Massimo Zeloni.
Il musicista ha ammesso agli inquirenti che cercava tramite Internet bambine sotto i dieci anni e nel frattempo si è dimesso da tutte le sue attività di insegnamento perché, rivela, «ho fatto una s... e ne sto pagando le conseguenze». Lo dice davanti alla telecamera nascosta di Luigi Pelazza, la “iena” di Italia 1 che si è occupato del caso fin dall’inizio, con la puntata andata in onda lo scorso 15 novembre.
Il servizio di lunedì sera inizia mostrando i titoli dell’articolo del Centro e, subito dopo, fa un resoconto sulla vicenda fino a quando Pelazza ha raggiunto, la scorsa settimana, la sua abitazione a Montesilvano, nei pressi della strada parco, per capire quali fossero i reali motivi di quelle attenzioni verso i bambini.
«Io non ho alcun interesse in quel senso», dice l’insegnante quasi come volesse depistare il giornalista, «ma non posso parlare perché c’è un procedimento in corso».
E nel frattempo la situazione giudiziaria di «Niccolò Paganini», questo il nome in codice del presunto pedofilo, è peggiorata.
Dalla perquisizione nella sua abitazione, avvenuta in concomitanza con la prima puntata delle Iene, i periti informatici hanno tirato fuori dal computer dell’accusato molti filmati pedopornografici appena cancellati.
Una prova importante che pesa come un macigno quando gli inquirenti trovano anche altre immagini, definite “ambigue”, sulla telecamera di «Paganini».
Nella videocassetta sarebbe inciso un filmato amatoriale inquietante, dove vengono effettuati zoom sulle mutandine di alcune bambine che passeggiavano sotto casa sua.
«Ho solo fatto delle prove con la telecamera nuova», cerca di giustificarsi il violinista.
L’inchiesta, quella giudiziaria, è portata avanti dal capo della squadra Mobile di Pesaro, il vice questore Andrea Massimo Zeloni: «Nel personal computer», chiarisce l’investigaatore, «abbiamo scoperto immagini a carattere decisamente pedopornografico con rapporti tra minori anche di natura orale».
Quanto alle bambine riprese con la telecamera, Zeloni precisa: «C’erano immagini in atteggiamenti ingenuamente equivoci mentre giocavano lungo la strada».
Anche se «Paganini» ha ammesso di essere lui il responsabile, non ammette di avere tendenze pedofile.
«Non l’ha ammesso», ribatte Zeloni, «ma ha preso atto della sua condizione e sicuramente aderirà a un programma di natura socio-sanitaria e psicologica»

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