banda http://blografando.splinder.com

venerdì 14 marzo 2008

Sesso: priapismo non ha piu' segreti, svelata causa di erezione perenne.

(Adnkronos Salute) Il priapismo, il disturbo che si manifesta nell'uomo con un'erezione perenne, non ha più segreti. Ne sono convinti i ricercatori della scuola di medicina dell'università del Texas, sicuri di averne svelato i meccanismi biochimici. Un bel sollievo per chi soffre di questo disturbo che, oltre a essere fastidioso e imbarazzante, può provocare seri danni alla salute, tra cui disfunzioni erettili permanenti o anche gangrena. Proprio lì. L'erezione del pene, nei pazienti con priapismo, è indipendente dall'eccitazione. "All'origine del disturbo - spiegano gli scienziati sul Journal of Clinical Investigation - ci sono i livelli troppo alti di adenosina, una sostanza chimica che regola la ditatazione dei vasi sanguigni. E che dunque fa aumentare l'afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene determinandone l'erezione".

Una tesi che per prima cosa è stata passata al vaglio dei test di laboratorio condotti su alcuni topi 'Ogm', creati appositamente per non avere un enzima in grado di contrastare l'adenosina. Con la sostanza chimica a livelli alti nell'organismo, anche gli animali sperimentavano il priapismo. Almeno fino a che i ricercatori non hanno somministrato loro un altra molecola, il polietilene glicole, che riduce ma non elimina l'adenosina. "Una scoperta con implicazioni cliniche di enorme importanza", enfatizzano gli scienziati convinti di riuscire ora a mettere a punto una terapia in grado di contrastare i livelli della sostanza alla base del priapismo. Anche se, aggiungono, "altri studi saranno necessari per capire se il meccanismo biochimico dell'adenosina è la causa della forma molto più rara di priapismo femminile, che colpisce le donne con un perenne rigonfiamento del clitoride".

In ogni caso, annunciano, "i test su uomini affetti dal disordine dovrebbero iniziare entro la fine di quest'anno". La notizia potrebbe cambiare la vita di molti pazienti, tra cui il 40% dei malati di talassemia e anemia falciforme che sperimenta i sintomi del priapismo. E a riprova di questo, gli scienziati rivelano gli analoghi risultati raggiunti su topi di laboratorio con anemia falciforme.

Sphere: Related Content

Corsi anti-bullismo per mille studenti. L’idea della Provincia di Pescara.

L’esperimento all’Aterno e all’Acerbo, a lezione anche i docenti. La Laad di Cordova curerà il biennio.
(Monica De Panfilis - Il Centro di Pescara) I primi ad essere coinvolti saranno i mille studenti degli istituti Aterno e Acerbo. Partirà da loro la guerra che la Provincia dichiara al bullismo con il progetto sperimentale «E se la vita fosse un gioco di squadra?», al via a fine mese. In questo modo - con i corsi anti-bulli indirizzati agli alunni - il fenomeno del momento, che solo negli ultimi mesi in città ha fatto registrare diversi episodi finiti anche sulle cronache nazionali, entra a poco a poco nelle scuole.
Questa volta il bullismo entra dalla porta principale con seminari e percorsi didattici organizzati dalla Laad, la Lega abruzzese antidroga. Il progetto biennale ha come scopo l’istituzione di un osservatorio anti-bullismo. «Contiamo di estendere l’iniziativa ad altri istituti, aspettiamo l’adesione di una scuola media di Montesilvano, ma per il prossimo anno scolastico puntiamo a coinvolgere una fascia molto più ampia della poolazione scolastica per diffondere gli strumenti in grado di contrastare questo fenomeno», ha detto ieri mattina l’assessore alla Tutela sociale Mauro Di Zio presentando l’iniziativa con il presidente della Provincia Giuseppe De Dominicis, Gianni Cordova e i presidi dei due istituti, Eliseo Marrone e Annateresa Rocchi. «Il progetto», ha spiegato Cordova, «è strutturato in due fasi: la prima è rivolta ai docenti, per i quali sono stati pensati dei seminari formativi che indaghino il problema bullismo e le sue dinamiche; la seconda è rivolta direttamente agi studenti (per quelli dell’Acerbo sono coinvolte le classi del biennio) con percorsi didattici-esperenziali». Otto ore complessive di lavoro per ciasuna classe con lo scopo di focalizzare l’attenzione dei ragazzi sull’ascolto delle proprie emozioni e sui processi di integrazione sociale con l’obiettivo di riscoprire il gruppo-classe come luogo in cui instaurare relazioni. In entrambi i casi gli incontri saranno tenuti dallo psicologo e dal sociologo della Laad, Carlo Ambrosini e Paolo Balducci, affiancati dal sociologo Christian Gretter e dall’operatrice sociale della Lega antidroga, Margherita Cordova.
«L’esperienza didattica che coinvolgerà i ragazzi servirà a far comprendere loro la drammaticità del problema», ha auspicato De Dominicis. «Che è più forte tra i ragazzi iscritti alle prime classi, quelli che nel momento iniziale della socializzazione incontrano grosse difficoltà», ha sottolineato la preside Rocchi riportando la sua esperienza tra gli studenti dell’Acerbo. «La scuola può fare qualcosa ma non può risolvere tutti i mali della società», ha ammonito Marrone, dirigente scolastico dell’Aterno, auspicando la collaborazione delle famiglie. «Perchè il bullismo altro non è che lo specchio della società, fatta da quelle famiglie permissive che fanno scivolare i ragazzi nel vittimismo e da quelle dedite alla repressione che producono violenza come atto di imposizione».

Sphere: Related Content

E' davvero morto il fascismo? La Mussolini accusa: "Nel Parlamento Europeo solo burocrati e omosessuali".

Mussolini: alla fine ci faranno entrare nel PPE anche con Ciarrapico. Sono burocrati ed omosessuali.
(Il Corriere della Sera) Ha visto, signora Mussolini, Claude Junker dice che «nel Partito popolare europeo non c'è posto per i fascisti». «Chi?». Juncker, signora, premier del Lussemburgo e presidente dei ministri europei dell' Economia. «Ah, sì! Questo qui, con un cognome che pare uno yogurt, non si è accorto che il fascismo non c'è più. C'è ancora, invece, il comunismo. Il signor yogurt, con i suoi fermenti lattici, invece di criticare Ciarrapico, dovrebbe stare attento a tipi come Bassolino...».

Ciarrapico è candidato al Senato per il Popolo della Libertà. Ha dichiarato di non aver mai rinnegato il fascismo, quindi secondo Juncker nel Ppe non c'è posto per lui. Alessandra Mussolini è candidata alla Camera per il Popolo della Libertà ed è sicura che non succederà proprio nulla: «Figuriamoci! Io sono parlamentare europea, li conosco bene quei burocrati! Signori che votano per le balene... Quelli farebbero entrare chiunque, è tutta una questione di numeri. Crescono e ottengono più fondi».

Anche per Gianfranco Fini ci sono veti all'ingresso nel Ppe. Un anno fa si oppose il presidente Martens. «Ma no! Fini ormai non ha più problemi. Ripeto: in Europa prendono tutti...». In realtà, Buttiglione fu respinto come commissario europeo. «Prese le distanze dagli omosessuali. E nel Parlamento europeo c'è un'alta percentuale di omosessuali».

D'accordo, ma Ciarrapico ha fatto le lodi del Duce. «Ciarrapico voleva candidarsi con Veltroni e non c'è riuscito. Il suo fascismo è una predisposizione sentimentale ». Berlusconi lo candida in funzione anti-Storace? «Macché! Storace è morto da solo. Non prenderà nemmeno un voto. Ciarrapico è candidato perché ha dieci quotidiani. Possono tornare utili».
Quel suo cognome, Mussolini, attrae voti? «Quel cognome fa prendere voti perché davanti c'è il mio nome, Alessandra». Lei cosa pensa del fascismo? «Oggi si può dire fascista qualcuno come Ciarrapico. O qualche anziano nostalgico. O qualche giovane affascinato dalla figura di mio nonno, vero rivoluzionario. Sarebbe però assurdo riproporre il fascismo, che è morto con Mussolini e appartiene alla storia. La gente non è interessata a fatti superati, si occupa di come trovare i soldi per la spesa. Quelli che hanno paura del fascismo possono stare tranquilli».

Sphere: Related Content

California. Campagna contro le metanfetamine per aiutare la comunita' gay.

(Notiziario droghe) 14 marzo Lanciata una campagna antidroghe di 11 milioni di dollari. L'iniziativa statale e' diretta agli omosessuali, per scoraggiarli dal consumare le metanfetamine ed evitare comportamenti sessuali a rischio Hiv.
Dagli anni '90, le crystal metanfetamine sono le sostanze piu' diffuse nelle discoteche frequentate dagli omosessuali. Dalla ricerca pubblicata questa settimana e' risultato che tra gli omosessuali la diffusione di queste droghe e' 11 volte maggiore rispetto al consumo medio della popolazione della California.
Il 55% dei 549 omosessuali e bisessuali intervistati consuma queste droghe, mentre la percentuale e' del 5% tra i non omosessuali.
Mike Rizzo, manager del centro di servizi contro le metanfetamine del "Los Angeles Gay & Lesbian", ha elogiato la campagna, specialmente per l'uso di Internet.
Il Gay & Lesbian Center e il San Francisco AIDS Foundation, hanno appoggiato l'approvazione della "California Methamphetamine Initiative 2006".
Dati ufficiali riportano che quasi uno su tre omosessuali o bisessuali e' positivo ai tests sulle metanfetamine, il triplo rispetto al 2001.
Secondo una ricerca statale, i gay sono l'unico gruppo ad adottare comportamenti sessuali a rischio in presenza di queste sostanze. "Non solo sono piu' alte le probabilita' che essi abbiano rapporti sessuali senza protezione, ma aumenta le probabilita' di avere rapporti con piu' partners, aumentando il rischio di contrarre il virus dell'Hiv", ha dichiarato la dottoressa Michelle Roland, capo del Dipartimento di sanita' pubblica per l'Aids.
Sono a rischio per infezioni ed epatiti anche le donne e gli uomini eterosessuali che usino queste sostanze. Molte donne consumano le metanfetamine per perdere peso e come energetico. Per la dottoressa Renee Zito, del California Department of Alcohol and Drug Programs, anche se la campagna e' diretta ai gay "Potrebbe servire a scoraggiare chiunque sia tentato da questi stupefacenti".

Sphere: Related Content

Norvegia, a breve nozze gay in chiesa.

(Il Giornale) Il governo norvegese infrange ogni tabù e prepara una nuova legge sul matrimonio rivoluzionaria: stessi diritti delle coppie eterosessuali a quelle gay, tra cui il diritto all’adozione e l’accesso alla fecondazione assistita. Non solo: gay e lesbiche potrebbero presto pronunciare il fatidico sì davanti all’altare.

La proposta di legge Non è chiaro se la proposta di legge governativa passerà al vaglio del Parlamento senza alcuna modifica. La Norvegia ha legalizzato le unioni gay nel 1993. Per la prima volta da quando la coalizione guidata dai laburisti è salita al potere nel 2005, il governo, formato da 18 ministri, si è apertamente spaccato su una proposta legislativa. Due ministri si sono detti contrari a concedere alle coppie lesbiche il diritto ai trattamenti di fecondazione in vitro. La proposta darebbe inoltre alle coppie dello stesso sesso la possibilità di sposarsi in chiesa, ma non obbliga i sacerdoti a svolgere le cerimonie. La chiesa luterana norvegese è infatti divisa sulla questione.

Sphere: Related Content

Il Vescovo di Edinburgo contro Sir Ian McKellen. "Gli omosessuali dovrebbero stare in carcere come ai tempi di Oscar Wilde".

(Fabrizio Gentili) Il vescovo di Edinburgo fa un’accusa non solo infondata ma che risuona un pò ridicola e quasi da anatema e caccia alle streghe. Joseph Devine (nella foto) è il suo nome e per chi segue John Waters non può che associare questo nome ad uno dei suoi personaggi (Divine).
Il vescovo accusa di cospirazione i gruppi di attivisti LGBT che “con la loro presenza ogni anno alle commemorazioni dell’olocausto” vorrebbero “creare un’immagine di un gruppo sotto costante persecuzione”.
Il vescovo scozzese spinge la polemica fino a meravigliarsi degli onori conferiti a Ian McKellen, Sir Ian McKellen per la precisione portando a confronto il fatto che l'essere gay cento anni fà si finiva in prigione, riferendosi ad Oscar Wild.
Sir Mckellen e’ uno dei fondatori del gruppo Outrage nato dopo l’assassinio dell’attore gay Michael Boothe nel maggio del 1990. Avrei veramente voglia di ricordare al signore in rosso della capitale scozzese che sotto il paragrafo 175 del codice penale tedesco, i devianti sessuali, che includevano gli omosessuali, erano obbligati ad indossare il triangolo rosa, equivalente allo stigma della stella gialla per gli ebrei, ed erano sottoposti ad esperimenti medici, che includevano lobotomie, e obbligati in campi di concentramento, luoghi dove in numeri che variano dai 5000 ai 15000, erano condannati alle camere a gas.
Per fortuna ci hanno pensato quelli di Stonewall Scotland. Alla richiesta di scuse ufficiali da parte di Irving Calum, il vescovo ha semplicemente risposto che non ha nulla di cui scusarsi. Sarebbe interessante sapere cosa invece ne pensa il vescovo di Roma, ovvero Benedetto XVI, di tali asserzioni che non solo portano la stigma di essere gay associata ad oltre un secolo prima, ma rinforzano la credenza che sia giusto non riconoscere il sacrificio e i soprusi che i gay hanno dovuto subire sotto vari regimi e che in qualche maniera sono stati anche spalleggiati dai ranghi ecclesiali cattolici. Il pericolo e' che tali credenze riprendano piede in strati culturali come quelli che portarono all’ascesa di crudeli dittature populiste e pseudo-sociali che noi tutti non rimpiangiamo, tranne ovviamente il vescovo Devine in Scozia e Ahmadinejad in Iran, e che non dobbiamo mai dimenticare.
La tenace ignoranza con la quale sempre piu’ spesso gli attacchi degli estremisti religiosi sembrano rinvigorirsi, mostra come si sia arrivati ad estremi di patetica demagogia populista, di fronte alla perdita dell’egemonia cattolica sul sistema di valori fondamentali della societa’ moderna.
Vorrei poter provare meno rabbia e piu’ pena per questi disperati appelli al rinnegare evidenze storiche, ma non ho la capacita’ di cancellare con un colpo gli orribili eventi che marcheranno, che ci piaccia o no, quel che siamo come individui e come realta’ storica, in un europa dove essere gay oggi non è più un crimine contro natura ne’ contro nessuna legge temporale.
Spero che il vescovo di Edimburgo possa trovare una pace tra le sue credenze e la realta' di innegabili fatti. E per le sue scuse ne faccio a meno, e forse i cattolici, quelli veri, quelli che credono piu' in amori fraterni che in ipocrite paternali, forse loro invece dovrebbero chiedere le scuse del vescovo.

Sphere: Related Content

La nuova fiamma di Costantino? Un'attrice spagnola di 52 anni...

Da noi in Italia se ne erano perse le tracce, ma nessuno ne aveva sentito la mancanza. Adesso arriva dalla Spagna un curioso gossip che riguarda Costantino Vitagliano.

L'ex tronista portato al successo da Maria De Filippi è da qualche tempo emigrato in terra iberica, dichiarando "Andrò a Madrid per dei provini. Là funzionano ancora i programmi di gossip, non si rinnega il passato. Non c'è l'ipocrisia dell'Italia". E' di questi giorni la notizia della sua liason con Ana Obregón, 52enne attrice che del gossip - proprio come Vitagliano - ha fatto un'arma per il suo successo.

Appena mollata dal 27 enne fidanzato polacco Darek, l'estroversa celebrità spagnola ha dichiarato di star frequentando un "muy buen actor", riferendosi proprio a Costantino. Il gossip spagnolo cita come ex di Ana anche Miguel Bosè, il conte italiano Alessandro Lecquio, il calciatore Davor Suker, e non sono mancati i "rumour" su un flirt con David Beckham.

Ora la storia tra Costantino e la Obregón, fedele trasposizione degli amori-gossippari vissuti dall'ex tronista anche in Italia. E si rinnova il dubbio che avevamo avuto anche in Italia: quanto c'è di vero in queste storie?

Sphere: Related Content

Sindaco di Roma. Sondaggi, Rutelli costretto al ballottagio da Alemanno. In crescita Grillini.

(Clandestino web) Anche questa settimana e fino al momento in cui non sarà più possibile pubblicare i sondaggi, vediamo che cosa sta accadendo nella capitale con la rilevazione che Crespi Ricerche ha condotto in collaborazione con Omniroma.

I Candidati: anche la fotografia scattata in questi giorni ci propone Francesco Rutelli sotto la soglia del 50%, e più precisamente il candidato del Pd è al 48,0%, niente passaggio al primo turno quindi, ma anzi una leggera flessione, di qualche punto decimale in favore di Franco Grillini che passa dall'1% al 2,4% e che sostanzialmente realizza la migliore performance del momento.

Gianni Alemanno per qualche punto decimale in favore di Michele Baldi, ex di Forza Italia che si presenta agli elettori romani con una lista tutta sua.

Il dato di Francesco Storace è stabile all'11%. In leggera flessione i due candidati di Centro, Luciano Ciocchetti e Mario Baccini. Gli indecisi sono al 14%.

I partiti: da questa settimana abbiamo cominciato a rilevare anche le liste civiche dei due maggiori candidati, migliore performance per la Lista civica per Alemanno Sindaco che arriva al 3,3%, mentre le due di Rutelli mettono insieme il 2,5%.

Il PdL è al 31,3%, mentre il Pd è al 35,0%, la Destra di Storace all'8%, mentre la Sinistra Arcobaleno cede terreno alla sua sinistra e arriva al 7,0%. Gli indecisi sono al 15%.

Sphere: Related Content

Lotta di classe (omosessuale) a Teheran. I ricchi godono, per i poveri è un incubo.

(Francesco De Leo - Il Riformista) Si dice siano 4000 gli omosessuali impiccati o lapidati in Iran in questi trent'anni di Repubblica Islamica. «Non è vero! Semplicemente perché non esistono», fu la risposta del presidente Ahmadinejad a chi gli chiedeva di fermare queste atrocità in un pomeriggio americano alla Columbia University. Gli echi della vicenda di Seyed Mehdi Kazemi, che potrebbe essere estradato in Iran dove rischia l'esecuzione per il reato di lavat, sodomia, non interferiscono con la campagna elettorale e trovano poco spazio sul web. Se digiti "gay" su Google, ti viene fuori il segnale rosso di stop con la scritta la pagina richiesta è bloccata in base alle leggi della Repubblica Islamica. I blog, più difficili da controllare, riportano notizie della storia. Su quello del ventiduenne Babak, si legge: «Anche a me piace l'omosessualità e spero che un giorno sarà possibile viverla anche in Iran. Sostengo la causa di Mehdi».

«L'omosessualità in Iran è vissuta in due modi - ci dice Firouzeh Khosrovani, giovane documentarista iraniana appena rientrata da Roma per la presentazione del suo ultimo lavoro -Esistono due dimensioni totalmente differenti del fenomeno in Iran. C'è la condizione degli appartenenti all'alta società iraniana, che vivono la loro sessualità con tranquillità e divertimento. È il loro tenore di vita a permetterglielo, sono l'altro Iran, quello del nord di Teheran, grande vita, feste private, palestre da favola, ristoranti e auto di gran lusso. Per loro è tutto vissuto come un sogno, non hanno da nascondere nulla. Anzi è tendenza, fashion. Sono sempre in viaggio, hanno grande cultura e parlano più lingue. La comunità in cui vivono non interagisce con il regime, non ha bisogno di permessi, pratiche, uffici e burocrazia, anzi li protegge, isolandoli dai guai». È la Teheran privata che vive nel chiuso dei grandi appartenenti alle pendici dei Monti Alborz, che incontri al ristorante Boulevard, o al Monsun, se apprezzi la cucina asiatica. Ma in assoluto il posto più frequentato è il Sadaf, una palestra che trova eguali in Medio Oriente soltanto a Dubai, anni luce lontano dal Park Daneshjou, «l'altra dimensione di cui parlavo», racconta Firouzeh al Riformista. Questo è il posto frequentato da quelli per cui l'omosessualità è un incubo, «devono nascondere giocoforza la loro identità sessuale, cancellarla, potrebbe rappresentare la loro fine. In molti casi sono cresciuti in famiglie religiose, nell'angoscia di rischiare di perdere tutto. Il dramma maggiore per loro è che non riescono a creare comunità, non hanno modo di confrontarsi e solidarizzare». Conosce quel parco, Antonia Shoraka, critica cinematografica iraniana. «È all'incrocio tra le vie Enghelab e Hafez, dove dall'imbrunire ragazzi gay si prostituiscono. Molti di loro provengono dalla provincia di Teheran, allontanati dalle loro famiglie, vivono lì la loro disperazione. Ho conosciuto un ragazzo di Rasht, un centro vicino al Mar Caspio. Mi raccontava di aver cercato mille lavori diversi, di averne cominciati tanti, sempre abbandonati, perché denigrato e disprezzato per il solo fatto di essere gay. Nel parco tante volte - continua la Shoraka - il ragazzo era stato fermato e picchiato dalla Polizia Morale. Funziona così, se dai troppo nell'occhio ti arrestano, se eviti di metterti in mostra, tante volte ti tollerano».

L'avvocato Nasrin Sotoudeh difende i minorenni condannati a morte. Al telefono dal suo studio nel centro di Teheran, dice al Riformista: «L'essere gay di per sé non è un reato per la legislazione penale iraniana. Il problema è che quando sono scoperti nel praticare rapporti omosessuali, sono perseguiti nella stessa maniera di coloro che praticano rapporti extramatrimoniali con l'altro sesso. La differenza è nella pena. Gli omosessuali sono condannati a morte per impiccagione, gli adulteri alla lapidazione, chi fa sesso fuori dal matrimonio viene frustato». Le chiediamo se abbia mai difeso un omosessuale. «No, non mi è mai capitato. Però le dico, non avrei potuto comunque far molto. La legge islamica lascia poco spazio alla difesa. In presenza di testimone o dopo confessione, il gay sarebbe comunque condannato a morte. Non avrebbe via di scampo. L'unica arma in mano alla difesa è l'impossibile dimostrazione che il rapporto non sia stato consumato».

Sphere: Related Content

Effetto-soubrette e sospetti di "spinte" sulle donne in lista delusioni bipartisan.

Nel Pdl i posti all´"altra metà del cielo" sono pochi: il 17-21%. Nel Pd invece arrivano al 40%.
(Giovanna Casadio - La Repubblica) Contro la candidatura della bionda soubrette Barbara Matera (nella foto), bellezza che al Cavaliere ricorda quella della moglie Veronica in gioventù, c´è stata una sollevazione tra le donne forziste. Infine, Gianni Letta, sabato scorso, ha convinto Silvio Berlusconi a scelte più avvedute e per la Puglia, in quota rosa, è stata prescelta una altrettanto avvenente giovane donna, Elvira Savino, con brillante curriculum, collaboratrice della rivista "Formiche". Ma gli aggiustamenti di rotta non hanno impedito la quasi rivolta delle donne del Pdl. Scontente? Furiose. Hanno fornito i numeri del malcontento: nelle liste del Pdl le candidate sono circa il 21,5% alla Camera e il 17% al Senato.

Continua su Il voto gay.

Sphere: Related Content

GF8. Ma Silvia Burgio piace agli uomini eterosessuali?

(Menchic) Silvia Burgio, l’ex transessuale dell’edizione 2008 del Grande Fratello piace agli uomini eterosessuali? La domanda, come potete capire, è molto semplice.

E la domanda nasce da una riflessione che va oltre la morale televisiva. Qualcuno potrebbe dire (anzi molti dicono), “Che male c’è ? Adesso è una donna“, oppure, “E’ una ragazza normalissima. Ognuno ha diritto di vivere la vita come meglio credere e di fare le scelte che si sente di fare“….E tante altre considerazioni, giustificazioni dettate dallo sdoganamento della condizione sociale di Silvia Burgio grazie alla sua partecipazione al Grande Fratello…

Ma purtroppo la domanda nasce davvero spontanea: ma un uomo eterosessuale sceglierebbe Silvia come fidanzata, o come un’avventura ? E’ questo che mi piacerebbe chiedere agli uomini eterosessuali d’Italia…. Perchè vedete nella casa Silvia, secondo me, è comunque tenuta a debita distanza…Non ricordo di aver sentito i ragazzi commentare le sue forme, il suo seno o fare fantasie sessuali su di lei…Sì, è vero, un timido bacio con Mario (inquilino della casa) c’è stato ma dettato dal gioco scritto e diretto dal Grande Fratello. In sostanza quel bacio era semplicemente una prova settimanale che i ragazzi dovevano superare per guadagnarsi la pagnotta!

Quindi la domanda rimane ancora sospesa nell’aria…E su Menchic, dove presumo che gli uomini eterosessuali ogni tanto facciano una capatina, mi piacerebbe capire proprio da loro se a questa “benedetta” domanda esiste una risposta plausibile e non moralista.
---

Leggi anche:
Preoccupazioni di un giovane etero. Ma fare sesso con un full-trans significa essere gay?

Sphere: Related Content

Sesso anale tra coniugi? Non è violenza se il marito lo esige dalla moglie.

Uomo assolto dal tribunale di Agrigento. E la donna torna a essere oggetto?
(Libero) Tra moglie e marito non metter dito, ricorda un proverbio. Gli fa eco un altro detto: a letto tutto è lecito, purché entambi i partner siano d'accordo. Ecco, questo è il punto. Che cosa succede se uno dei due chiede prestazioni che l'altro non vorrebbe dare? Una coppia per questioni di questo tipo è finita in tribunale. Vediamo i fatti, più nel dettaglio.

Era finito sotto processo perché la moglie lo aveva accusato di violenza sessuale in quanto avrebbe preteso, ottenendoli con la forza, rapporti "contro natura". Ma il Tribunale di Agrigento ha assolto M.M., 38 anni, impiegato in un ufficio pubblico agrigentino, perché il fatto non sussiste. Era stata la moglie a denunciarlo dopo un violento litigio avvenuto in un albergo di Milano, dove la donna risiedeva per motivi di lavoro, accusando l'uomo di averla costretta a subire da oltre un anno rapporti anali contro la sua volontà. Abusi che secondo quanto la donna, G.N., 32 anni, ha raccontato ai magistrati sarebbero cominciati la sera stessa del matrimonio e che si sarebbero protratti per almeno 14 mesi.

Poi il litigio di Milano e la separazione. Il pubblico ministero Laura Cameli del Tribunale di Agrigento, davanti il quale si è svolto il processo, aveva chiesto la condanna dell'uomo a quattro anni di reclusione. I giudici hanno invece prosciolto l'impiegato perché hanno ritenuto che le accuse della donna fossero da attribuire a un difficile rapporto di coppia piuttosto che a veri e propri abusi sessuali.

E voi cosa ne pensate?Si è trattato di violenza? E fino a che punto, in virtù del matrimonio, un uomo può aspettarsi tutto dalla moglie, anche contro la sua volontà? La figura femminile non torna così a essere donna-oggetto? Di la tua.

Sphere: Related Content

Guardalinee afferrati per i genitali. In Sardegna campionati dilettantistici con risse in campo e altre forme di violenza.

Ii caso 0-3 a tavolino per il Quartu 2000. Squalificati i campi di Terralba (un turno) e Lanusei (cinque giornate). Sputi all'arbitro in Prima categoria.
(Stefano Serra - La Nuova Sardegna) Un pesante rigurgito di violenza, domenica nei campionati dilettantistici sardi che si confermano non esenti dal fenomeno. Il giudice sportivo della Figc regionale ne ha preso atto, infliggendo sanzioni esemplari.
Eccellenza. Sconfitta per 3-0 a tavolino e punto di penalizzazione al Quartu 2000, che non si è presentata sul campo del Selargius.
Il Terralba dovrà giocare il prossimo incontro interno in campo neutro, a causa delle intemperanze dei suoi sostenitori al termine della gara col Tortolì, in cui fra l’altro i giocatori avversari venivano fatti oggetto di spinte e percosse nei loro confronti. I dirigenti terralbesi Tonio Mura e Giancarlo Turnu sono stati inibiti rispettivamente sino al 30 giugno e al 31 maggio 2008.
Promozione. Il giudice sportivo ha squalificato per cinque giornate il campo di gioco del Lanusei. Dopo la segnatura da parte del Valledoria, avvenuta al 45’ della ripresa, «il giocatore della squadra di casa Simone Salis - si legge nel dispositivo del giudice sportivo - si scagliava contro uno dei segnalinee trattenendolo al petto, scuotendolo con forza e rivolgendogli una nutrita serie di insulti e gravi minacce. Dopo il suo allontanamento, altri elementi ogliastrini circondavano il guardalinee fra cui poteva essere riconosciuto il solo Pierpaolo Piras dal quale partivano pesanti offese e frasi minacciose. Al termine della gara numerosi tesserati e tifosi raggiungevano il collaboratore del direttore di gara, colpendolo prima con un violento calcio nel sedere poi successivamente al collo e alla schiena. Il suo collega mentre cercava di guadagnare la strada degli spogliatoi veniva a sua volta preso di mira da uno dei sostenitori il quale gli afferrava e stringeva violentemente i genitali, causandogli forte e intenso dolore».
I calciatori Simone Salis e Pierpaolo Piras dovranno stare lontano dai campi di calcio per cinque e quattro turni.
Prima categoria. Dovrà saltare sei partite Antonio Corgiolu (Cannonau Jerzu). Alzatosi dalla panchina tentava di raggiungere l’arbitro proferendo parole minacciose e ingiuriose. Dopo che gli è stato mostrato il cartellino rosso, tentava di colpirlo, e lo sputava in pieno petto continuando nel suo comportamento offensivo e volgare.
Gli altri provvedimenti disciplinari.
Eccellenza: quattro giornate a Giuseppe Nioi (Decimese). Alla notifica dell’espulsione per un fallo di gioco, offendeva ripetutamente e trivialmente la terna arbitrale. Invitato ad allontanarsi, intimava all’arbitro di «tacere se non voleva essere preso a calci». Una a Cadelano (Tortolì Calcio), Marongiu (Ghilarza), Deiana (Monreale ASD), Ligas (Atletico Calcio), Oneddu (Fertilia).
Promozione : tre turni a Krawczyk (Sanluri Calcio). Due a Secci (Asseminese), Mameli (Barisardo), Floris (Pula). Uno a Barbarossa (Gemini Pirri), Canu (Ilvamaddalena), Fortuna (Isili), Deroma e Strinna (Olmedo Calcio), Mannai e Serra S. (Pula), Fadda (Sarroch), Ferraioli e Piga (Usinese), Incani (Arbus), Pilloni F. (Gialeto), Mantega (Senorbì), Angius (Tharros), Puddu F. (Asseminese), Carboni (Bosa), Biancu (Buddusò), Nieddu e Puggioni (Ittiri), Melis (Lanusei Calcio), Pili (Macomer), Masia (Ozierese), Bonetto e Serra F. (Portotorres), Musu (Sanluri Calcio). L’allenatore del Porto Rotondo Riccardo Sanna è stato squalificato sino al 2 aprile.
Prima categoria: due settimane di riposo forzato a Cossu (Cannnonau Jerzu), Ollanu (Gesturese 2002), Fraoni (Laerru), Montalti (Palau), Angioni (Monterra Santulussurgiu). Non potranno giocare domenica Boi, Melis (Cardedu), Loddo (Porto Corallo Villaputzu - gara del 05/03/2008 -), Occhioni (Luogosanto), Rizzu (Malaspina Osilo), Tamponi (Santa Teresa), Nieddu (Villagrande Strisaili), Fercia (Mandas Arixi), Ciarolu, Scano e Spanedda (Palau), Caddeo (Atletico Alghero), Serreli (Capoterra), Pintori (Francesco Bellu Terralba), Muscas (Gesturese 2002), Catalano e Diana (Gonnesa), Mannu (Malaspina Osilo), Leoni (Orrolese), Tola (Romangia Sorso), Cossu (San Giorgio Perfugas), Fiori (Sassari), Porcu (Sguotti Carbonia), Chessa (Siliqua), Fanti (Sinnai Calcio9, Ledda (Tempio S. r. l.), Porcu M. (Villaputzu 86), Corraine (Atletico Nuoro), Zirottu (Borore), Dettori (Fanum Orosei), Pischedda (Pozzomaggiore), Porcu N. (Dorgalese), Nieddu (Bonorva), Meloni (Brunellese), Lai (Fonni), Carpinelli e Mattu (Lulese). Il tecnico della Gesturese 2002 Fabrizio Carracoi non potrà andare in panchina sino al 26 marzo prossimo.

Sphere: Related Content

Amici di Maria. "Striscia la notizia" attacca Grazia Di Michele.

Scende in campo "Striscia la notizia" a favore del giovane cantante sardo Marco Carta e presenta un video con le stonature di Grazia Di Michele... chiedendosi che razza di insegnante sia.
---

Sphere: Related Content

Francis Bacon. A Milano si inagurano le mostre per il centenario della nascita.

(Artsblog) Si è aperta il 5 marzo e si concluderà il 29 giugno al Palazzo Reale di Milano, l’antologica dedicata a Francis Bacon, il tormentato pittore irlandese nato nel 1909 a Dublino. Il prossimo anno ricorrerà, dunque, il centenario della sua nascita e Milano si prepara.

La retrospettiva, che ripropone l’opera di Bacon in Italia dopo 15 anni, percorre il lavoro dell’artista attraverso una cinquantina di tele divise per tema, dalle prime degli anni ‘30 in cui, complice la sperimentazione, Bacon dimostra già un forte interesse per la deformazione e l’ambiguità del corpo, fino ai trittici, tra cui quelli dedicati a John Edwards, suo ultimo compagno.

E’presente anche una sezione dedicata al tema del Papa, con cui Bacon si è confrontato circa 15 volte in maniera sempre drammatica e tormentata, e a quello dei ritratti.

Sphere: Related Content

Stasera premiere romana de "Improvvisamente l'inverno scorso".

(Gaytoday) La distribuzione dei documentari, soprattutto quelli scomodi, si sa che in Italia ha vita difficile. Addirittura "Redacted" di Brian De Palma (in realtà una via di mezzo tra fiction e documentario), che tanti applausi aveva ricevuto a Venezia, non avrà una distribuzione nella sale italiane, ma passerà direttamente su Sky.
Possiamo dunque immaginare i problemi e i no categorici che avranno incontrato i registi Gustav Hofer e Luca Ragazzi del film "Improvvisamente l'inverno scorso", presentato con successo al Festival di Berlino nella sezione "Panorama", che ha ricevuto la menzione speciale della giuria "Manfred Salzgeber", dedicato a lungometraggi innovativi.
Il film segue i due registi, in coppia da otto anni, che vengono investiti (insieme a milioni di altri omosessuali) da un'ondata di omofobia quando il governo decide nel febbraio 2007 di presentare il disegno di legge sui DiCo. Molte le interviste a gente comune, parlamentari, di destra e di sinistra, e associazioni religiose.
Ma se Maometto non va alla montagna... E i due registi coraggiosamente hanno allora scelto di portare il loro film in un vero e proprio tour nelle principali città italiane.
Premiere a Roma venerdì 14 Marzo ore 21 all'Apollo 11 c/o Itis Galilei - Via Conteverde, 51 (Piazza Vittorio). A seguire le date certe sono: 20 Marzo Bari, 25 Marzo Trieste, 26 Marzo Pordenone, 27 Marzo Udine, 28 Marzo Lecco, 3 Aprile Padova, 5 Aprile Campobasso, 7 Aprile Torino, 8 Aprile Mantova, 9 Aprile Reggio Emilia, 10 Aprile Bergamo, 16 e 20 Aprile Bolzano. Ma altre se ne vanno aggiungendo giorno dopo giorno. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito del film.
Venerdì sera a Roma sono stati invitati inoltre Barbara Pollastrini, Franco Grillini, Vladimir Luxuria e Cesare Salvi, oltre a Veronica Pivetti che al film presta la sua voce.
---

---

Sphere: Related Content

GF8. Thiago senza Benedetta. Che palla...

Tra fiducia e vecchi rancori.
(inside amici del gf8) Il pomeriggio scorso, all'interno della casa del Grande Fratello, si è chiuso su uno spunto di riflessione tra Silvia e Lina circa la gelosia. La dottoressa napoletana dispensa perle di saggezza e dice all'amica di Gallarate che è buona abitudine essere amici degli amici del proprio fidanzato. Nello stesso tempo Lina confessa di essere in grado di perdonare un tradimento: “qualora ne valesse la pena”.

Raccolti in cucina, Silvia, Lina, Mirko e Raffaella, insieme con Fabio, si dilettano ad intonare melodiche canzoni di repertorio. Ed ecco interpretare, tra una spolverata e l'altra, il bellissimo testo di Mia Martini "Almeno tu nell'universo". Divertente notare come, non appena si giunge alla fatidica frase "tu... tu che sei diverso", tutti i ragazzi rivolgono, in simultanea, i loro sguardi verso Fabio, che, questa volta, non si fa per nulla schernire e, con il sorriso che sempre lo contraddistingue, impugna le redini del gioco. Ora è lui il migliore: canta "Parlami d'amore" dei Negramaro e lo fa così bene da catturare l'invidia di tutti i beffardi coinquilini.

In piscina, abbandonato dalla sua amata Benedetta, Thiago non può che concedersi dei lunghi momenti di silenzio, momenti, forse, in cui sognare di lei.
Ovviamente se una parte degli inquilini si diverte, un'altra parte deve necessariamente stare male. Così ad accusare acciacchi di varia natura è, questa volta, il dinamico Botta che, in compagna della sua bionda glaciale milanese, sfila il lungo elenco dei malanni: la testa ("che pulsa"), l'osso sacro, il piede e soprattutto il dito. "Sto a cascà a pezzi qua io, soò pieno de cicatrici... Vieni a farmi da infermiera?", incalza Francesco con aria tanto lamentosa quanto imperativa. Christine, dal canto suo, non fa una virgola. Immobile e divertita,tende solo a canzonarlo: "Ti rimangono poche ore!".
Finalmente la scorsa sera è arriva la prova settimanale a colorare il lungo mercoledì all'interno della casa. A prendere le redini della nuova sfida proposta dal Grande Fratello sono Silvia e Mirko che, una volta "studiata" la busta contenente le direttive, radunano i restanti fratellini per spiegare loro le dinamiche del gioco. Saranno proprio i due ragazzi a dare inizio alla prova nascondendo degli oggetti ricevuti dalla sempre più poliedrica mente del GF. Compito degli altri fratellini, invece, organizzarsi in squadre da due: da una parte il bendato, dall'altra la guida (e viceversa).
Obiettivo: trovare gli oggetti e riconoscerli solo con un unico senso, il tatto. Vera bizzarria della prova della fiducia si rivela essere la scelta delle maschere. IL GF ne ha proposte davvero tante. Fluorescenti, zebrate, a pois: ciascun concorrente dovrà scegliere quella che più si addice alla sua personalità. Il primo a doversi fidare, riponendo tutta la sua speranza nel suo partner di gioco, è Fabio. Dopo aver scelto una maschera fucsia, perfetta espressione della sua effervescente sensibilità, il piccolo Orlando si lancia nell'ardua impresa al buio. Diretto dalla prudente Teresa, che lo bacchetta a suon di "avanti e indietro", Fabio riesce a ritrovare l'oggetto nascosto solo dopo una raffica di “scene madri”. Solo una giustificazione va a suo favore: Silvia e Mirko, decidendo di non risparmiare nessuno, avevano nascosto l'oggetto nel posto più improponibile, il materassino galleggiante. Bendata con una maschera zebrata, Christine si lascia guidare dal suo fidato Botta. Sottoposta ad una raffica di "ruota su te stessa, muoviti e fermati", la bionda modella viene costretta, più che ad una caccia all'oggetto, ad un percorso ad ostacoli. Francesco, si sa, è un uomo davvero incorreggibile e non poteva che inventarsi degli intralci posizionati ad hoc: prima un puff, poi l'asse da stiro e, per finire, le sue stesse gambe. Dopo aver strisciato per tutto il loft, Christine riesce finalmente ad afferrare l'oggetto nascosto e dopo qualche tentativo la bionda riesce perfino a riconoscere cosa ha tra le mani: una saliera. Poi è la volta di Silvia ad essere sottoposta alla prova delle fiducia. Con una mascherina gialla, espressione della sua solarità, la donna di Gallarate viene condotta dalla calda voce di Mirko a seguirlo fino all'oggetto di valore, questa volta un semplice elastico. La prova non si rivela per nulla incontaminata. Anzi, i fratellini la colorano con qualche scherzo. Prima, il piccolo Orlando la stordisce con il rumore di due piatti, poi Lina la sculaccia con la scopa. Per finire, il nostro fratellino di Isernia la fa avanzare fino a farle scivolare sul volto il “mocio” intriso di ammoniaca.
Sul finire della giornata raccolta in chiacchiere con Raffaella, Silvia si trasforma in Marzullo: si domanda e si risponde da sola: "Come mai, fino ad ora, sono uscite sempre donne dalla Casa? Tra uomini c'è più solidarietà mentre tra donne c'è sempre competizione". La Lolita annuisce, poi prova ad ipotizzare chi sarà il prossimo a dover abbandonare la Casa: "Pensavo che Fabio fosse a rischio, ora non ho proprio idea sul possibile candidato all'uscita".
Al risveglio questa mattina,Silvia è curiosa di sapere se Raffaella abbia cambiato opinione su Christine e Lina dopo l'ultima accesa litigata. La ragazza risponde senza troppa esitazione e punta il dito sull'ipocrisia della modella. La ritiene falsa e crede che non sia mai stata mossa da buoni sentimenti nei suoi confronti. Sebbene la piccolina abbia accettato tutte le critiche che le sono state rivolte perchè si sentiva responsabile delle incomprensioni nella Casa, non ha gradito sentirsi dire dall'inglesina che fin dal primo momento non la sopportava. Del rapporto con Lina non è dato sapere poichè Fabio, con il suo arrivo, interrompe la conversazione.
I pensieri di Francesco sono sempre rivolti a Christine, la bella modella inglese che gli ha rubato il cuore. Il suo duro guscio romano si indebolisce ogni giorno e piano piano non abbiamo dubbi che scomparirà. Stanotte, infatti, il suo spirito romantico gli ha suggerito di portare un regalo floreale alla biondina: nonostante le difficoltà incontrate nella realizzazione del bouquet, il ragazzo non si è perso d'animo e la sua amata ha gradito il dono.

Sphere: Related Content

Francesco Tricarico piace sempre più ai gay.

Puro come un "giglio": il nuovo Tricarico.
(Cadavrexquis) Giglio è il nuovo album di Tricarico, che secondo me è stata la presenza più originale dell'ultimo festival sanremese. L'ho comprato quasi a scatola chiusa, ma non mi ha deluso e, anzi, da allora non smette di girare nel lettore cd. Giglio è una fotografia del personaggio e del mondo di Tricarico. Undici pezzi in cui il cantautore rivela una sensibilità acutissima che si manifesta con un immaginario molto visivo, a tratti fanciullesco, usato però per trattare temi che non hanno nulla di rassicurante. Tutt'altro: l'ascoltatore ha l'impressione di avere davanti a sé un uomo che si muove nel mondo quasi come se non avesse più una pelle a separarlo dalle offese e dai dolori, un uomo che solo attraverso queste canzoni - all'apparenza così strane e allusive - riesce a difendersi e a lenire un po' le proprie ferite. Il canto di Tricarico è in realtà un "non canto", una sorta di incrocio tra Vasco Rossi e Lucio Battisti. Qualcuno è infastidito da questi "cantanti" che non sanno cantare - leggevo al riguardo un pezzo su La Stampa di ieri -, ma a me non pare il caso di infierire, perché quello che conta è l'interpretazione. Qui, come nell'esecuzione di Sanremo, si avverte che Tricarico è viscerale: canta cioè con la pancia, che ancora più dell'ormai svalutato e banalizzato cuore è la sede delle emozioni. Chi lo ascolta, avverte una nota di sincerità e, a sua volta, prova la stessa emozione del cantante.

L'album si apre con Oroscopo, un pezzo dall'andamento un po' jazz in cui si prendono i giro quei "maghi" che, sfruttando le debolezze degli ingenui e il loro bisogno di rassicurazione, fanno credere di saper leggere il futuro, mentre in realtà sono dei pozzi di cinismo. Eternità - il terzo brano dopo Vita tranquilla - riprende lo stesso tema della canzone sanremese: la ricerca della serenità nelle cose semplici e nella vita di tutti i giorni, un'esigenza tanto più forte quanto più profondo è l'abisso che minaccia la tranquillità dell'esistenza. Un'altra possibilità è una delle canzoni che, in maniera più esplicita, affondano il coltello nel disagio psichico. In questo caso - sostenuto da una musica nervosa e ritmata, che si scioglie quasi in un'invocazione ottimistica nel refrain - il tema è la "coazione a ripetere" causata da traumi antichi che spingono l'individuo a infliggere agli altri il male patito. Le altre due canzoni che si spingono sul terreno accidentato del disagio psichico sono Pomodoro e Fili di tutti i colori. La prima sembrerebbe, a un ascolto superficiale, una filastrocca infantile, sia per la melodia che per i testi. In realtà, prestando più attenzione alle parole, ho la netta sensazione che descriva il narcisismo patologico di chi non distingue tra sé e il mondo e finisce per "annegarci" dentro, proprio come il mitico Narciso davanti allo specchio d'acqua. Per raccontare questa esperienza, però, Tricarico usa una serie di immagini leggere, bambinesche, e le rafforza attraverso la reiterazione: "Com'è che se mi mangia una tigre non diventa lei Francesco? / Com'è che se mi bacia una ragazza non diventa anche lei un maschio?". La seconda - Fili di tutti i colori - sembra assurda, ma in realtà parla di autismo e lo fa adottando il punto di vista del bambino sottoposto a un test psichiatrico che deve stabilire se è "sano" o no. La canzone racconta, insomma, da dentro come ci si sente a subire una violazione della propria intimità. Il bambino non comprende il senso di questa indagine e protesta: "io... credevo che... tutti... fossero... come me". E il senso di rabbia si riflette nella musica: è il brano più violento di tutti, un punk-rock pieno di schitarramenti in cui s'innervano sbaffi e scariche elettriche che la movimentano ancora di più.

Mi ha divertito molto, quando ho comprato Giglio, scoprire che una canzone s'intitola Il mio amico - esattamente come quella della Tatangelo. In questo caso, però, l'amico di Tricarico non è gay. La "diversità" di cui canta lui è una diversità totale, su cui si posano due sguardi. Il primo è quello del cantautore, per cui l'originalità dell'amico ha del miracoloso e del prodigioso: "Ecco per esempio volava / E i muri i muri lui li attraversava / Poi in inverno di colpo / I fiori li faceva fiorire / Sapeva anche scomparire e i / gatti morti risvegliare". Quello che per lui è una ricchezza è invece, per gli altri, un difetto (ed è questo il secondo sguardo): se lo portano via, "gli hanno aperto la testa", lasciandogli le cicatrici. L'importante è averlo normalizzato e infatti ora "non sa più far niente / sembra un deficiente". E' uno dei pezzi più orecchiabili e cantabili di tutto l'album e presenta echi decisamente "celentaneschi" - soprattutto quando la melodia si scioglie verso la fine. E, parlando di influenze, la canzone "battistiana" per eccellenza è Cosa vuoi adesso? Lo è sin dagli accordi di chitarra iniziali e dai primi versi sul filo della memoria: "Io non dormo e resto sveglio e ricordo quando ero un ragazzo / La maglietta i pantaloi e le scarpe il giubbotto / Poi a scuola a guardare dalla finestra e a sputarsi addosso". Poi, però, quando deve descrivere la fatica di crescere, vivere e diventare uomo, la melodia diventa più energica e arrabbiata e si capisce che non è affatto quell'idillio battistiano che sembrava all'inizio: "Quante prove nella vita che bisogna sopportare / Quante prove nella vita che bisogna affrontare". L'album si chiude con Libero, che è proprio quello che promette il titolo: un inno alla libertà, che è soprattutto la possibilità di vivere fregandosene delle convinzioni: "Fare l'amore con lei davanti a tutti / Camminare nudo senza vergogna / Baciare un uomo e accarezzarlo". Non vorrei quindi dare l'impressione che Tricarico sia solo "tormentato". No, in tutto questo apparente disagio, c'è una grande vitalità e un forte desiderio di affermarla e di affermarsi ed è il suo lato fanciullesco che rivela, appunto, un incancellabile ottimismo malgré tout. Perché, come canta lui stesso, "in fondo nulla è solo brutto".
---

Sphere: Related Content

"I costumi e gli amori degli uomini e degli dei" al circolo Arcibellezza di Milano.

in collaborazione con Arci Gay, l'Arci Bellezza presenta una originale rassegna dal 17 al 30 marzo

Lunedi 17 marzo dalle ore 20.00
La serata si aprirà con un aperitivo musicale lounge a cura della giovane dj Arge. In seguito affronteremo il tema del travestitismo nello spettacolo, grazie alla visione di "Venus Boyz", il documentario di Gabriel Baur sui drag king e la mascolinità femminile e grazie all'intervento di una drag queen di "Join the Gap" (la serata organizzata con grande successo dal gruppo E20 del Cig) che ci parlarà del fenomeno e ci darà "lezioni di trucco". Infine, sarà proiettata la divertentissima commedia "Chinese Odissey" di Jeffrey Lau, in cui si raccontano le vicende di una ragazza vestita da uomo per partire all'esplorazione del mondo.
Ingresso (con tessera Arci o simile: ArciGay, ArciLesbica, ecc…) + buffet = solo 5 euro.

Mercoledì 19 marzo – ore 21
Presso Cig
Mercoledì 19 si inaugurerà la mostra "TRAVisamenti. Letture erronee di realtà erranti", composta da una serie di installazioni e giochi interattivi creati appositamente per la mostra stessa. Si tratterà di un percorso fatto da "esperienze di deragliamento" dai classici binari su cui troppo spesso si crede che i generi viaggino tranquillamente. In occasione dell'inaugurazione, si terrà anche un dibattito. La mostra rimarrà aperta fino al 30 marzo (orario pomeridiano). L'ingresso, sia per l'inaugurazione che per la mostra, è libero e gratuito.

Mercoledì 26 marzo – ore 20
Presso Cig
Anche la cena della sezione Cultura del Cig, che tante persone ha incantato nel corso degli ultimi anni per la sua convivialità e l'atmosfera rilassata e familiare, sarà dedicata al tema del travestitimo. Il titolo "Cambia la buccia…" dice tutto...
La cena (dal costo di soli 5 euro) è aperta a tutt*.
Si consiglia di prenotare a: cultura@arcigaymilano.org.

Domenica 30 marzo – ore 20
Presso Arci Bellezza
Ancora un aperitivo musicale lounge con le note di dj Arge. A seguire, l'incontro con la scrittrice Buci Sopelsa e su* figli*: ci parleranno delle proprie esperienze, di transgenderismo e ci presenteranno il libro "Barba ben fatta e un filo di rossetto" e l'ultimo lavoro (ancora inedito) di questa simpaticissima autrice. Il tutto accompagnato da immagini, poesie, canzoni… Per concludere la proiezione di "Lui portava i tacchi a spillo" di Bernard Blier, con uno straordinario Gerard Depardieu.

Ingresso (con tessera Arci o simile: ArciGay, ArciLesbica, ecc…) + buffet = solo 5 euro.

Vi ricordiamo indirizzi e numeri di telefono dei due circoli:
Arci Bellezza – via Bellezza 16a – linee 9, 29, 30, 90, 91 – tel. 02 58 30 26 74
Cig Arcigay Milano – via Bezzecca 3 – linee 12, 14, 27, 29, 30, 60, 73 – tel. 02 541 22 22 5
Per maggiori info: travisamenti@gmail.com

Sphere: Related Content